03/10/2006

NUOVA SEDE GUARDIA DI FINANZA, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri comunali sulla cessione dell'area di via Mattarella
Il dibattito sulla cessione dell’area di via Mattarella alla Guardia di Finanza per la costruzione della nuova sede provinciale si è aperto con l’intervento del Presidente del Consiglio, che ha ritenuto di non ammettere alla discussione, per motivi procedurali, un Ordine del Giorno presentato da Forza Italia. Maurizio Dori (Ds) ha quindi dato il via agli interventi nel merito della delibera ringraziando – in qualità di Finanziere – l’amministrazione comunale per l’attenzione nei riguardi del Corpo, seguito dal Sindaco di Modena Giorgio Pighi che ha invece ricordato l’iter attraverso il quale si è giunti alla decisione, sottolineando che “rinnovare i contenitori delle forze di Polizia del nostro territorio è una decisione maturata da tempo e che ha avuto un’accelerazione negli ultimi tempi. Le sedi devono essere ubicate in modo che i grandi assi di traffico possano favorire l’efficienza degli interventi e dei controlli. In questo la vecchia sede della Guardia di Finanza era ormai inadeguata. È quindi un passaggio importante per la città, rispetto al quale chiediamo l’appoggio dell’intero Consiglio comunale”.
Sergio Celloni (Udc) ha detto di non condividere che “il presidio della sicurezza debba essere dislocato in certe zone della città, perché ci vuole immediatezza negli interventi. Da quando è stato tutto accentrato dall’altra parte dell’asse filoviario la sede dei Carabinieri, l’efficienza – come dicono i Carabinieri e non certo io – poteva venire a mancare. Oggi si vive di microcriminalità che non richiede una Polizia che intervenga sulla grossa delinquenza, ma su quella minuta. Quindi i quattro punti strategici mi lasciano perplesso”. Dopo un richiamo del presidente del Consiglio sull’assenza in aula di gran parte dei consiglieri, Andrea Galli (An) è intervenuto per ribadire che “noi consiglieri lavoriamo dentro e fuori l’aula, quindi ritengo inaccettabile essere trattati come bambini per avere il numero legale, che è compito della maggioranza garantire. Non accetto il suo richiamo. Io spesso sono fuori, ma mai disattento al mandato degli elettori”, a cui Cottafavi ha risposto ribadendo che “la garanzia del numero legale è di tutti, non solo della maggioranza”.
Achille Caropreso (Indipendente) ha invitato i consiglieri a non allargare la discussione al tema dell’ordine pubblico, dichiarando – nel merito della delibera – che “la tendenza di trasferire verso l’esterno i comandi delle forze dell’ordine è positiva”, seguito da Dante Mazzi (Forza Italia) che ha invece ribadito l’importanza di discutere proprio il tema della sicurezza “in prospettiva dello spostamento della sede della Guardia di Finanza. Ci viene rifiutata la possibilità di discutere di una problematica che di qui a tre anni diventerà reale, ma la maggioranza probabilmente non è interessata a questo problema”. Mazzi ha poi dichiarato che “è positivo che si sia arrivati alla fine dell’iter e sottolineo che se siamo arrivati a questo punto c’è molto da ascrivere a quanto ha effettuato il precedente governo”, auspicando un ripensamento della maggioranza sulla possibilità di discutere l’ordine del Giorno di Forza Italia “per non arrivare con il fiato corto su un problema contingente legato alla sicurezza in Centro storico”.
Secondo Baldo Flori (Modena a Colori) sui tempi e le modalità dell’iter, in particolare per la diversa collocazione della caserma rispetto alla proposta originale, “pesano le difficoltà della finanza pubblica, ma emergono anche i limiti della cosiddetta programmazione comunale. Delle due l’una – ha detto - O abbiamo pensato male allora, o adesso. Mi auguro che sia la soluzione giusta e che sia espressione di un accordo reale tra le parti”. Flori ha aggiunto che “tutti abbiamo la preoccupazione di presidiare il centro storico, ma non c’è la necessità di collocare la sede generale nel centro storico stesso, anche perché la nuova sede favorisce la movimentazione. In ombra – ha concluso - rimane la destinazione dell’ex caserma di via Cucchiari”.
È stata poi la volta di Antonio Maienza (Udeur), che ha ricordato il “muro contro muro di Verdi e Rifondazione sull’ipotesi di collocare la sede in via Padovani”, definendo “strategicamente e logisticamente ottimale la scelta attuale, che completa il quarto punto cardinale per la città. In questo modo la città avrà più controllo e i cittadini saranno più tutelati. Per le casse del Comune – ha concluso - non guasta questo introito e si completa una zona che si sta qualificando non più come periferia, ma con scuole di vario grado, supermercati e uffici. In questo contesto l’ubicazione trova una sua logica”.
Danilo Bassoli (Ds) ha sottolineato la situazione “di privilegio di Modena rispetto a tutte le città che vorrebbero nuove sedi per le Forze dell’Ordine. Oggi le collocazioni sono adeguate alle novità di queste funzioni. Il vero obiettivo era che anche gli organi dello Stato avessero strutture idonee per servizi al territorio in termini di presidi, uscendo da una situazione che vedeva la Questura affogata in luogo che tutti conosciamo e i Carabinieri in una strada con difficoltà di accesso. Quindi è una scelta che favorisce un grande salto di qualità. La delibera è positiva nonostante il prezzo di cessione dell’area sia inferiore a quanto stimato nell’ipotesi precedente, ma rimane la positività di vendere per un servizio fondamentale”.
Andrea Leoni (Forza Italia) ha sottolineato che “visto che Carabinieri, Polizia Municipale, Polizia di Stato e Guardia di Finanza sono o saranno tutte fuori dal Centro storico, con un nostro ordine del Giorno si sollecitava il sindaco - ora per allora - ad attivarsi presso chi di dovere per far sì che ci sia un presidio di ordine pubblico in centro storico. Questa semplice richiesta è stata ritenuta irricevibile perché pare che non centri nulla. Noi non siamo qui a discutere della bontà di una scelta di individuazione, diciamo solo che anche se non si vuole l’ordine del Giorno sarà bene che da qui a tre anni il sindaco si dia da fare perché il centro non rimanga sguarnito. È incredibile che non sia la volontà di discuterlo, è un gravissimo segnale di allarme. Noi – ha proseguito – abbiamo fatto il nostro dovere come gruppo consigliare, ma ci saremmo attesi, visto che il sindaco ha la delega sulla sicurezza, che un documento del genere arrivasse direttamente dal sindaco stesso”. Il presidente del Consiglio Ennio Cottafavi ha ribadito che “l’atto è ammissibile e anche pertinente, a condizione che venga agganciato alla delibera. Avevo suggerito di inserire, visto che abbiamo già il posto integrato di Polizia, che il documento sollecitasse quella presenza, così da agganciare il tema alla delibera”. Cottafavi ha quindi sottolineato la volontà di metterlo in discussione, passando la parola al sindaco e annunciando la sospensione del Consiglio e la convocazione della Conferenza dei Capigruppo per valutare la situazione.
Giorgio Pighi ha ricordato i meccanismi che di solito permettono di agganciare un ordine del Giorno ad una delibera, che “normalmente viene effettuata per avere l’unanimità o una larga maggioranza. Sottolineo poi che il tema della sicurezza in rapporto alla dislocazione dei comandi all’interno della città è stato affrontato più volte, tanto che la decisione in sede di Comitato per l’ordine pubblico di istituire il posto integrato alla stazione corriere maturò in questo tipo di approccio. È nostra intenzione arrivare ad un potenziamento del posto integrato. Oggi la risposta al tema del presidio di polizia nel centro storico è stata data da questa istituzione. Bisogna scegliere: l’intenzione è vedere se c’è un punto di ricaduta tra le forze politiche, mettendo in valore ciò che è stato fatto al posto di polizia integrato che va ora potenziato. Poi, se si riesce a trovare una formulazione che tenga insieme la valorizzazione di questa politica, è un elemento che può essere apprezzato e posto a latere a questo atto deliberativo”. Pighi ha anche precisato che “è mia intenzione vedere se ci sono le condizioni per coinvolgere tutte le Forze di Polizia in questo posto integrato”.
Secondo Enrico Artioli (Margherita) “è positivo dare una nuova struttura alla Guardia di Finanza che deve rivestire un ruolo sempre più importante nelle persecuzione dei reati finanziari. Quanto alle aree, quando fu ipotizzata via Padovani, fui il primo a intervenire contro la scelta che secondo me non era valida, perché intaccava l’unica area in città che ricordava com’era la campagna modenese una volta. La collocazione in via Mattarella è opportuna, così come la distribuzione delle altre sedi delle forze dell’ordine, anche se per l’efficacia sono più importanti altri aspetti, ad esempio il loro coordinamento e la dotazione di organici. Bisogna analizzare il microimpatto sul territorio, quindi state attenti a ciò che dice la Circoscrizione anche sul nuovo plesso scolastico di quella zona, andando ad una co-presenza armonica, con un dettaglio esecutivo che sia coerente”.
In fase di replica l’assessore al Patrimonio Antonino Marino ha ricordato a Flori che “se si parla di scelte urbanistiche sbagliate, bisogna dire che su via Padovani c’è stata una riflessione con la città e sono cambiate nel frattempo anche le richieste della Guardia di Finanza. Quanto alla sicurezza del quadrilatero composto dalle sedi delle Forze dell’ordine, c’è il tema di valorizzare il posto integrato, ma non dimentichiamoci che il presidio del centro storico c’è anche attraverso la sede della Polizia stradale in via Giardini e con la presenza della Procura e del Tribunale in centro, che favoriscono la presenza delle Forze dell’ordine”.
In fase di dichiarazione di voto Sergio Celloni (Udc) ha ribadito l’importanza del presidio del Centro storico, suggerendo poi l’utilizzo dell’Ottavo campale “come struttura di sicurezza sanitaria e sicurezza pubblica”, seguito da Rosa Maria Fino (Società civile) secondo la quale la delibera “è una risposta alla città e ai cittadini, strategicamente condividibile. Il presidio al centro storico - ha concluso - non rientra in questo dibattito perché qui si parla delle sedi delle Forze dell’ordine”. Andrea Leoni (Forza Italia) ha ricordato che “il via libera a questa delibera è ancorato al fatto di non sguarnire il centro storico di un presidio di Polizia. È evidente che sulla proposta di locazione il nostro sarà un voto favorevole, perché quel corpo militare deve trovare una migliore sistemazione. Se c’è stata una trattativa di amministrazione e Guardia di Finanza ci sarà stata reciproca soddisfazione. Ma è altrettanto vero che il nostro è un sì che diamo adesso, ma lo diamo ancorato al presidio del centro storico. Noi vogliamo impegnare ufficialmente l’amministrazione a mantenere un presidio di pubblica sicurezza in centro storico, visto che i quattro comandi sono ai quattro punti cardinali della città. Non c’è nessuna strumentalità e la nostra azione è esclusivamente mirata alla tutela del centro commerciale più importante della città, cioè il centro storico, che da tempo lamenta la situazione di scarsa sicurezza”.
Dopo l’annuncio del voto favorevole anche da parte di Mauro Tesauro (Verdi), sono stati messi in votazione sia la delibera che l’Ordine del Giorno presentato da Forza Italia, ammesso al voto dopo il parere positivo della Conferenza dei capigruppo e l’inserimento di un emendamento proposto dal Sindaco, entrambi approvati all’unanimità

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