10/10/2006

URBANISTICA PARTECIPATA PER IL FUTURO DELLA CITTA'

Il consiglio comunale ha approvato a larga maggioranza la convenzione con le 7 università di architettura che hanno partecipato al progetto "Città Media Felix"
Clima favorevole in Consiglio Comunale per la delibera relativa alla convenzione con le 7 facoltà di architettura ed ingegneria protagoniste del progetto “Città Media Felix”. Media Felix è il percorso avviato dall’amministrazione comunale per consentire una reale partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche sul futuro della città. “Per arggiungere questo obiettivo -ha detto l’assessore alla Pianificazione territoriale Daniele Sitta in sede di presentazione- è necessario che il confronto si sviluppi su proposte chiare, su progetti facilmente comprensibili ed allo stesso tempo di qualità elevata.”
Dopo l’esperienza dei mesi scorsi (7 università coinvolte, 70 partecipanti al laboratorio, 1500 cittadini che hanno preso parte alle assemblee di presentazione degli elaborati) il Consiglio Comunale è stato chiamato a discutere la convenzione che rinnova l’intesa con le università e che di fatto apre il laboratorio per un nuovo progetto urbano della città. “Un laboratorio aperto al contributo di tutti i soggetti interessati e che -ha sottolineato l’ing. Gianni Villanti, responsabile del settore Trasformazione urbana del Comune- si aggiunge agli altri strumenti urbanistici già operativi, senza nulla togliere alle prerogative della struttura tecnica comunale ed a maggior ragione del Consiglio Comunale”.
“Le università -ha aggiunto il prof. Umberto Trame, della facoltà di Architettura di Venezia- hanno trovato nell’iniziativa del Comune di Modena un terreno di sperimentazione di grande interesse, una metodologia di lavoro che già ha ispirato corsi di laurea specifici.”
Particolarmente ampio ed approfondito il dibattito in Consiglio Comunale, rivolto più a valorizzare i punti di condivisione rispetto a quelli di contrasto, pur rimarcando le differenze politiche e di approccio culturale. Cosi hanno votato a favore i gruppi di maggioranza con l’apporto anche del consigliere indipendente Achille Caropreso: “un voto favorevole -ha detto- che non serve alla giunta, ma alla città, questa è un’occasione importante per la città”. I gruppi di opposizione hanno espresso un’astensione positiva e lo stesso atteggiamento è stato adottato dal consigliere dei verdi Mauro Tesauro che ha sottolineato le divergenze “sul metodo, pur prendendo atto delle rassicurazioni ricevute e della disponibilità al confronto”.
Nel corso degli interventi è stata più volte segnalata la necessità di salvaguardare l’identità della città. Lo ha fatto Olga Vecchi (FI) che ha anche apprezzato l’intento di coinvolgere i cittadini, “ma poi bisogna farlo davvero”. Parzialmente critico anche il consigliere Celloni (Udc), “studi importantissimi, ma purtroppo non sono state prese in esame le attività economiche”, mentre la consigliera Lolli (Ds) ha definito il percorso di media Felix un’opportunità importante per i cittadini in quanto propone “visioni alternative al servizio della città intesa nella sua unitarietà”:
Nel corso del dibattito è intervenuta anche l’assessore all’istruzione Adriana Querzè che ha rivendicato il ruolo della politica affinché le scelte urbanistiche “siano anche il risultato delle istanze di chi vive la città, dei bambini e degli anziani, e non solo degli addetti ai lavori”.
Di nuovo l’identità nell’intervento del consigliere Morandi (Fi) secondo il quale “i modenesi devono avere la possibilità di riconoscersi nelle scelte urbanistiche”, mentre il consigliere Maienza (Udeur) ha sottolineato la necessità di “governare le trasformazioni che stanno intervenendo nelle nostre città”.
Artioli (Margherita) ha salutato positivamente l’avvio di un percorso, ha sottolineato il ruolo della politica nell’indicare le scelte di base ed ha suggerito di allargare il ragionamento ad una dimensione sovracomunale. Anche Montorsi (Rifondazione comunista) ha richiamato la necessità “di definire le linee generali su come si deve sviluppare la città, partendo da un’analisi approfondita e partecipata dei bisogni”.
Per il consigliere Fraulini (Ds) “è giusto far interpretare la nostra realtà anche da chi la guarda da fuori, ma si deve aprire e dare spazio anche alle idee che possono venire da Modena”. Rusticali (Sdi) ha definito giusta “la scelta di portate la delibera in consiglio comunale, un’opportunità di partecipare all’avvio di un percorso nuovo nel modo di concepire le scelte urbanistiche della nostra città, il metodo della partecipazione”. Anche per Flori (Modena a colori) è stato un bene aver portato la discussione in Consiglio, mentre tra i limiti ha sottolineato “che forse si arriva tardi: su alcune cose stiamo già discutendo, altre sono in dirittura di arrivo”.
Alvaro Vito Colombo (Rifondazione Comunista) ha ritenuto “fondamentale la scelta del laboratorio urbanistico, la sede dove si potrà misurare anche il ruolo dei cittadini.” Dante Mazzi (Fi) ha ripreso il tema dell’area vasta in quanto “lo sviluppo passa anche dal rapporto con i centri vicini”, mentre Rosa Maria Fino (Società civile) ha sottolineato che si tratta di “progetti di indubbio spessore, molto innovativi per una città meno provinciale”.
L’assessore alle politiche di partecipazione, Francesco Frieri, ha rilevato la non contrapposizione con l’esperienza del bilancio partecipativo. “Stiamo lavorando -ha detto- per città diversa dal passato che, ad esempio, deve fare i conti con flussi migratori di dimensioni senza precedenti”. Mauro Manfredini (Lega nord) ha rilevato che “le città non si costruiscono alla giornata, ma vanno progettate, questa è una cosa nuova, una sperimentazione importante che richiede anche di coinvolgere architetti ed ingegneri modenesi”. Ballestrazzi (Modena a colori) pur apprezzando l’iniziativa, ha sottolineato “come insufficiente la strategia urbanistica degli ultimi 15 anni.”
L’ing. Porrino, dell’Università di Bologna, ha rilevato la “straordinaria ampiezza e profondità del dibattito. Le università, per loro natura, sono soggetti che operano nel campo della ricerca applicata, in senso critico, possono aiutare a capire la domanda, ad individuare le alternative possibili e gli strumenti, ma non decidono e non progettano. Quindi -ha concluso- il laboratorio diventa la sede specifica per attivare il confronto tra chi ha titoli per presentare un punto di vista sulla città”.
Il confronto è stato concluso dall’intervento del Sindaco Pighi secondo il quale “Media Felix rappresenta un approccio metodologico nuovo, che si sforza di affrontare il grande tema del rapporto tra cultura e politica. Quello che si sta realizzando in questi anni a Modena non ha precedenti nella storia recente di questa città, che mai quindi si è misurata complessità di questo genere. Da qui il valore del laboratorio quale sede di confronto tra i diversi saperi: è un bisogno anche della politica, se vogliamo esser tutti amministratori della città. E’ la capacità di lavorare sulla città di oggi, avendo ben presente dove stiamo andando e sapendo che non si tratta di un percorso definito una volte per tutte, ma che invece richiede costante attenzione ed aggiornamento”.
In chiusura l’assessore Sitta ha ringraziato le università di Bologna (Cesena), Firenze, Genova, Parma, Torino e Venezia per il lavoro svolto e per quel che faranno, ed il Consiglio per l’ampio contributo di idee e sollecitazioni fornito dal dibattito.

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