19/12/2006

CIALDINI, UNA CASA DI RIPOSO COMPLETAMENTE RINNOVATA

Giovedì 21 dicembre, alle 16.30, la cerimonia d'inaugurazione.


Dopo tre anni di lavori e un investimento per l’amministrazione comunale di oltre 4 milioni di euro, è giunta a conclusione la ristrutturazione della Casa protetta, RSA (Residenza Sanitaria Assistita) e Centro Diurno Cialdini. L’edificio originario nacque come “Padiglione dei cronici” iniziato nel 1946 su progetto dell’architetto Pucci; nel corso degli anni ha subito alcuni interventi, mai una ristrutturazione così radicale e allo stesso tempo rispettosa delle strutture originarie, come quella da poco terminata. Il progetto, sviluppato in tre stralci e finanziato dagli assessorati alle Politiche sociali e ai Lavori Pubblici, è stato realizzato dai tecnici del Comune, in particolare dall’ing. Anna Maria Ferrari. I lavori, che sono stati realizzati con gli anziani presenti nella struttura, sono iniziati nel febbraio del 2003 e sono stati ultimati il mese scorso; sono costati precisamente 4 milioni 81 mila 429 euro; mentre la spesa per arredi e attrezzature è stata di 189 mila euro. Il risultato è una struttura completamente trasformata e riorganizzata con particolare attenzione al confort degli ospiti e agli aspetti funzionali.
Giovedì 21 dicembre, la tradizionale festa di Natale, che si terrà alle 16.30 al piano terra del Cialdini (via Cialdini 4), sarà l’occasione per inaugurare ufficialmente la nuova struttura. Oltre agli ospiti e ai loro familiari, saranno presenti il sindaco Giorgio Pighi, l’Arcivescovo Emerito mons. Bartolomeo Santo Quadri, l’assessore alle Politiche Sociali Francesca Maletti e l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Guerzoni.
La struttura è composta dal servizio di Casa protetta per 50 posti, dalla RSA. per 40 posti e dal Centro diurno per altri 16. Gli anziani sono suddivisi in quattro nuclei (due di casa protetta e due di RSA) sui tre piani che accolgono le camere, le infermerie, gli ambulatori, le sale da pranzo ed i soggiorni di piano. Al rialzato ci sono gli spazi comuni e il grande atrio dove sono state rese visibili le colonne che testimoniano l’origine del Cialdini, appartenevano infatti alla Rinascente di Milano distrutta da un incendio negli anni immediatamente precedenti la costruzione del “Padiglione dei cronici”.

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