07/12/2006

CONFLITTO TRA GRUPPI? LA MEDIAZIONE DIVENTA TERRITORIALE

E' tra giovani e residenti adulti che si sviluppano le situazioni di maggior tensione.


Accanto all’attività di Punto d’Accordo, il Servizio di Mediazione dei Conflitti interviene nei casi in cui i conflitti si sviluppano su uno stesso territorio - una strada, un condominio, un cortile, un giardino pubblico – e coinvolgono due o più gruppi di persone (ad esempio: stranieri e commercianti, adolescenti e adulti) che fanno di quel luogo un uso diverso. In questi casi la Mediazione dei Conflitti svolge un servizio di Mediazione Territoriale: il mediatore si reca sul territorio e incontra le persone nel loro spazio, promuove delle riflessioni, ipotizza percorsi di soluzione con chi vive direttamente il conflitto e con altri servizi come istituzioni e associazioni. In questi anni Punto d’Accordo ha intensificato la collaborazione con l’Ufficio Sicurezza Urbana, le circoscrizioni, il settore Politiche giovanili, la Polizia Municipale, con l’Urp e l’Acer che svolge la funzione di intercettatore di casi di conflitto.
Sono 26 i casi di conflittualità territoriale affrontati dal Punto d’Accordo da settembre 2005 a settembre 2006, si concentrano nella Circoscrizione 1 (35%), in misura minore nella 3 (31%), nella 2 (23%) e nella 4 (11%). A entrare in conflitto nel 65% dei casi seguiti sul territorio sono gruppi di età differenti (conflitti intergenerazionali) o, in misura minore di differente nazionalità. Nella maggior parte dei casi la tensione nasce tra adulti residenti in una zona, spesso differenti per provenienza ed estrazione sociale ma accomunati dal desiderio di vivere la propria casa in silenzio e tranquillità, e compagnie di ragazzi che considerano anch’essi la zona come casa loro e la vogliono vivere liberamente: ascoltando musica, giocando a pallone, riunendosi. Attraverso la mediazione, le controparti si confrontano e ascoltano le ragioni dell’altro; la soluzione del conflitto richiede ad entrambi di modificare le proprie abitudini e la presa in carico da parte delle istituzioni. In pratica, dicono gli esperti, “i cittadini discutono sulle possibili soluzioni e partecipano al processo decisionale dell’amministrazione pubblica”.

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