08/05/2006

BILANCIO PARTECIPATIVO ATTO SECONDO

Riparte la sperimentazione del bilancio partecipativo. L'ass. Frieri: 'rendiconto entro fine anno per un progetto che punta all' inclusione sociale'.
Riparte per il secondo anno consecutivo la sperimentazione di Bilancio Partecipativo della città di Modena. Il percorso si svilupperà in dodici assemblee (quattro in più dello scorso anno) a macchia di leopardo sul territorio cittadino. Le zone (i quartieri) del 2006 sono diverse rispetto all'anno precedente, tranne per il centro storico dove si faranno due incontri.. I bisogni emersi nelle assemblee del 2005 (maggio, giugno) si sono definiti in proposte concrete nei tavoli di confronto con assessori e tecnici (settembre- ottobre), fino a essere inseriti nel piano degli investimenti o nel bilancio di parte corrente. Oggi possiamo affermare che tutto quello di cui si è discusso l'anno precedente occupa una spesa potenziale di circa 27 milioni di euro, rispetto ad una spesa complessiva (corrente e investimenti) di circa 280 milioni. Ovvio che molte delle istanze discusse erano già presenti nei progetti di Giunta, Consiglio Comunale e Circoscrizioni: di sicuro, però, il confronto e la codecisione con i cittadini hanno contribuito a rendere prioritari certi interventi rispetto ad altri. 'Entro la fine dell'anno -afferma l'assessore al bilancio Francesco Rafael Frieri- contiamo di rendicontare su ciò che viene realizzato, oltre che previsto in fase di spesa, e a quel punto i cittadini toccheranno con mano il frutto della propria partecipazione'. Nel 2005 hanno preso parte al progetto circa 500 cittadini 'abitanti' delle zone individuate con una popolazione potenziale di circa 40000 unità (bambini e molto anziani compresi). Siccome possono partecipare solo gli abitanti delle zone, nel 2006 si aggiungeranno perciò altri cittadini, dando vita ad un secondo ciclo della sperimentazione. La novità del nuovo progetto è che le proposte di dimensione cittadina verranno discusse nelle Consulte Comunali e dalle Commissioni di competenza del Consiglio Comunale. 'Si tratta di una sfida difficile -prosegue Frieri- mettere in relazione una macchina amministrativa di 2000 dipendenti, un progetto articolato di codecisione tra organi della democrazia rappresentativa (giunta, consiglio e circoscrizioni) e cittadini abitanti in zone ben individuate. Un progetto, quindi, che mira a generare inclusione sociale. Proprio mentre gli Enti Locali incontrano gravi difficoltà finanziarie -conclude l'assessore- il Comune di Modena crede che decidere una parte del proprio bilancio insieme ai cittadini sia una forma di innovazione dell'amministrare, comunque nel solco della storia della politica della nostra Città'.

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