20/10/2009

METROFILOVIA, MODENA CHIEDE FINANZIAMENTO MINISTERIALE

Lo ha deciso il Consiglio comunale approvando la delibera con voto favorevole di Pd e Sinistra per Modena e contrario di Udc, Idv, Lega Nord e Pdl

Modena presenterà al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la richiesta di finanziamento per ‘Modena Metrofilovia’, il cui progetto preliminare verrà affidato ad aMo, l’Agenzia per la Mobilità di Modena. Lo ha deciso il Consiglio comunale di Modena con il voto favorevole di Pd e Sinistra per Modena e contrario di Udc, Idv, Lega Nord e Pdl.
“Il progetto prevede la messa in sede propria di un sistema di trasporto con costi inferiori rispetto alla metrotranvia, per un massimo di 100 milioni di euro, il limite previsto dalla legge” ha affermato l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Daniele Sitta presentando la delibera. “Le possibilità di finanziamento immediato sono minime – ha proseguito l’assessore – ma visto che la graduatoria rimarrà valida si spera che prima o poi ci saranno le risorse adeguate per finanziare anche la nostra opera”. Il progetto prevede, a fianco dell’attuale sistema di 14 linee, l’uso di filobus ad alimentazione elettrica, di 18 metri di lunghezza con capacità di trasporto di almeno 130-140 passeggeri, con guida assistita e/o vincolata su corsie protette in sede propria e forme di preferenziamento lungo gli itinerari previsti dal progetto ‘Modena Metropolitana’ del 2006, di cui ‘Modena Metrofilovia’ rappresenta una anticipazione e ha carattere di propedeuticità. La prima linea, di 7 chilometri e mezzo di tracciato, si svilupperà da via del Mercato, a Nord della ferrovia, raggiungerà la Stazione sotto passando i binari, attraverserà il Centro in direzione Nord-Sud nel settore di viale Vittorio Emanuele, piazza Roma, viale Martiri della Libertà, proseguirà per viale Medaglie d’Oro, passerà per la Stazione delle ferrovie provinciali e proseguirà lungo via Morane terminando in via Grosseto. La seconda linea, di 6 chilometri e mezzo, partirà da via Nonantolana, convergerà verso la Stazione ferroviaria, lambirà il centro storico lungo i viali ad ovest (Vittorio Veneto e largo Risorgimento), proseguirà lungo via Giardini e viale Corassori e terminerà in corrispondenza del Polo Scolastico. Dove non sarà possibile fare corsie dedicate la priorità al trasporto pubblico sarà ottenuta con specifici sistemi (tecnologici e assetto fisico delle sedi stradali) attuati in corrispondenza delle fermate o in avvicinamento alle intersezioni semaforizzate. Il progetto prevede, inoltre, l’allestimento di fermate, l’adattamento di quelle già in uso lungo i percorsi, e la realizzazione di due ulteriori parcheggi scambiatori. “Con il contributo ministeriale richiesto verrebbe coperto il 60% delle spese” ha continuato Sitta. “Se il progetto verrà finanziato, come Comune ci faremo carico del 40% dei costi di opere infrastrutturali (corsie protette), parcheggi e qualificazione urbana dei percorsi del sistema metrofiloviario, pari a circa 48 milioni di euro”. Amo cofinanzierà per il 40% la realizzazione degli impianti di trazione elettrica, tecnologici di supporto (sottostazioni) e del nuovo deposito mezzi, con un costo stimato di circa 15 milioni di euro, e Atcm coprirà il 40% della spesa per l’acquisto e la messa in esercizio della nuova flotta di mezzi filoviari innovativi, dal costo previsto di circa 35 milioni di euro.
Stefano Barberini ha aperto il dibattito: “E’ un progetto fallimentare e non necessario. Le due linee che si incrociano dimenticano buona parte della città dove la densità di popolazione è abbastanza forte. Mi chiedo come possa risolvere il problema della scorrevolezza visto che con questi interventi si ridurrebbe notevolmente l’ampiezza di alcune strade. Non credo poi che questo mezzo possa risultare più veloce di altri: c’è un breve percorso tra una fermata e l’altra. Infine la lunghezza di 18 metri mi sembra assolutamente inopportuna per la città di Modena”.
La consigliera del Pdl Olga Vecchi ha affermato: “Siamo partiti dal grande progetto della metrotranvia per finire ad un filobus un po’ più moderno degli altri, nulla di più. I 18 metri dei mezzi comportano corsie preferenziali estremamente impattanti, e le strade sono già oberate. Buttiamo i soldi del progetto ancora una volta o è così importante? Si propone una cosa che non è possibile avverare in questi termini e ci si mette in fila per poter vedere se viene finanziato. E’ una delibera virtuale”.
Andrea Galli del Pdl ha affermato: “Sono alcuni anni che ci vediamo perseguitare da un progetto che ogni volta cambia. I nostri tecnici non lavorano gratuitamente, avranno un costo per le ore che perdono alla continua riprogettazione di questo sistema? Quando Sitta dice che Modena è una città piccola, deve rendersi conto che ogni medaglia ha un rovescio, che una metro come era stata programmata la scorsa legislatura non era necessaria. Stavolta questi carrozzoni di 18 metri sono sovradimensionati”.
Per Adolfo Morandi del Pdl “questo è un progetto che non verrà approvato. Non è utile né innovativo: sono dei filobus in sede propria, e con una sede molto limitata. Inoltre, il suo costo mi sembra eccessivo: spendere quasi 100 mila euro per mettere insieme due linee di filobus mi sembra troppo, c’è qualcosa di assurdo. Ci sono calcoli e previsioni totalmente sbagliati, alcuni incroci dovranno essere affrontati. In qualche misura questo è un progetto di fallimento annunciato, tale mezzo non sarà utilizzato e ci sarà uno squilibrio economico”.
Fabio Rossi del Pd ha affermato: “Credo che il progetto che Amo presenterà in via preliminare ambisca a proiettare la cittadinanza e il trasporto pubblico di Modena in una dimensione futura. Stiamo parlando di un sistema sperimentale che ha funzionato in altre realtà, con mezzi a tripla alimentazione molto attenti all’ambiente. Sono state individuate le criticità, gli attraversamenti che saranno oggetto di approfondimento nella fase successiva, è un progetto realizzato su quella che è la nostra città”.
Per Enrico Artioli del Pd questo progetto porterebbe alla “riduzione della congestione del traffico attraverso l’uso di mezzi ecologici che non inquinano. La velocità di trasferimento di questi mezzi è il tassello principe del progetto. Viene infatti posta attenzione a una serie di accorgimenti per aumentare questo obiettivo: corsie preferenziali, guida magnetica, ecc. Credo sia saggio dare il via libera e presentare questo progetto al Ministero, non ci sarebbero i tempi per pensarne uno differente”.
“Non bisogna confondere il Tavernello con lo Champagne” ha commentato Eugenia Rossi dell’Idv. “Vorrei che Modena avesse progetti ben più articolati. Sitta ci ha fatto capire che questa è una possibilità ma non una opportunità, non è la soluzione di tutti i mali, si propone ben meno rispetto al precedente. E’ sul Piano sosta e mobilità che dobbiamo puntare. Questo progetto viene affidato ad Amo, considero questa e quella di Atcm presenze inutili”.
Vittorio Ballestrazzi di Modena a 5 Stelle ha affermato di riconoscersi esattamente “nelle cose dette dalla consigliera Rossi. Il trasporto pubblico a Modena ha grossi problemi, è uno scandalo ed è uno dei più costosi dell’Emilia Romagna. Impegnarsi a fare questo progetto fuori dal mondo e fuori dal tempo è assurdo, chiederei piuttosto di impegnarsi a far arrivare puntuali gli autobus. Anche io ritengo che le Agenzie per la mobilità siano enti da sopprimere”.
“E’ giusto che in questo Consiglio qualcuno porti all’attenzione dei 40 consiglieri temi che non c’entrano oggi?” ha domandato Maurizio Dori del Pd. “Chiedete dei costi: c’è qualcuno che lavora senza costi? Oggi ho sentito parole come ‘fantasie’, ‘fallimenti annunciati’, ho l’impressione che in quest’aula siano tutti maghi. Allora spiegateci qual è il nostro futuro visto che noi non lo conosciamo e voi sì. Spero per il prossimo futuro che anche a Modena ci sia uno sviluppo”.
Il consigliere Davide Torrini dell’Udc ha commentato: “Una delibera in cui dobbiamo chiedere dei soldi bisognerebbe sempre votarla a favore. Però mi chiedo se stiamo presentando un progetto sul trasporto pubblico a cui crediamo o se stiamo inseguendo un finanziamento. Al di là di quello che abbiamo in mente per il trasporto pubblico locale tentiamo intanto di intercettare un finanziamento. E nel frattempo restringiamo strade e ciclabili con la penalizzazione di queste due corsie senza una ragionevole certezza di raggiungere l’efficacia nel trasporto pubblico”.
“Non ho sentito l’ombra di proposte alternative né di proposte di modifiche” ha affermato l’assessore Sitta nella replica. “Giudicare un progetto fallimentare prima ancora che abbia preso corpo – ha proseguito – credo sia poco utile, credo sia meglio cercare di capire nel merito. Io credo a questo progetto, non lo considero la soluzione ideale che avremmo voluto ma contiene i fondamentali per il trasporto moderno della città, cioè la realizzazione di sedi separate per i mezzi pubblici, su cui comunque dovremmo lavorare mettendo mano al Bilancio comunale”. L’assessore ha aggiunto: “Bisogna tener conto anche di quello che si può fare, con le nostre sole risorse questa città non può affrontare nessun grande progetto. Abbiamo il dovere di ricercare tutte le possibilità per portare a Modena i finanziamenti per la realizzazione di un ammodernamento. Per ciò che riguarda i 18 metri dei mezzi, infine, ricordo che nei momenti di punta sono quasi insufficienti per rispondere all’esigenza della nostra città, non possiamo permetterci di avere due flotte, una più piccola e l’altra più grande”.
Per le dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri Adolfo Morandi, Vittorio Ballestrazzi, e Nicola Rossi.
 

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