13/07/2009

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LE LINEE DI GOVERNO 2009-2014

A favore Pd e Sinistra per Modena, contrari Pdl, Lega Nord e IdV. Il sindaco Pighi ha proposto una commissione speciale sulla crisi e l'economia modenese

E’ stato approvato dal Consiglio comunale di Modena con voto favorevole di Pd e Sinistra per Modena, contrario di Pdl, Lega Nord e IdV e con l’astensione di Modena a cinque stelle, il documento degli indirizzi generali di governo 2009-2014 presentato nella scorsa seduta dal sindaco Giorgio Pighi. La votazione è stata preceduta da un’ampia discussione che ha visto l’intervento di quasi tutti i consiglieri.
Ad ‘aprire le danze’ Mauro Manfredini, della Lega Nord, che ha deprecato “la superficialità nella comunicazione dei risultati elettorali dello scorso 6 e 7 giugno” e affermato che “in 14 sezioni sono state riscontrate irregolarità gravissime. In Iran gli ayatollah hanno permesso alla minoranza di fare ulteriori controlli sui risultati elettorali fino a quando non sarà sciolto ogni dubbio la considereremo un candidato sindaco con mansioni di amministratore. La Lega – ha detto Manfredini – ha quadruplicato il proprio consenso, mentre voi avete perso il maggior numero di preferenze dal dopoguerra ad oggi. Noi lavoreremo per i modenesi che si sentono oggi più che mai di subire un razzismo al contrario”.
Olga Vecchi, del Pdl, ha parlato di “demagogica invidia politica nei confronti della capacità del governo nazionale di affrontare un momento di crisi”. Secondo la consigliera “il Governo Berlusconi gode della fiducia degli italiani a ogni livello, e ora ha ottenuto riconoscimenti anche a livello internazionale. Il sindaco – ha detto – parla al futuro perché la sinistra non è riuscita a fare nulla in passato. L’obiettivo di garantire la sicurezza è stato completamente mancato. Servirebbero, ad esempio, presidi delle forze dell’ordine nel centro storico e nei quartieri, al posto di proposte demagogiche come i portierati sociali”.
Paolo Trande, capogruppo Pd, ha dichiarato: “Il sindaco Pighi e il centrosinistra hanno vinto di oltre 27mila voti rispetto alla coalizione di destra, che si è fermata al 23,2%, il minimo storico recente. Il programma del sindaco – ha detto Trande – è volto a mantenere la fisionomia amministrativa della nostra città, consolidando le eccellenze e ponendosi nuovi traguardi. Si punta a potenziare il welfare mix e a investire in sostenibilità ambientale come motore di innovazione. Il programma di Pighi punta alla coesione sociale, di fronte a una legge Bossi-Fini che produce clandestinità e a un pacchetto sicurezza che non è altro che uno spot elettorale”.
Sandro Bellei, della Lega Nord, ha detto: “A tratti ci è sembrato che nella sua relazione il sindaco parlasse come un primo cittadino leghista. Il sindaco ha annunciato che nessuna donna islamica potrà più girare per Modena travisandosi con il burka e speriamo che mantenga le promesse. Nel rispetto degli orari degli esercizi commerciali tutti dovranno essere trattati allo stesso modo, modenesi ed extracomunitari. Basta leggere ogni giorno i quotidiani per rendersi conto che molti reati comuni sono commessi da stranieri”.
Adolfo Morandi, capogruppo Pdl, ha ricordato “il forte consenso ottenuto dal Governo Berlusconi nel recente G8, e il nutrito pacchetto di risorse messo in campo per le famiglie e le imprese”. Secondo Morandi “i sindacati e Confindustria giudicano positivamente l’operato del Governo in un momento difficile”, mentre invece “le misure proposte a livello locale sono ampiamente insufficienti a fronte di costi molto elevati che le imprese devono sostenere per servizi e tariffe. Il piano degli investimenti – ha continuato il consigliere – è limitato a rotatorie e interventi veloci, dai quali l’economia della nostra città non può trarre sufficiente vantaggio”.
Per Sergio Celloni del Pdl “sono tante le situazioni di difficoltà che abbiamo segnalato in questo Consiglio e che sono rimaste così. La complessità di una città è frutto di malgoverno, di un governo senza polso. Questa giunta spero non sia un continuum ideologico della precedente, che ha fallito. Il centrosinistra ha avuto difficoltà in queste elezioni: per 5 anni ci avete sbandierato che tutta la popolazione modenese era con voi ora dico che non è vero, che una grossa fetta è con noi. L’ordine pubblico deve essere un senso percepito dai cittadini, non il risultato della presenza di vigili. Oggi, poi, continua il vuoto assoluto delle azioni sull’economia e sul lavoro”.
Stefano Barberini della Lega Nord nel suo esordio in Consiglio comunale ha paragonato la Modena descritta dal sindaco nella relazione con “Neverland. Pighi dice che i bambini nella nostra città possono giocare e correre con tranquillità, i giovani possono stare all’aperto, ecc. O i giornali raccontano bugie tutti i giorni oppure il sindaco ha descritto una città che non è Modena. Bisogna che cominciate a stare in mezzo alla gente, per capire davvero quali sono le esigenze sentite. Non c’è bisogno di andare chissà dove per vedere che questa sicurezza non c’è, in vie come Carlo Sigonio o Vittorio Emanuele. Io più volte ho vissuto situazioni di paura. In più zone ci sono spacciatori, prostitute, ed altro, ad esempio in prossimità dei phone center”.
Il sindaco di Modena Giorgio Pighi è intervenuto non nel merito ma nel metodo dell’intervento del consigliere Barberini: “Il linguaggio escrementizio in questa sala non può essere usato. Siamo una istituzione e dobbiamo avere il rispetto di questo organismo. Questa metafora della paura, consigliere Barberini, le suggerirei di non usarla più, perché non svilisce noi, ma le istituzioni democratiche e il gonfalone. Dobbiamo consegnarle a chi viene dopo senza vergognarci di quello che viene detto qui dentro”.
Stefano Prampolini del Pd ha commentato: “La vittoria del centrosinistra corrisponde a 27 mila voti in più rispetto al candidato del Pdl, il centrodestra dovrebbe mettersi il cuore in pace. Per i phone center esiste un regolamento, mentre in zona Tempio è partito un’azione interassessorile, con diversi progetti. Qui bisogna capire se si vuole vedere sempre e solo il bicchiere mezzo vuoto. Nei primi 5 mesi dell’anno gli indicatori della nostra economia dimostrano un calo che definisce questa crisi come la crisi economica più grave dal secondo dopoguerra. Nel discorso del sindaco emerge l’esigenza di non lasciarsi andare: il ruolo del Comune è determinante per valorizzare i punti di forza della città”.
Il consigliere del Pdl Giancarlo Pellacani ha aperto il suo discorso ringraziando i consiglieri per l’elezione a vicepresidente del Consiglio. “Mi sento di augurare buona fortuna ai cittadini modenesi - ha affermato - già iniziano i primi distinguo tra gli assessori che trasmettono cattivi presagi. E’ fondamentale riconoscere ed aprirsi al nuovo applicando i provvedimenti necessari. Non ho colto nel discorso del sindaco questo respiro per restituire a Modena il rango che le compete, per affrontare la grave situazione, per riportarla ai livelli europei. Saprete puntare sul cambiamento eliminando le spese superflue? Riducendo la pressione fiscale?”.
Nel suo intervento, Ballestrazzi Vittorio della lista civica Modena a cinque stelle - Beppe Grillo ha elencato le proprie linee guida. “La cosa che ci preme di più è l’ambiente: il degrado del territorio necessita un ripensamento dell’attuale modello di sviluppo. Proponiamo di impedire la costruzione di nuovi inceneritori e portare alle dismissioni di quelli in uso. In edilizia occorre evitare la speculazione per l’edilizia privata e per i Peep. L’offerta culturale, poi, a Modena è disordinata e male assortita, su questo piano il Comune è un soggetto debole. Per ciò che riguarda l’urbanistica, da anni si verifica un eccessivo consumo del territorio con interventi disorganici ed improvvisati”.
Il consigliere Michele Barcaiuolo del Pdl ha commentato: “Si è seguito dal punto di vista elettorale la procedura prevista dalla legge che prevede il mancato riconteggio delle schede. Per quanto ci riguarda Pighi è il sindaco a tutti gli effetti, sul quale però pende una verifica. Non è una questione personale con l’ex consigliere Alvaro Colombo, ma la scelta del vicesindaco rappresenta un dato politico inequivocabile in quanto uomo della sinistra extraparlamentare. Il centrosinistra vuole dare alla città un segno di cambiamento, una falsa novità non testimoniata dagli uomini scelti in Giunta e dalle deleghe distribuite, così come l’assegnazione del ruolo di vicesindaco alla sinistra extraparlamentare”.
Federico Ricci di Sinistra per Modena ha affermato: “Abbiamo condiviso con la coalizione del sindaco Pighi questi indirizzi di governo. Sinistra per Modena nasce con l’intento di mettere in campo tutti i punti di coesione all’interno del centrosinistra sui contenuti di merito”. Il consigliere ha poi commentato: “Non diamo la possibilità a persone straniere che hanno un certo tipo di competenza di poterla esprimere, relegandole a ruoli di manovalanza in condizioni di non sicurezza. Quando si parla degli affitti a clandestini, il problema è chi prende in affitto o chi affitta? Situazioni che non garantiscono convivenza e integrazione sociale tra le persone. Sono necessari interventi di integrazione tra le culture”.
Il consigliere del Pd Stefano Bonaccini ha affermato: “Siamo consapevoli che il centrosinistra ha preso meno voti che nel 2004, anche se qui c’è una tenuta maggiore rispetto ad altre realtà del paese. Mi sarei aspettato però un atteggiamento diverso riguardo la vittoria del centrosinistra, che in termini di voti assoluti rispetto al candidato principale più forte del centrodestra è stata forse maggiore rispetto ad altre votazioni. Non sono né il Consiglio comunale, né i partiti politici, né gli amministratori a decidere sulla validità del voto, ma una commissione presieduta da un magistrato. Quando un terzo del paese non va a votare significa che la fiducia nei partiti è calata per tutti e questo dipende anche dai comportamenti dei partiti, che dovrebbero provare a rilegittimarsi”.
Per Davide Torrini dell’Udc “il risultato elettorale è pienamente legittimo, così come qualsiasi diversa valutazione futura. Io credo che il modo migliore per governare la città dopo 63 anni è l’alternanza, anche per il miglior governo. I 130 voti di scarto dal quorum necessario per l’elezione al primo turno devono essere letti politicamente e un altro segnale forte è quello di Sassuolo. Anche la ‘scoppola’ che la sinistra ha preso a Modena spero che abbia risultati, con Sassuolo al Pdl si può attuare veramente una competizione tra Amministrazioni. In Consiglio su diversi temi il confronto dovrà esserci e dovrà entrare nel merito per proporre soluzioni efficaci ed efficienti. In particolare quello sul nuovo Psc vogliamo vedere se sarà a 360 gradi”.
Andreana Michele del Pd ha affermato: “La relazione del sindaco è chiara e i 15 punti programmatici lo sono altrettanto. Emergono le priorità su cui dovremo concentrarci nelle prossime settimane, in primis la crisi che stiamo vivendo, senza precedenti. Non basterà un ottimismo di facciata per rimettere in piedi la situazione. Non si può pensare che la ripresa sia dietro l’angolo senza definire interventi necessari. Per tutti i lavoratori e in particolare per quelli atipici, precari, che oggi di fronte alla crisi non solo non hanno diritti ma nemmeno ammortizzatori sociali. La crisi sarà lunga, dovremo attrezzarci anche con politiche di medio periodo che vadano oltre al tamponamento della situazione”.
La consigliera Eugenia Rossi dell’IdV ha commentato: “Chi è stato presente tutti i giorni per il controllo dei registri delle elezioni non lo ha fatto sperando in un improbabile cambiamento, ma per verificare che non ci fossero illeciti tali da gettare un’ombra anche su Modena. La situazione è pesante: presidenti che non hanno più i verbali ma che si ricordano perfettamente le votazioni, nell’80% dei casi non tornano i numeri delle preferenze. Siamo di fronte a delle illegittimità gravi, per questa ragione anche IdV ha fatto ricorso. Nel programma del sindaco non sono presenti novità di rilievo, specie sul piano dell’urbanistica, che riteniamo un ambito fondamentale per il futuro della città”.
Per Andrea Galli del Pdl “in questo documento ci sono molte cose condivisibili. Se fosse stato presentato 10 anni fa da noi sarebbe stato bocciato da voi che lo votate. Alcuni interventi dei colleghi sono stati approfonditi, non faziosi. Come quello di Bonaccini che ha ammesso il fatto che la sinistra oggi non è credibile. Apprezzo il passaggio della relazione del sindaco che parla di comunità, prima di oggi non ho mai sentito questa parola. La presenza di clandestini va controllata: vanno integrati nella nostra società ricordando che il maggior sforzo deve essere fatto da loro. Devono superare gli aspetti della loro cultura che sono inconciliabili con la nostra”.
Il consigliere Taddei Pierluigi del Pdl ha affermato: “L’impressione leggendo questa relazione è di trovarsi di fronte a 2 sindaci completamente diversi. Il primo è quello dell’apertura, di un sindaco di un paese del centro Africa abbandonato, il secondo opulento, che ha risorse a disposizione per realizzare progetti che i faraoni avrebbero programmato in 2 o 3 successori. In entrambe le facce l’elemento comune è che appare evidente che Pighi voglia mettere alle porte di Modena un cartello che dia il benvenuto a chiunque entri. Tutti sanno che in me non alberga il razzismo. Proprio negli interessi degli immigrati pongo un limite a quelle culture che presentano caratteristiche inconciliabili con la nostra”.
Salvatore Citrino del Pd ha sottolineato “la travagliatissima fase di elaborazione del lutto della destra per il mancato ballottaggio. Mi auguro che questa tristezza passi presto ai colleghi della destra. Il paragone dell’Iran con Modena, che suggerisce che Modena è una dittatura non regge. Le nostre istituzioni sono democratiche, a Modena ha sempre vinto la democrazia, non la sinistra. Io non credo che il voto modenese si possa interpretare come una sfiducia dei modenesi e l’alternanza proposta da Torrini può essere un valore, noi l’abbiamo praticata e lo dimostra il fatto che qui in Consiglio ci sono molte facce nuove”.
Per Nicola Rossi della Lega Nord “le parole espresse da alcuni consiglieri sottolineano differenze sostanziali di approccio ai problemi, che complicano il rapporto tra maggioranza e minoranza. Noi vediamo il risultato elettorale in prospettiva, voi scattate una semplice foto. Valutate il risultato come se fosse stato il primo risultato elettorale della storia. La Lega è un movimento politico, anzi, una larghissima lista civica orientata al fare e non al dire. Io ho apprezzato parte delle parole del sindaco, sono contento che ci siamo atteggiamenti diversi dal passato. Non è stato fatto alcun cenno alle ronde, che ritengo sarebbero strumento di condivisione con i cittadini, non lo vedo uno strumento pericoloso”.
William Garagnani del Pd nel suo intervento si è concentrato sul caso del trasferimento del Velasquez, il quadro raffigurante Francesco I d’Este, ricordando il lontano episodio della rapina a mano armata al Museo, con il furto di questa ed altre opere. “Sentire che qualcuno con la violenza rapina queste opere ha lasciato scossa l’opinione modenese. Quel quadro è un pezzo dell’anima della comunità modenese, non è solo un quadro importante. Qualche giorno fa chi ha aperto i giornali ha avuto la stessa sensazione, anche se chi lo porta via questa volta è il Sovrintendente. Sono convinto che qui condividiamo questo parere e che il Pd decida di presentare un odg. Battiamoci insieme perché questo quadro non vada a Sassuolo”.
Il consigliere Maurizio Dori del Pd ha ricordato come è organizzata la copertura di forze di polizia delle varie Circoscrizioni del Comune di Modena. “Noi abbiamo sempre detto che c’è carenza di personale mentre c’è chi dice che non è così e addirittura va nella direzione di ridurre gli operatori sul territorio, salvo poi mandare i militari per strada. Come delegato Cocer ci siamo sempre espressi contro le ronde. Penso che nessun cittadino può essere obbligato ad essere bloccato e fare qualcosa che oggi compete solo alle forze di polizia. Bisogna cercare di andare a recuperare gli uomini che non vengono utilizzati a dovere”.
Giulio Guerzoni del Pd ha riportato all’attenzione due argomenti “che sono stati un po’ dimenticati in questa discussione: le politiche giovanili e lo sport. Sulle prime c’è piena fiducia nell’assessore Poggi, credo ci sia bisogno di un cambio di marcia in questo settore che può incidere su tanti giovani. Il secondo tema, lo sport, riguarda un modenese su due, sia per ciò che concerne l’impiantistica, che l’alto livello sportivo. Spero che l’assessore Marino riesca a portare avanti questa nuova idea di piano regolatore dello sport e mi auguro che anche la minoranza possa portare un contributo perché i giovani modenesi ci chiedono una risposta”.
Mauro Manfredini è intervenuto a fine dibattito per motivo personale a difesa del collega consigliere Stefano Barberini: “E’ stato più volte interrotto da altri consiglieri e non mio aspettavo dal sindaco una replica così diretta per le terminologie utilizzate, seppur poco adatte al luogo in cui siamo”.
Il sindaco Giorgio Pighi è intervenuto per la replica a fine discussione: “Con questo voto tale documento si trasforma da documento politico delle elezioni a documento amministrativo. L’attuale crisi economica viene ad avere un peso significativo sulle famiglie modenesi, sulla nostra comunità. Il nostro regolamento prevede che il Consiglio comunale possa, quando lo ritenga opportuno, fissare delle commissioni speciali: io propongo una commissione ad hoc che parta dagli eletti del popolo prima ancora che abbiano luogo gli Stati generali sull’Economia. Qui si governa la città e l’importanza del Consiglio comunale deve portare tutti a dare il proprio contributo per i cittadini”.
Sono intervenuti per le dichiarazioni di voto i consiglieri Sandro Bellei, Eugenia Rossi, Adolfo Morandi, Ballestrazzi Vittorio, Federico Ricci, Enrico Artioli.

 

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