20/11/2010

LE EX FONDERIE RIUNITE GUARDATE "AL MICROSCOPIO"

Da lunedì 22 novembre partono le attività di analisi geologiche, ambientali, belliche e archeologiche preliminari alla stesura del piano particolareggiato di recupero

Le ex Fonderie vengono guardate “al microscopio”. Inizieranno lunedì 22 novembre, tempo permettendo, le attività di analisi geologiche, ambientali, belliche e archeologiche del luogo diventato simbolo nella storia del movimento operaio italiano e della città di Modena.
I rilievi saranno coordinati da un geologo incaricato dal Comune di Modena in collaborazione con Arpa, Hera e i progettisti vincitori del concorso di idee. Sarà fatto il quadro della situazione del suolo e delle acque dal punto di vista degli elementi inquinanti e si procederà eventualmente a un piano di bonifica e smaltimento. Seguiranno verifiche belliche e anche in questo caso, se risulterà necessario, sarà attuato un piano di bonifica. I rilievi termineranno, infine, con analisi di tipo archeologico.
L’intervento, necessario per la stesura del piano particolareggiato di recupero della zona, rappresenta la fase preliminare dell’iter di progettazione e riqualificazione dell’area delle ex Fonderie Riunite. Dopo il percorso partecipativo che ha dato vita al progetto “Dast” (design, arte, scienza e tecnologia) e il concorso di idee per la riqualificazione architettonica e urbanistica dello spazio che ha visto vincitore il progetto del Centro cooperativo di progettazione di Reggio Emilia, l’Amministrazione ha deciso infatti di sviluppare un piano di recupero di iniziativa pubblica, denominato “ex Fonderie Riunite”, sulla base delle linee guida del progetto vincitore e con il coinvolgimento degli stessi progettisti.
Il comparto delle ex Fonderie si estende su un territorio di oltre 40 mila 300 metri quadrati, di cui 11 mila 300 sono occupati da Palazzina ed edificio industriale. La superficie interessata dal progetto vincitore Dast è di circa 16 mila 800 metri quadrati.
 

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