13/12/2010

SUL GRANDE SCHERMO LA SCUOLA FATTA DAI "MATTI" IN AFRICA

Mercoledì 15 dicembre, alla Tenda, un documentario racconta l'incontro tra i neri del villaggio di Muyeye e i bianchi, italiani e modenesi, dei centri di salute mentale

“Muyeye” è il titolo del documentario che mostra l’avventura di oltre 200 utenti della salute mentale, operatori, famigliari, cittadini italiani – tra loro anche un gruppo modenese - impegnati in un progetto di cooperazione internazionale con l’obiettivo di costruire una scuola professionale. Sulla terra rossa di Muyeye, in Kenia, si sono incontrati due mondi: i bianchi “matti” e i neri poveri, come si legge sulla locandina del documentario. Entrambi emarginati, gli uni a causa della malattia mentale, gli altri perché tagliati fuori dalle risorse. Li ha uniti il sogno di costruire una scuola professionale, simbolo di riscatto e di futuro.
E´ questo il messaggio del film documentario, che sarà proiettato a Modena mercoledì 15 dicembre, alle 20.30 alla Tenda di viale Molza angolo viale Monte Kosica (ingresso libero). Alla serata parteciperanno anche i protagonisti modenesi del viaggio in Kenia che racconteranno l’avventura africana.
Per Sergio Damiani, regista assieme a Juliane Biasi, “Muyeye" ha rappresentato una grande opportunità per “tracciare un filo fra le storie dei centri di salute mentale e le storie d’Africa, un modo per unire questi due mondi di esclusi in un progetto di solidarietà in grado di offrire un futuro a tanti ragazzi del Kenia".
“Muyeye" è dunque un documentario sulla follia e sull’Africa che dimostra come anche i “matti” possano fare cose straordinarie. Il progetto è nato dal movimento “Le parole ritrovate” per far conoscere gli utenti dei centri di salute mentale; lo stesso obiettivo che si è dato a Modena il progetto Social Point.
Mentre, mattone dopo mattone la scuola lentamente prende forma, lo spettatore entra nella vita di un abitante del villaggio: Nebat, padre di quattro figli che mantiene spaccando sassi. La sua seconda moglie e madre dei bambini soffre di gravi disturbi mentali. I bianchi, ricchi ma portatori di dolorose storie personali, dimostrano alla famiglia di Nebat come dalla malattia mentale si possa uscire. Fabio, Mirella, Giuseppe, Ugo, Valeria, Marco e tanti altri sotto il grande baobab del villaggio raccontano le loro storie: chi è perseguitato dalle voci, chi ha fatto i conti con la depressione, chi fuggiva dalla vita pensando al suicidio. Storie difficili, narrate a viso aperto anche nel film, perché la malattia mentale non è qualcosa di cui vergognarsi.
Diversi gruppi si sono recati a Muyeye durante i 6 mesi necessari alla costruzione della scuola, da novembre 2009 a giugno 2010, ed hanno accompagnato in modo attivo il progetto stabilendo rapporti di amicizia e di scambio con la popolazione del villaggio. In Italia i vari gruppi di “Parole ritrovate” si sono impegnati per organizzare iniziative al fine di raccogliere i 60 mila euro necessari a coprire la quota necessaria.
Il progetto della scuola di Muyeye, a Modena ha permesso di trattare il tema della salute mentale in una accezione positiva coinvolgendo in eventi ed obiettivi comuni utenti, cittadini, operatori, familiari. Il gruppo modenese, che assieme a Social Point ha facilitato la realizzazione di concerti, cene, conferenze stampa e inventato magliette e gadget, è formato dal Comune di Modena, il circolo culturale Left (Vibra), l’Associazione Insieme a Noi, Arci Solidarietà, il Consorzio di solidarietà sociale, il Centro servizi per il volontariato, l’associazione Rosa bianca, le cooperative sociali Aliante e Oltre il blu, le associazioni Voice off e Moxa.


Nota per le redazioni:
si invia per e mail la locandina dell’iniziativa
 

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