22/06/2010

MODENA, IL COMUNE DA' IL VIA AGLI "STATI GENERALI"

Inizia in questi giorni e si concluderà entro l'estate del prossimo anno un ampio confronto con la città su servizi sociali, sviluppo, urbanistica e coesione sociale

“Di fronte alla peggiore crisi economica degli ultimi vent’anni, Modena non intende stare in un angolo e aspettare che passi, non intende subire le conseguenze, ma rilanciare, non intende contemplare immobile ciò che ha costruito, ma disegnare la città dei prossimi decenni”.
Giorgio Pighi, sindaco di Modena, sintetizza così il progetto “Effetto Modena: pensieri sulla città che cambia”, il percorso degli “stati generali” che prende il via in questi giorni e che si concluderà prima dell’estate del prossimo anno (www.comune.modena.it/effettomodena).
Consultazioni con associazioni, sindacati, fondazioni culturali, università, enti locali, cittadini, ma anche ricerche, focus group, indagini, assemblee, convegni nazionali e internazionali (che vedranno, tra l’altro, la collaborazione del Consorzio Festival Filosofia), verifiche in Giunta, dibattiti in Consiglio comunale per la delibera degli indirizzi contribuiranno a definire concretamente il profilo di Modena futura. Il confronto, che si allargherà ad ambiti diversi da quelli abituali della politica, riguarderà quattro aree: lo stato sociale, cioè il sistema di tutele e garanzie che oggi deve fare i conti con un urgente problema di sostenibilità; la quantità e la qualità dello sviluppo, con una particolare attenzione al tema del lavoro e all’esigenza di riportare il tasso di disoccupazione al 4% in tre anni; le scelte urbanistiche e ambientali; la tutela del capitale sociale, cioè del sistema di rapporti e relazioni che hanno consentito alla società modenese di “produrre ricchezza a livelli nordamericani e di ridistribuirla secondo parametri del nord Europa”.
All’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sarà inoltre richiesta una valutazione della città e del suo territorio a 15 anni dal primo rapporto.
In altri termini, si rifletterà concretamente, tra l’altro, di nidi, scuole dell’infanzia, assistenza agli anziani, immigrazione, conflitti generazionali, ma anche del Museo casa natale Enzo Ferrari, dell’ex Amcm, del polo sant’Agostino Estense, dello spostamento della linea storica della ferrovia alla Madonnina, che interesserà un quarto della città, compresi il villaggio artigiano e la zona del cimitero di san Cataldo.
“Modena ha bisogno di rafforzare e valorizzare le proprie eccellenze, ma forse ha anche bisogno di stimoli nuovi, nuovi simboli e innovazione”, spiega il sindaco Pighi. “Se non si vuole parlare di nuovi elementi simbolici, definiamoli allora obiettivi, traguardi, ma di sicuro la città ha bisogno di nuovi obiettivi da raggiungere, di nuove sfide sulle quali ritrovare unità di intenti per non chiudersi nella difesa dell’esistente”.
Nel corso degli “stati generali”, che forniranno risposte strategiche a medio e lungo termine, ma anche ”idee spendibili” già nell’impostazione dei prossimi bilanci, “l’Amministrazione comunale proseguirà con il proprio programma di governo, anche perché alcuni interventi, soprattutto quelli a sostegno dell’economia, non possono aspettare”, rassicura il sindaco.
I materiali prodotti nella prima fase saranno utilizzati in settembre per la relazione annuale e per l’Assemblea cittadina e contribuiranno a definire le proposte da sottoporre al dibattito del Consiglio comunale. Inizierà quindi la seconda fase, destinata a concludersi entro l’estate del prossimo anno.
 

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