14/09/2010

A MODENA "IL GIOCO DELLE SORTI" IN 300 FIGURINE D'EPOCA

Il 17 settembre in occasione del Festival Filosofia inaugura la nuova mostra prodotta da Museo della figurina e Fondazione cassa di risparmio di Modena

Il destino, la sorte, gli astri, la superstizione e la scaramanzia raffigurati in oltre 300 illustrazioni d’epoca accompagnate da frasi enigmatiche e antichi strumenti astronomici. È dedicata a “Il gioco delle sorti: miti astri e figurine” e affronta il complesso rapporto tra l’uomo e il proprio futuro la nuova mostra del Museo della figurina di Modena, che inaugura il 17 settembre alle 17.30 in corso Canalgrande 103 in occasione del Festival filosofia sulla fortuna. Per esorcizzare ogni superstizione ci sarà anche l’aperitivo “Lucky hour”, assaggi di cibi portafortuna all’insegna del colore verde.
Curata da Sonia Cavicchioli e prodotta dal Museo della figurina e dalla Fondazione cassa di risparmio di Modena, la mostra resterà aperta fino al 20 febbraio, con ingresso gratuito. Nel fine settimana del Festival filosofia l’orario sarà prolungato con apertura dalle 9 all’una nella giornata di venerdì 17, dalle 9 alle 2 sabato 18 e dalle 9 a mezzanotte domenica 19. Dal 21 settembre il Museo osserverà l’orario consueto: da martedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10.30 alle 18 (www.museodellafigurina.it).
La mostra comprende, accanto a figurine, cigarette card, calendarietti da barbiere, giornalini per ragazzi, alcuni strumenti astronomici tra cui un globo celeste e una sfera armillare, prestati dal Museo civico d'arte di Modena. Ci saranno stampe rare e libri antichi come l'“Atlante celeste” di Doppelmaier del 1742, o “Le sorti, il libro di cartomanzia e arte divinatoria” del 1540 di Francesco Marcolini, provenienti da una collezione privata, nonché riproduzioni di opere d'arte medievali e moderne. L'esposizione analizza il rapporto costantemente rinnovato fra gli uomini e il destino, le rappresentazioni in chiave mitica degli astri e la necessità di dare forma e nome a ciò che contrasta o favorisce la vita di ogni uomo: la fortuna.
La presenza della mitologia classica nelle figurine è molto diffusa, così come i temi astrologici e le avventure degli eroi. Il percorso espositivo evidenzia il legame stretto fra le costellazioni, in particolare i segni zodiacali, e il corpo dell’uomo, microcosmo in cui si rispecchia il macrocosmo.
“Il rapporto fra gli uomini e il cielo – spiega nel catalogo della mostra la curatrice Sonia Cavicchioli – abbraccia epoche intere ma è al tempo stesso questione meramente individuale, che mette ogni uomo davanti al cielo in una sorta di corpo a corpo. Stelle, pianeti, corpi celesti sono i protagonisti di questa storia”.
Eroi ed eroine antiche incarnano il rapporto dell’umanità con il destino e con le divinità, talvolta amanti, più spesso crudeli o tirannici strumenti della fortuna avversa. Brevi testi e immagini di confronto mostrano l’origine e il cammino storico di questi temi, legati alla sopravvivenza delle divinità e dei miti antichi in età medievale e moderna.
La mostra è articolata in tre grandi sezioni: “Vaghe stelle”, “Uomini e dei” e “Il romanzo del cielo” e accompagnata da un catalogo, edito dalla Franco Cosimo Panini.

 

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