02/09/2010

AL PALAZZO DEI MUSEI LIBRI E OGGETTI DI FAMIGLIA

Le mostre allestite alla Biblioteca Estense universitaria e al Museo civico d'arte

Oltre alla mostra su “Ebraismo e Arte”, ospitata in sinagoga, l’undicesima Giornata europea della cultura ebraica propone due esposizioni al Palazzo dei Musei. “Arte e cultura ebraica nella biblioteca Estense universitaria” si inaugura il 5 settembre alle 10.30 e resta aperta fino al 14 settembre. La biblioteca Estense conserva circa una sessantina di manoscritti in lingua ebraica e numerose opere a stampa, tra le quali oltre cento cinquecentine.
I codici ebraici, ora nell’antico fondo Estense, provenienti dalla biblioteca di Alberto III Pio, principe di Carpi, costituiscono il primo e più importante nucleo della raccolta orientale ducale. Di particolare rilievo è anche la raccolta pervenuta per eredità nel 1817 al duca Francesco IV dalla collezione di Tommaso Obizzi del Catajo. Il fondo ebraico estense si è costituito anche con apporti minori, con codici provenienti dalle librerie dei conventi soppressi nel XVIII secolo e tramite doni, come ad esempio quello di Laudadio Formiggini, e depositi da parte di privati, come testimonia la ricca libreria del bibliofilo Giuseppe Campori.
I codici e le opere a stampa selezionate per la mostra sono stati raggruppati secondo una suddivisione tematica in “Libri di festività”, “Libri di Scienze”, “Libri d’Arte”, “Libri di Legge ebraica”, “Libri di Cultura”.
Sempre a palazzo dei Musei, alle 11.30 si inaugura nelle sale del Museo civico d’arte la mostra “Collezione Lonzana Formiggini, oggetti di famiglia”, aperta fino al 9 gennaio. In esposizione gli oggetti donati nel 2010 al museo da Alfredo Margreth, professore emerito di Patologia generale all’Università degli Studi di Padova e Accademico dei Lincei, nato a Modena nel 1933, discendente della famiglia Lonzana Formiggini. Si tratta di testimonianze della vita e delle attività di una famiglia ebrea dell’alta borghesia: le bilancine riportano all’attività di orefici e gioiellieri dei Lonzana, mentre l’ottocentesco “secretaire” può considerarsi uno strumento di lavoro per il “pubblico banchiere” Bondì Sanguinetti.
Cannocchiali da teatro, ricami, scatole e “necessaire” sono di gusto squisitamente femminile.
 

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