02/09/2010

LA COMUNITA' EBRAICA E' IN CITTA' DA MILLE ANNI

La presidente Sandra Eckert: "In mostra una parte del patrimonio librario"

La presenza ebraica a Modena si fa risalire al secolo XI, anche se i primi documenti ufficiali sono del 1393, quando si stabilirono in città alcuni prestatori provenienti da Perugia, Rimini e Fermo. Con il trasferimento della corte estense da Ferrara, nel 1598, molti ebrei seguirono i duchi e la comunità raggiunse le mille persone. Nell’area di piazza Mazzini, dove nel 1638 fu istituito il ghetto, si affacciavano sinagoghe, confraternite e scuole. Fu solo con l’annessione di Modena al Regno d’Italia nel 1861, che per gli ebrei iniziò il periodo dell’emancipazione. In quell’anno la comunità contava ancora mille persone, ridotte a 474 nel 1931 e a 185 nel 1945. Gli iscritti alla comunità modenese sono oggi una sessantina.
L’archivio della Comunità, visitabile il 5 settembre, conserva documenti che vanno dalla chiusura del Ghetto (1658) a oggi, anche se non mancano carte del XVI secolo. Si tratta soprattutto di atti di carattere amministrativo, “anagrafici”, scolastici e medici, in buono stato di conservazione. Nel corso dei secoli, infatti, i materiali non hanno subito danni o dispersioni e sono stati conservati in spazi adiacenti la sinagoga da quando fu edificato il Tempio (1874). Nell’archivio modenese sono confluiti anche i documenti dell’archivio della Comunità ebraica di Carpi, chiusa nel 1920. L’Archivio storico della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, è stato recentemente riordinato dalla ricercatrice Sara Torresan (per informazioni tel. e fax 059 223978).
“Visto l’interesse che la Giornata europea suscita ogni anno nei nostri concittadini – racconta Sandra Eckert, presidente della Comunità di Modena e Reggio Emilia - abbiamo organizzato un’esposizione di parte del nostro patrimonio librario, testimonianza della antica presenza ebraica a Modena, che ha dato nei secoli importanti contributi allo sviluppo della cultura italiana e, dopo l’emancipazione, allo sviluppo delle istituzioni civili della città”.
 

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