05/05/2011

AL SAN PAOLO UNA DISCARICA DI STOVIGLIE MEDIOEVALI

Dagli scavi archeologici sono emersi manufatti in ceramica, un tratto della cinta muraria originaria della città e la vasca del lavatoio del convento

Un tratto delle mura originarie della città, l’antico canale Modonella, la vasca del lavatoio del convento e una singolare discarica zeppa di preziose ceramiche medievali. Sono i principali ritrovamenti archeologici emersi a Modena durante i lavori per il recupero del complesso San Paolo.
La porzione più antica dei rinvenimenti risale alla fine del XII secolo, epoca a cui risale la chiesa parrocchiale che costituiva il primo nucleo del complesso e di cui è venuta alla luce l’abside centrale. Sono stati anche rinvenuti resti di sepolture che testimoniano l’esistenza del cimitero annesso alla parrocchia e in funzione fino al 1300. Gli scavi, condotti sotto la sorveglianza della Soprintendenza, hanno inoltre fatto emergere un tratto della cinta muraria originaria della città risalente al Medioevo, epoca in cui accanto alla chiesa venne costruito il monastero.
Altri reperti risalgono a una fase successiva, riferita a quando, dal 1466, si stabilirono nel complesso le monache agostiniane della Misericordia che lo abitarono fino all’Ottocento. In particolare, è venuta alla luce un’inattesa discarica colma di stoviglie in ceramica medioevale graffita. Il complesso conventuale accoglieva molte ricche giovani, non stupisce quindi che le tavole e le mense fossero imbandite con vasellame in ceramica riccamente decorato, talvolta anche con gli stemmi familiari. Potrebbe risalire al Cinquecento o essere un rifacimento settecentesco la vasca dell’antico lavatoio emerso nel cortile Caselle, del manufatto parlano le cronache della prima metà del XVI secolo, quando il convento venne ampliato inglobando il corso del canale Modonella, che portava in città le acque pulite provenienti dai fontanazzi a sud di Modena. E risale al Settecento anche la copertura a voltone dello stesso canale, voluta probabilmente dai duchi estensi per motivi igienici e venuta alla luce integra, di cui una porzione potrà rimanere a vista a intervento concluso. Allo stesso modo si potrà mantenere il pavimento settecentesco a ciottoli che costituiva la pavimentazione del locale dove le monache appendevano i panni per l’asciugatura.
 

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