08/10/2012

HERA / 1 – OK DA COMUNE DI MODENA A FUSIONE DI ACEGAS-APS

A favore il Pd (astenuti Caporioni, Morini, Gorrieri, Rimini), contrari Sinistra per Modena, Pdl, Modena futura, Udc, Mpa, Modena5Stelle-beppegrillo.it, Etica e legalità

Il Consiglio comunale di Modena ha detto sì alla fusione per incorporazione di Acegas-Aps holding in Hera e alle modifiche dello statuto sociale della società multiservizi che, dopo la fusione, dal 1 gennaio 2013, consentiranno l'ingresso, con una partecipazione di almeno il 3 per cento, del Fondo strategico italiano spa, holding di partecipazione controllata dalla Cassa depositi e prestiti. La delibera, approvata in vista dell'assemblea dei soci di Hera in programma il 15 ottobre, è passata lunedì 8 ottobre con i voti del Pd, a eccezione di Giulia Morini, Ingrid Caporioni, Franca Gorrieri, Stefano Rimini che si sono astenuti; contrari Sinistra per Modena, Pdl, Modena futura, Udc, Mpa, Modena5Stelle-beppegrillo.it, Etica e legalità. Votata anche l’immediata esecutività della delibera che ha visto l’unica astensione di Ingrid Caporioni, oltre che dell’Udc. Contestualmente sono stati anche approvati due ordini del giorno presentati dal Pd.

Il provvedimento è stato illustrato dal sindaco Giorgio Pighi sottolineando come l'operazione rappresenti “un rafforzamento delle garanzie di mantenere il controllo pubblico di Hera e un consolidamento della sua funzione sociale, oltre alla prospettiva di migliorare le ricadute economiche per il territorio: ci sta a cuore il controllo pubblico, in particolare dell’acqua, così come l’interesse dei cittadini e dei consumatori”. Con la fusione di Acegas-Aps, infatti, diventano soci di Hera i Comuni di Trieste e Padova che aderiranno al patto di sindacato che oggi raggruppa gli oltre 180 soci pubblici.

La fusione per incorporazione si svolgerà in due fasi: prima avverrà la fusione di Acegas-Aps Holding in Hera e successivamente un’Opas (offerta pubblica di acquisto e scambio) a favore dei soci di minoranza completerà l’operazione con l’aggregazione definitiva.

I Comuni di Padova e Trieste avranno una quota del 5,7 per cento ciascuno dopo la fusione e del 5,3 per cento dopo l’aggregazione. La quota di Hsst, la holding che riunisce i Comuni modenesi soci di Hera, passerà dall’attuale 12,5 per cento all’11,1 per cento dopo la fusione e al 10,4 per cento dopo l’aggregazione.

“L’operazione – ha spiegato il sindaco – darà vita a una società con un valore di produzione superiore ai quattro miliardi e mezzo, un margine industriale di 750 milioni e un utile netto di circa 140 milioni. Numeri che offrono solide certezze sul valore della partecipazione e vantaggi strategici rispetto alla capacità di investimento, all’efficienza e alla qualità della gestione, anche nella prospettiva di partecipare a gare per l’assegnazione dei servizi”.

La nuova multiutility, infatti, sarà il primo operatore in Italia per rifiuti trattati (3,7 milioni di tonnellate all’anno), il secondo per vo­lumi di acqua venduti (300 milioni di metri cubi all’anno), il terzo nella distribuzione di gas (oltre 1,5 milioni di punti di fornitura e 2,8 miliardi di metri cubi venduti) e l’ottavo operato­re nella vendita di energia elettrica a clienti finali (11 Terawattora, TWh, di energia elettrica ven­duta e oltre 650 mila clienti). E la società sarà tra le prime 30 in Italia per capitalizzazione.

“L’integrazione tra le due realtà – ha aggiunto il sindaco – consentirà quindi la valorizzazione delle rispettive piattaforme industriali finalizzata a rafforzare il posizionamento di Hera sul mercato qualificandone, in particolare, la leadership nel settore Ambiente e nei Servizi di rete”.

Con le modifiche allo statuto sociale di Hera si prevede l’aumento del numero dei membri del consiglio di amministrazione che passerà da 18 a 21 con un rappresentante a testa per Trieste e Padova, nell’ambito della lista che avrà ottenuto il maggior numero di voti, e un rappresentante per il Fondo strategico italiano (Fsi). L’aumento rimarrà in vigore fino al prossimo rinnovo del cda, previsto nella primavera del 2014, quando i componenti saranno ridotti a 15, di cui 12 dalla lista di maggioranza e tre da quelle di minoranza.

“L’ingresso di Fsi, che indirizza politiche di investimento solo verso società ‘sane’, rappresenta un segnale importante – ha sottolineato il sindaco – che permetterà un rafforzamento patrimoniale della società e favorirà il consolidamento della posizione competitiva del gruppo Hera sui mercati di riferimento, nel rispetto dell’equilibrio economico-finanziario”.

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