Il distretto modenese del tessile, con il cuore a Carpi, è basato su un sistema di medie e piccole imprese del settore abbigliamento: 2 mila 700 aziende comprese quelle di pelletteria, pellicceria e concia del cuoio. Una peculiarità che sostiene il tasso di occupazione femminile e ha un altissimo potenziale di competitività all’interno del mercato moda.
Nell’insieme, una filiera di produzione completa ancora in attività, nonostante i danni subiti: la maggioranza delle aziende è stata in grado di operare una rapida riorganizzazione delle proprie strutture. E ora investe anche in creatività grazie al Concorso “ModaModena” per giovani talenti locali.
“Uno dei punti di forza del nostro distretto è sempre stato la presenza dell’intera filiera, preservata negli anni quasi integralmente. Del resto è nota la competenza delle imprese moda su cui questa si basa. Per salvaguardare il Made in Italy, che tutto il mondo ci riconosce, non possiamo pensare di perdere il nostro know how, il saper fare delle aziende conto terzi presenti nel distretto”, dichiara Daniele Sitta, assessore comunale allo Sviluppo economico di Modena.
Un posizionamento da implementare ulteriormente in questo periodo di contrazione con investimenti in innovazione, ricerca sul design, sui prodotti e materiali, oltre che nelle applicazioni informatiche.
“Siamo di fronte a un tessuto imprenditoriale dall’ottima tempra e volontà che, nonostante sia stato colpito gravemente dal sisma, ha deciso di andare avanti a dispetto della condizione precaria, e non ha intenzione di interrompere la propria attività produttiva, specie in un periodo come questo, tra quelli di maggior concentrazione di lavoro durante l’anno. Avrebbe significato perdere gli ordini e pregiudicare le commesse per le prossime stagioni”, aggiunge Sitta.
Quello del tessile - abbigliamento rappresenta in Emilia Romagna il secondo settore manifatturiero, dopo il metalmeccanico, per numero di imprese (6 mila 914, con 40 mila 346 addetti nel 2010) e con valore delle esportazioni di prodotti per l’abbigliamento pari a 3 mila 383 milioni di euro, il 10 % del totale con un ruolo di primo piano nel panorama nazionale.
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