02/11/2012

SCUOLE DELL’INFANZIA: SENZA ESITO L’INCONTRO IN PREFETTURA

Per il Comune il dialogo coi sindacati può proseguire su occupazione, fondazione, interinale e sostituzioni del 1° giorno. Punto non accoglibile le ferie a scuole chiuse

 

Occupazione di posti vacanti, confronto sulla gestione di quattro scuole d’infanzia affidata alla fondazione Cresci@mo, possibilità di ricorrere temporaneamente al lavoro interinale per supplenze brevi e l’ipotesi di non sostituzione del primo giorno di assenza del personale scolastico. Sono quattro le tematiche sulle quali l’Amministrazione ha ribadito la propria disponibilità a proseguire la discussione appena ve ne saranno le condizioni. Questi i temi principali dell’incontro, svoltosi oggi, venerdì 2 novembre, in Prefettura tra la delegazione dell'Amministrazione Comunale, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e le Rsu del Comune di Modena, incontro convocato, come prevede la legge, a seguito della proclamazione sindacale dello stato di agitazione del personale dei servizi scolastici 0-6 anni.

Nel corso dell'incontro i rappresentanti del Comune hanno fatto presente, in particolare, che il confronto su una eventuale integrazione del piano occupazionale 2012, che preveda, tra l'altro, la copertura di ulteriori posti vacanti di insegnante di scuola infanzia, è tuttora aperto.

Così come c’è ampia disponibilità al dialogo sulla gestione sperimentale di quattro scuole dell'infanzia affidata alla fondazione Cresci@mo; l'esperienza è iniziata da due mesi e la verifica, che coinvolgerà tra gli altri il Consiglio Comunale e le rappresentanze sindacali, si concluderà a fine anno scolastico. A tale verifica, ma anche al processo di costruzione del bilancio di previsione 2013, non ancora avviato, saranno  collegate le decisioni relative al piano occupazionale 2013.

Quanto alla decisione di ricorrere temporaneamente al lavoro interinale per le supplenze brevi degli insegnanti, si è ribadito che tale decisione è stata assunta a fine agosto, in via d'urgenza e per garantire il regolare avvio del nuovo anno scolastico. La riforma “Fornero” (L.92/2912) sulla disciplina del lavoro a tempo determinato, infatti, prevede periodi di intervallo di 60 o 90 giorni (a seconda della durata del contratto precedente), tra un contratto e l'altro sottoscritto dall'Amministrazione con lo stesso dipendente. L’applicazione di tali norme, che non si applicano invece alle agenzie di lavoro interinale e nemmeno alle scuole statali, avrebbe compromesso gravemente la continuità didattica e il regolare funzionamento del servizio. Tuttavia, anche in questo caso, a fronte di un mutamento delle norme, da parte dell'Amministrazione Comunale vi è piena disponibilità a rivedere tale decisione.

L’Amministrazione non ha ritenuto invece accoglibile la richiesta, esplicitamente formulata dai sindacati, di ritirare la circolare in cui si prevede che nei periodi di chiusura delle scuole a  Natale e Pasqua il personale docente sia collocato in ferie, anziché rimanere “a disposizione” per attività di formazione o altre attività lavorative connesse al profilo di inquadramento.

Rispetto ad altre due questioni prettamente gestionali, si è fatto presente da un lato che l'utilizzo delle nuove tecnologie (badge elettronico marcatempo, cartellino web, posta elettronica,) comporta il superamento di strumenti cartacei, di fax e fotocopie, con l'obiettivo anzi di semplificare il più possibile inevitabili adempimenti “amministrativi”. Dall'altro la richiesta al personale ausiliario di accogliere i bambini al mattino in situazioni di urgenza, dovute al ritardo del personale docente  per motivi imprevisti, rappresenta una modalità di intervento del tutto straordinaria (nello scorso anno scolastico si è verificata pochissime volte) ed è comunque contemplata nella descrizione della posizione del lavoro della categoria.

I rappresentanti dell'Amministrazione Comunale hanno ribadito, infine, che la difesa dei servizi di welfare, e nel caso specifico dei servizi per l'infanzia, è una priorità perseguita in questi anni con coerenza dal Comune di Modena, anche a scapito di altri ambiti di intervento, pur in una situazione di vincoli giuridici ed economici sempre più pressanti.

 

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