04/12/2012

“PER IL NUOVO SIGONIO SI DOVRANNO ASPETTARE 7 O 8 ANNI”

L’assessore Giacobazzi ha risposto in Consiglio all’interrogazione di Guerzoni (Pd)

“Il progetto di realizzazione del nuovo Istituto Sigonio in zona Cittadella è confermato sia in risposta alle esigenze della scuola, sia perché si tratta di un progetto importante per la riqualificazione di un'area significativa della città. I tempi di realizzazione sono però lunghi: l’orizzonte ragionevole è di almeno 7-8 anni”.

Lo ha detto l’assessore alla Programmazione, gestione del territorio e infrastrutture del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 3 dicembre all’interrogazione di Giulio Guerzoni (Pd) sul futuro urbanistico del comparto ex scuole Marconi e Villa D’Oro (via Nonantolana-via dei Lancillotto-via Due Canali) in seguito al trasferimento dell’Istituto Sigonio a causa dei terremoti del 20 e del 29 maggio.

Il consigliere ha chiesto nel dettaglio per quanto tempo si ipotizza la permanenza dell'Istituto Sigonio dentro alle mura delle ex scuole Marconi, se questo presuppone ulteriori investimenti per il comparto nel breve-medio periodo e se tale spostamento porterà un cambio di strategia urbanistica per il comparto, “che contiene non solo l'immobile scolastico, ma anche gli impianti della polisportiva Villa D'Oro, utilizzati proprio dagli studenti per l'attività curriculare di educazione fisica”.

Giacobazzi ha affermato che “nel breve periodo occorre sistemare via Nonantolana: la nuova Gronda nord, tangente alla ferrovia, è un’infrastruttura necessaria per risolvere i problemi di circolazione della zona. Sono in corso trattative con privati proprietari degli immobili della zona tra via Nonantolana e la ferrovia – ha aggiunto – per poter demolire gli ultimi fabbricati nell’area e realizzare la connessione della Gronda dalla zona Fonderie all’area dell’attuale scuola”.

Per l’assessore “è necessario pensare a una nuova strategia per il comparto ex scuole Marconi e Villa D’Oro, su cui si lavorerà nell’ambito della costruzione del nuovo Psc. La polisportiva Villa D’Oro riscontrava già una serie di difficoltà prima del terremoto – ha proseguito – e oggi i suoi impianti vengono utilizzati per l’attività sportiva delle scuole, con un problema di immediato sovraccarico”. Giacobazzi ha ricordato che in passato sono stati fatti studi e progetti, come quelli nell’ambito del Laboratorio della città sull’area della Darsena, “che sono rimaste esercitazioni interessanti dal punto di vista progettuale, ma per diversi motivi, compresa la carenza di risorse per attuare l’intervento, non sono entrate negli strumenti attuativi urbanistici del Comune”. Infine, l’assessore ha precisato che il terremoto ha aperto anche la questione della vecchia sede del Sigonio: “Non potrà rimanere così, dovremo studiare delle modalità di riuso che impattino poco sulle risorse e che diano un grande risultato per la città”.

Nella replica, il consigliere Guerzoni ha precisato che “la scelta corretta di non rinunciare al progetto del nuovo Sigonio si somma all’esistente. Non possiamo non tenere conto che sono stati spesi soldi, grazie in particolare alla Regione, per rimettere a nuovo una struttura vecchia. Se si farà la nuova sede – ha aggiunto – bisognerà tenere conto che oltre alla vecchia sede è stato adeguato come scuola un altro immobile. E’ un puzzle difficile, un incastro complicato”.

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