03/12/2012

PIETRE E LUCI, COSÌ SI INTERVERRÀ PER UN CENTRO STORICO VIVO

Studiati 167 spazi, 86 portici e 33 km di vie. Due anni di ricerche hanno permesso di condividere con le Soprintendenze le linee guida per interventi nel cuore di Modena

Un vero e proprio Piano regolatore del centro storico per quel che riguarda pavimentazione e paesaggio luminoso. Semplificherà, all’insegna di fiducia e condivisione del metodo, il rapporto con le tre Soprintendenze (beni culturali, architettonici e archeologici) e ha già prodotto effetti concreti sotto gli occhi di tutti: via Taglio e via Cesare Battisti.

Sono le caratteristiche del “Protocollo di intesa per l’attuazione del piano di riqualificazione degli spazi e strade del centro storico” che approda in Consiglio comunale lunedì 3 dicembre.

Il documento si basa su una ricerca frutto di oltre due anni di lavoro minuzioso svolto sotto la guida dell’architetto Irma Palmieri, del servizio di Pianificazione territoriale del Comune - sempre in contatto con le Soprintendenze - a partire dall’eredità culturale lasciata negli anni Settanta da Pier Luigi Cervellati.

“Rigore storico, qualità progettuale e innovazione procedurale sono le parole chiave di questo lavoro che ci guiderà negli interventi destinati a rendere il centro storico di Modena più bello, attrattivo e vivace” sottolinea Giorgio Pighi, sindaco di Modena.

“Di fatto, dopo la condivisione delle regole con le Soprintendenze, si avrà una approvazione preventiva rispetto ai progetti esecutivi – spiega Daniele Sitta, assessore comunale al Centro storico - che snellirà notevolmente gli iter autorizzativi, e questo perché vi è stato il riconoscimento del rigore storico della ricerca effettuata e della qualità del progetto proposto”.

Il cardine del documento, che guiderà in futuro tutti gli interventi nell’area, è che il Centro storico della città va considerato a tutti gli effetti come un “bene culturale” da conoscere, tutelare e valorizzare nella sua globalità. Non solo, quindi, come ambiti architettonici, ma nella sua organicità morfologica di città storica, che non vuol dire solo città antica ma anche città della vita quotidiana contemporanea. Studio e conoscenza, dunque, non per museificare, ma per progettare, per far vivere gli spazi pubblici valorizzandoli, dal punto di vista estetico, funzionale e anche commerciale. Mantenendo sempre una visione complessa e globale e sempre rispettando il metodo che sarà sottoscritto in un protocollo d’intesa con le soprintendenze e accorcerà tutti i tempi di intervento perché alla comunicazione puntuale corrisponderà subito l’approvazione.

“Questo lavoro entrerà a far parte del futuro Psc, e nel Piano strategico comunale sarà il quadro conoscitivo sul centro storico”, afferma Gabriele Giacobazzi, assessore comunale alla Gestione del territorio.

Sono stati studiati e fotografati a tappeto 167 spazi pubblici, 33 chilometri di strade e 86 portici per ognuno dei quali è stato creato un abaco, un database, in modo da poter progettare prestando attenzione a due temi strategici fondamentali per la riqualificazione del centro: le pavimentazioni, anche in vista di una progressiva riduzione delle auto con obiettivo pedonalizzazione, e il paesaggio luminoso. Elementi materiali, le pietre e i ciottoli delle strade, dei marciapiedi e delle piazze, e l’elemento immateriale che tutto avvolge e a tutto dà forma al calare del sole, la luce. Anche su questo secondo tema la ricerca, condotta con la collaborazione di Hera Luce, ha già portato a un progetto corredato di schede tecniche e illuminotecniche e a una applicazione pratica in via Taglio e via Cesare Battisti. Una volta approvato entrerà nel Psc come Pric (Piano regionale d’illuminazione comunale) e potrà anche consentire di accedere a finanziamenti.

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