10/12/2012

REFERENDUM “ARTICOLO 18”, RESPINTA MOZIONE IN CONSIGLIO

L’ordine del giorno era stato presentato in aula da Ricci (Sinistra per Modena)

Il Consiglio Comunale di Modena ha respinto l’ordine del giorno presentato da Federico Ricci (Sinistra per Modena) sull’adesione alla raccolta firme per la presentazione dei quesiti referendari sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e sull’articolo 8 della legge 148/2011. Si è espresso a favore, oltre a Ricci, il consigliere Pd William Garagnani, e si è astenuto Sergio Celloni (Mpa). Contrari tutti gli altri presenti in aula.
Ricci ha introdotto l’argomento ricordando che “dal 13 ottobre ha preso il via la raccolta firme per i referendum sull'articolo 8 e sull'articolo 18” e citando l’appello del comitato referendario regionale: “Il legislatore – ha detto Ricci - ha deciso di abbassare drasticamente le tutele tanto a chi un’occupazione ce l‘ha quanto a chi la cerca senza riuscire a trovarla. La campagna referendaria per l’abrogazione delle modifiche introdotte dalla recente ‘riforma Fornero’ è un’energica sollecitazione a discutere pubblicamente l’impianto di base delle regole riguardanti il lavoro. La riforma ha sostanzialmente ripristinato la licenza di licenziare Firmare la richiesta dei due referendum – ha concluso Ricci citando i promotori del referendum - vuol dire uscire da una passività colma di rabbia, prendendo la sola iniziativa oggi praticabile per riportare i rapporti sindacali e di lavoro all’interno di un quadro di regole compatibile col sistema dei valori accolti dalla Costituzione”.
Nel dibattito, per il Partito Democratico Michele Andreana ha detto: “Si è discusso molto su come rilanciare gli investimenti nel nostro paese, e quindi su come rendere più fluidi i rapporti di lavoro. Inizialmente la riforma Fornero aveva effettivamente introdotto la libertà di licenziare. Quella norma però è stata fortemente modificata, ne è scaturita una soluzione che pare un compromesso di alto livello. Il referendum promosso da una sola sigla sindacale presenta poi il rischio di una nefasta contrapposizione all’interno della sinistra. Per questo a mio avviso non possiamo aderire a questa campagna”. Cinzia Cornia si è detta d’accordo con il collega Andreana: “Questa è diventata una battaglia simbolica, e non so più quanto abbia senso. Si presume che l’economia vada meglio senza l’articolo 18, e questo è dubbio. Ma l’uso dello strumento referendario mi pare sempre un’arma a doppio taglio”. Sempre per il Pd, William Garagnani ha motivato il proprio voto difforme dal gruppo argomentando: “La mozione pone una questione fondamentale, il rispetto della Costituzione della Repubblica. Per le imprese fino a 15 dipendenti, il vincolo dell’articolo 18 comunque non c’è. Io non sono un appassionato del massimalismo sindacale o politico – ha detto Garagnani – ma il diritto al lavoro è un principio costituzionale che va salvato. Quella della riforma Fornero è una scelta ideologica che tra l’altro, in questi mesi, non ha avuto riscontri positivi in termini economici”.

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