13/03/2012

AFFIDAMENTO DIRETTO PER I LAVORI FINO A 40 MILA EURO

Il Consiglio comunale ha approvato i nuovi regolamenti che disciplinano le opere e l’acquisizione di beni e servizi in economia commissionate dall’Amministrazione

 

Si innalza da 20 mila e 40 mila euro l’importo dei lavori in economia che l’Amministrazione comunale potrà assegnare tramite affidamento diretto, mentre per importi da 40 mila a 200 mila euro si dovrà ricorrere al cottimo fiduciario che prevede la consultazione di almeno cinque soggetti. Allo stesso modo, si alza da 20 mila a 40 mila euro la soglia per l’acquisizione di beni e servizi in economia con affidamento diretto, mentre sparisce la soglia intermedia che prevedeva una modalità semplificata per affidare forniture di importi fino a 130 mila, ora si dovrà sempre ricorrere alla consultazione di almeno cinque fornitori. Sono le principali novità contenute nel nuovo Regolamento dei lavori in economia e in quello per l’acquisizione di beni e servizi in economia approvati dal Consiglio comunale di Modena lunedì 12 marzo. A favore si sono espressi Pd e Sinistra per Modena; si sono astenuti Pdl, Lega moderna e Udc, mentre hanno votato contro Idv, Modenacinquestelle.it e Mpa.

La proposta è stata illustrata dal presidente della Commissione affari istituzionali Gian Domenico Glorioso, il quale ha spiegato che le modifiche, abrogando i regolamenti approvati dal Consiglio comunale nel 2001, recepiscono la nuova normativa nazionale ed europea che disciplina l’affidamento di lavori e l’acquisizione di beni e forniture in economia fino a un importo massimo di 200 mila euro. “Con le attuali modifiche si è cercato anche di semplificare gli articolati”, ha osservato Glorioso precisando che resta invariata la soglia comunitaria e che i lavori in economia, cioè “imprevedibili e non differibili, necessari al completamento di opere e impianti in casi di urgenza e necessità”, sono disciplinati dal Codice dei contratti pubblici del 2006 e dal regolamento esecutivo del 2010.

Eugenia Rossi dell’Idv ha detto di apprezzare che “il regolamento abbia recepito la necessità di effettuare maggiori controlli in caso aumentino i costi durante i lavori”, ma si è rammaricata del fatto che, per le forniture di importi fino a 40 mila euro, non sia stata inserita la modalità della richiesta di tre preventivi, che non comporterebbero alcun costo. Inoltre, la consigliera ha criticato l’aggiudicazione di beni e servizi al prezzo più basso, come stabilito all’articolo 7, “per i rischi e i pericoli impliciti in tale modalità; meglio sarebbe stata quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa, perché - ha aggiunto in dichiarazione di voto -  siamo in un Paese dove la corruzione è alta e dobbiamo prendere tutti i provvedimenti per tutelarci”.

Giancarlo Campioli del Pd ha detto che l’ordinanza “oltre a recepire la nuova normativa, intende privilegiare la semplicità e la rapidità dei procedimenti per gli importi inferiori a 40 mila euro” e ha sottolineato che alcuni cambiamenti sono stati introdotti per evitare “documentazioni inutili alle imprese nell’ottica della celerità e della semplificazione amministrativa”. Campioli ha infine osservato che l’aggiudicazione attraverso il prezzo più basso avviene solo quando i beni da fornire sono specificati in modo dettagliato, secondo le prerogative comunitarie. Per Sergio Celloni, Mpa, “con la procedura del massimo ribasso le ditte che si aggiudicano gli appalti sono sempre le stesse e possono subentrare subappalti poco orientati all’efficienza”. Il consigliere ha detto anche di ritenere “il tetto dei 40 mila euro troppo alto per l’affidamento diretto” e che “i costi andrebbero valutati con più preventivi, mentre una tale regolamentazione consente un modo di procedere poco trasparente”.

In sede di dichiarazioni di voto Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it ha detto di condividere le perplessità della consigliera Rossi, precisando: “Ci sono servizi che non richiedono solo risparmio, ma anche cura ed esperienza come quello della manutenzione del verde”.

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