Imposta municipale unica (Imu) per l’abitazione principale al 5,2 per mille (con le detrazioni di legge di 200 euro oltre ai 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni), aliquote basse (4,6 e 4 per mille) per tutelare affitti a canone concordato e alloggi dell’Agenzia casa, addizionale Irpef applicata secondo aliquote progressive in relazione al reddito, mantenendo lo 0,5 per la prima fascia fino a 15 mila euro. Inoltre, tassa di soggiorno applicata in relazione alla classificazione degli alberghi, e nessun ritocco alle altre imposte comunali, come la Tosap (per l'occupazione del suolo pubblico) e l’imposta di pubblicità.
Sono queste le principali leve tributarie del bilancio di previsione 2012 del Comune di Modena, illustrate questa mattina in Municipio dal sindaco Giorgio Pighi e dal vice sindaco e assessore al Bilancio Alvaro Colombo a sindacati e associazioni imprenditoriali.
“La prima scelta politica sul fronte delle entrate – sottolinea l’assessore Colombo - è stata di utilizzare prevalentemente uno strumento con caratteristiche patrimoniali invece che uno strumento che agisse su salari e pensioni, gravando sostanzialmente sui lavoratori dipendenti e i pensionati. Per raggiungere questo obiettivo, considerato l’ampio prelievo dello Stato sul gettito complessivo dell’Imu (per Modena oltre 35 milioni) è stato necessario agire su aliquote differenziate a seconda delle diverse tipologie e del diverso utilizzo degli immobili per introdurre criteri di maggiore equità. Anche per l’Irpef si è deciso di intervenire con criteri di equità, salvaguardando oltre l’80% dei contribuenti da misure penalizzanti”.
Per l’Imu (utilizzata nella misura del 60% della potenzialità) è prevista un’aliquota del 9,6 per mille per gli affitti a canone libero, del 10,2 per mille per gli immobili produttivi, commerciali e artigianali, e del 10,6 per mille per gli immobili a disposizione e sfitti. Sarà finanziato un fondo locale per l’affitto di un milione di euro, una parziale risposta all'eliminazione del fondo nazionale per l’affitto.
L’addizionale Irpef (applicata per il 17% del potenziale) prevede un’aliquota dello 0,52% per i redditi da 15 a 28 mila euro e dello 0,58% da 28 a 55 mila euro, mentre la curva sale per le ultime due fasce: da 55 a 75 mila dello 0,78% e dello 0,8% per la fascia oltre 75 mila euro.
Dalla tassa di soggiorno, anch’essa applicata in modo progressivo sulla base della classificazione di alberghi e strutture ricettive, è previsto un gettito di 700 mila euro stimato su metà anno, mentre non vengono ritoccate le altre imposte comunali, come la Tosap (per l'occupazione del suolo pubblico) e l’imposta di pubblicità.
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