21/03/2012

IL CONSIGLIO APPROVA LE LINEE DI INDIRIZZO DEL PIANO CASA

Ok al documento emendato da maggioranza e Udc, contrari Modenacinquestelle.it, Lega nord, Pdl, Lega moderna e Idv. Respinti altri 5 emendamenti e una mozione

Il Comune di Modena definirà un Piano abitativo sociale con forti caratteristiche di sostenibilità economica e ambientale, finalizzato ad estendere il più possibile il diritto alla casa. A Erp, Peep e forme di sostegno all’affitto, che rimangono strumenti privilegiati, si aggiunge il social housing, cioè l’affitto a canoni calmierati destinato prevalentemente a giovani coppie e a lavoratori precari. Verranno rivisti i regolamenti per l’accesso alla casa, saranno garantiti percorsi partecipativi (in particolare per le aree di via Canizzaro e via Aristotele), e verrà avviato entro giugno il percorso per l’elaborazione del nuovo piano urbanistico generale della città (Psc, Piano strutturale comunale).

Lo ha deciso il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 19 marzo approvando, dopo un dibattito di quasi quattro ore, le linee di indirizzo per un nuovo Piano abitativo sociale, presentate in Aula dall’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta. Hanno votato a favore della delibera Pd, Sinistra per Modena e Udc, contro Modenacinquestelle.it, Lega nord, Pdl, Lega moderna e Idv.

“L’atto di indirizzo è frutto di un ampio confronto con sindacati, associazioni imprenditoriali, inquilini, ordini professionali e altri organismi che hanno condiviso indirizzi e obiettivi del Piano”, ha affermato l’assessore. Riferendosi al social housing, Sitta ha precisato che il Comune farà la sua parte mettendo a disposizione l’Agenzia casa e attuando accordi di pianificazione con aree a costo zero e bassi oneri di urbanizzazione, “ma alle imprese costruttrici – ha aggiunto dovremo chiedere soluzioni tipologiche più contenute e al mondo della finanza la disponibilità ad intervenire accettando livelli di rendimento più bassi rispetto a quelli di mercato”.

Insieme alla delibera è stato approvato anche un emendamento presentato da Udc, Pd e Sinistra per Modena che ha raccolto l’astensione di Modenacinquestelle.it, Lega nord, Pdl, Lega moderna e Idv. La modifica impegna la commissione tecnico-operativa che sarà istituita per redigere i nuovi regolamenti relativi ai Peep a lavorare in stretto raccordo con le Commissioni prima dell’approdo in Consiglio  e a intervenire “sulla verifica della gestione dei criteri di accesso con forme di controllo o di gestione diretta” da parte del Comune, oltre che sui criteri per la determinazione del prezzo finale di vendita. La revisione dovrà essere operativa in vista dell’assegnazione degli alloggi convenzionati nelle cosiddette Aree F. “Rivedere il regolamento dei Peep ci garantisce di rispondere davvero all’esigenza sociale di abitazioni, perché oggi occorre essere più selettivi e puntuali”, ha affermato Davide Torrini dell’Udc presentando la modifica. L’emendamento inserisce inoltre l’obbligo di revisionare i regolamenti di assegnazione, conduzione e rilascio degli alloggi Erp per consentire una puntuale verifica dei requisiti reddituali e incrementare la rotazione dell’accesso agli alloggi. La modifica impegna inoltre il Comune a richiedere una semplificazione della normativa regionale e nazionale per il recupero del patrimonio esistente e a coinvolgere le Commissioni consiliari nell’esame dei piani particolareggiati.

L’Aula ha invece respinto i cinque emendamenti proposti da Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it, “che riguardano più le parti non dispositive della delibera e hanno l’obiettivo di spingerla nella direzione della salvaguardia e del riutilizzo del territorio”, ha affermato il consigliere. I primi due, che hanno ottenuto anche il voto favorevole di Idv, contrario del Pd e l’astensione di Lega nord, Pdl, Lega moderna, Sinistra per Modena e Udc, prevedevano l’impegno a “non utilizzare terreno non urbanizzato” e ad adottare in via esclusiva le soluzioni definite dal Consiglio comunale sul versante del recupero edilizio e della edificazione in zone già urbanizzate. Il terzo emendamento, che ha registrato il voto favorevole del proponente, contrario di maggioranza e Idv e l’astensione di Lega nord, Pdl, Lega moderna e Udc, chiedeva l’acquisto “in forma gratuita o con l’emissione di Boc da parte dell’Amministrazione comunale” di parte di terreni privati già edificati e dismessi da utilizzare per l’offerta di alloggi in affitto a canoni calmierati. Il quarto introduceva il vincolo a procedere con singole delibere per l’utilizzo di ogni area già edificabile in possesso dell’Amministrazione. Hanno votato a favore Modenacinquestelle.it e Pdl, contro Pd e Idv, e si sono astenuti Lega nord, Lega moderna, Mpa e Udc. L’ultimo emendamento proponeva di realizzare il Piano “in modo graduale a partire dalle aree che vanno recuperate e riqualificate, e dopo la prevista verifica della sostenibilità economica, ambientale e sociale, nel quadro del vigente Psc”. Ha ottenuto il voto favorevole anche di Lega nord, Lega moderna, Pdl e Idv, contrario del Pd e l’astensione di Udc e Sinistra per Modena.

Respinto, infine, anche l’ordine del giorno presentato in corso di seduta da Sergio Celloni, Mpa, che chiedeva di riconsiderare la riqualificazione delle zone e dei contenitori dismessi, sia pubblici che privati, e di istituire in Consiglio comunale un tavolo di confronto tra i responsabili delle tre centrali cooperative edilizie e delle organizzazioni imprenditoriali “per essere messi a conoscenza degli sviluppi urbanistici in città”. Ha votato a favore il Pdl, contro Pd, Sinistra per Modena e Idv e si sono astenuti Modenacinquestelle.it, Lega nord e Lega moderna. “Mi chiedo se vogliamo una città di qualità o di quantità”, ha affermato Celloni. “E’ giusto rispondere ai bisogni delle giovani coppie, ma bisogna portare avanti il piano abitativo con un piano di servizi e un’adeguata viabilità. Inoltre – ha concluso – ritengo che il Piano di edilizia sociale del Comune sia sbilanciato a favore del mondo delle cooperative”.

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