27/03/2012

LAVORI AL TORRENTE GRIZZAGA, UNANIMITÀ IN CONSIGLIO

Con l'eccezione di Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) che ha scelto di non votare, il Consiglio ha detto sì alla messa in sicurezza del corso d'acqua

Sarà risistemato e messo in sicurezza, grazie a un'intesa con la Regione Emilia-Romagna, il tratto del torrente Grizzaga appartenente al territorio del Comune di Modena, prima del ponte su via Gherbella. Lo ha deciso il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 26 marzo, approvando la delibera presentata in Aula dall'assessore all'Urbanistica Daniele Sitta. I presenti, all'unanimità, si sono espressi a favore dell'atto, con l'eccezione di Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) che ha scelto il “non voto”.
“Si tratta di un intervento di manutenzione di uno dei nostri canali più importanti, all'interno di un progetto più complessivo per la sicurezza idraulica della nostra città”, ha spiegato l'assessore Sitta, ricordando che “il torrente Grizzaga, lungo 23 chilometri, svolge un'importante funzione di raccolta. Nasce sul territorio di Serramazzoni, riceve le acque di molti canali, infine sfocia nel Tiepido che a sua volta conferisce nel Panaro. Il rischio idraulico è una costante del nostro territorio, e questo sarà un intervento di risagomatura delle sponde e creazione di un manufatto in cemento armato, con un costo di circa 120 mila euro. In un quadro più complessivo – ha aggiunto l'assessore – abbiamo messo in campo una normativa che da quattro anni impone, a chi costruisce su aree superiori ai 5 mila metri quadrati, di non aggiungere ulteriore carico alla rete fognaria antica della città, prevedendo sistemi di raccolta delle acque. Altri interventi sono le vasche d'accumulo, più gli importanti lavori sul Diversivo Martiniana e sul collettore di Levante. La delibera che il Consiglio è chiamato ad approvare richiede una variante ai nostri strumenti di pianificazione urbanistica (Poc) e alcuni piccoli espropri - ha concluso Sitta - che i cittadini sono disposti di buon grado ad accettare, perché riguardano pochi metri e mettono in sicurezza prima di tutto le loro stesse proprietà”.
Nel dibattito, per il Partito Democratico è intervenuta Elisa Sala, affermando: “Si tratta di un investimento di manutenzione localizzato, per mitigare il rischio idraulico e portare benefici a un territorio più ampio, data l'interconnessione e la complessità di tutto il sistema”. Luigi Alberto Pini ha espresso la propria opinione in dichiarazione di voto, ricordando che “questo tipo di intervento è in linea con la politica che da duemila anni caratterizza le popolazioni di quest'area della Pianura padana: nel corso delle generazioni abbiamo sempre cercato di regolare i nostri fiumi con il tipo di tecnologia che era disponibile al momento”.
Adolfo Morandi, Pdl, ha annunciato il voto favorevole del proprio gruppo: “Non si può non essere d'accordo con un progetto che mette in sicurezza il territorio. È anzi importante che l’Amministrazione si faccia carico anche di altri interventi simili, perché il problema delle esondazioni dei fiumi è sempre più frequente”.
Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha chiesto all'assessore se l'intervento proposto “si avvale delle tecniche della cosiddetta 'ingegneria naturalistica', che prevede l’utilizzo di materiale naturale anziché cemento o metallo”. Dopo la replica dell'assessore Sitta (“Volendo realizzare un intervento duraturo serviva il cemento armato, era impossibile usare canne di bambù”), il consigliere ha annunciato il proprio “non voto”, dichiarando: “Una risposta come la sua non merita nemmeno che io mi esprima”.
Il sindaco Giorgio Pighi ha definito l'opera “importante, per deviare le acque che diversamente arriverebbero in città”, e ha ricordato la costante carenza di finanziamenti. “Occorrerebbe che i nostri territori mettessero in campo un’azione rivendicativa con lo Stato per intervenire nel bacino del Po”, ha concluso.

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