12/04/2012

DISLESSIA, A MODENA FANNO I TEST 1600 BAMBINI OGNI ANNO

Sabato 14 aprile un seminario dedicato ai “disturbi specifici dell'apprendimento”, che si stima colpiscano circa il 3% della popolazione. A Modena progetto attivo dal 1998.

Si chiamano “disturbi specifici dell'apprendimento”, e si stima colpiscano dal 2,5 al 3,5 per cento della popolazione, senza risparmiare personaggi storici o celebri come Pablo Picasso, Nelson Rockfeller, Albert Einstein, Napoleone Bonaparte e Galileo Galilei. A Modena, su dislessia, disgrafia e discalculia si interviene, già dall'anno scolastico 1998/1999, sottoponendo tutti i bambini delle classi prime e seconde elementari a un test per monitorare l'eventuale presenza di questi disturbi. I bambini e le bambine interessati dallo screening sono circa 1600 ogni anno. A questo tipo di interventi, oggi disciplinati a livello nazionale dalla legge 170/2010, è dedicata una mattinata di studi in programma sabato 14 aprile dalle 9 in poi nella sala Leonelli della Camera di commercio di Modena (via Ganaceto 134), curata dal Multicentro educativo Memo del Comune di Modena con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale dell'Emilia-Romagna.
Il progetto modenese è stato avviato 14 anni fa dal Comune, assieme ai dirigenti scolastici e all'Azienda Usl di Modena, con la supervisione del Centro regionale per le abilità linguistiche e cognitive dell'Ausl di Bologna. Ogni anno, circa 250 insegnanti vengono formati su come monitorare i percorsi di apprendimento della lettura e della scrittura dei bambini, su come intervenire ed eventualmente programmare ulteriori approfondimenti. Le prove utilizzate sono le stesse per tutti i bambini e con i risultati si sta costruendo una banca dati. L'obiettivo delle prove è individuare precocemente i bambini che mostrano difficoltà di lettura e scrittura, per avviare prima possibile gli interventi necessari. Il seminario di sabato 14, intitolato “Legge 170/2010 e disturbi specifici dell'apprendimento: un futuro che ha radici lontane” intende fare il punto sul progetto avviato, senza trascurarne gli aspetti problematici: per esempio, secondo l'Istituto di ortofonologia di Roma, un bambino su cinque in Italia viene considerato dislessico senza esserlo.
Questo il programma della mattinata: dopo i saluti del sindaco Giorgio Pighi, previsti per le 9, intervengono l'assessore all'Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè, la dirigente dell'Ufficio di XII ambito territoriale della provincia di Modena (ex provveditorato agli studi) Silvia Menabue, il neuropsichiatra Paolo Soli e la psicologa Maria Cristina Cornia dell'Azienda sanitaria locale di Modena. Il responsabile del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, Roberto Ricci, illustra la banca dati che si sta costruendo a partire dai risultati dei test. Il neurologo Enrico Ghidoni dell'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia interviene sul tema “I ragazzi dislessici diventano grandi: come superare la scuola e raggiungere la vita”. Le ultime due relazioni sono affidate a Roberto Medeghini dell'Università di Bergamo e a Stefano Versari, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia-Romagna. Per informazioni ci si può rivolgere a Memo (memo@comune.modena.it, 059.2034319).

 

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