21/05/2012

“L’UFFICIO SCOLASTICO VIGILA SUI CONTRIBUTI VOLONTARI”

L’assessore Querzé ha risposto in Consiglio all’interrogazione del consigliere Garagnani (Pd) sulle risorse non obbligatorie richieste dagli istituti scolastici

“L’Ufficio scolastico modenese ha assicurato di vigilare costantemente sulla corretta applicazione da parte degli istituti delle indicazioni relative ai contributi volontari, distinguendo tra questi e le tasse scolastiche, informando le famiglie sulla detrazione fiscale e operando sulla base di criteri di trasparenza ed efficienza in relazione sia alla destinazione delle risorse sia alla rendicontazione della gestione”.

E’ la risposta che l’assessore all’Istruzione Adriana Querzé ha dato lunedì 21 maggio in Consiglio comunale all’interrogazione di William Garagnani (Pd) sulle contribuzioni volontarie dei genitori a favore degli istituti scolastici modenesi.

Il consigliere ha chiesto, nel dettaglio, a quanto ammontino mediamente tali contribuzioni, con quali modalità vengano richieste (se cioè si provveda sempre a spiegare che si tratta di contribuzioni non obbligatorie e a tutelare la privacy dei contribuenti), se all’atto dell’iscrizione vengano tenute ben distinte le contribuzioni obbligatorie (assicurazione, libretto delle assenze) da quelle volontarie e se i genitori vengano informati della possibilità e delle modalità di detrazione. Garagnani ha inoltre chiesto se a fine anno scolastico ai genitori venga fornito un rendiconto delle spese sostenute con le contribuzioni volontarie e se esista o se sia allo studio una normativa locale che le standardizzi all’atto dell’iscrizione, affinché non si verifichino sperequazioni troppo forti tra scuole.

L’assessore Querzé ha evidenziato che le informazioni richieste dal consigliere non sono accessibili all’Amministrazione e che sono state richieste all’Ufficio Scolastico XII Ambito di Modena. “Purtroppo dalla risposta non si evince a quanto ammontino mediamente i contributi e l’Ufficio non fa riferimento a indicazioni che localmente  standardizzino le contribuzioni volontarie all’atto dell’iscrizione per calmierare  l’entità dei contributi richiesti”, ha affermato Querzé. “Sicuramente tale scelta è determinata dal fatto che tutta la materia è chiaramente normata e colloca inequivocabilmente la totale responsabilità e competenza sui contributi volontari in capo alle singole istituzioni scolastiche autonome. Ritengo quindi che vada perseguita l’azione di richiamo e soprattutto di vigilanza del rispetto delle norme da parte delle scuole svolta dall’Ufficio territoriale. Confido  nella sensibilità e attenzione degli istituti a non fare richieste troppo onerose alle famiglie – ha aggiunto – e soprattutto a evidenziare l’assoluta volontarietà dei contributi”. L’assessore ha infine ricordato come la legge distingua chiaramente tra tasse scolastiche e contributi volontari, comprendendo tra le prime (obbligatorie, devolute all’Erario e per le quali sono previsti esoneri) le tasse di iscrizione, di frequenza, di esame, di rilascio diplomi. “I contributi volontari, definiti dai Consigli di circolo e di istituto e interamente devoluti ai bilanci delle scuole, sono invece destinati al finanziamento di iniziative e attività volte ad arricchire e ampliare l’offerta culturale e formativa oltre i livelli essenziali garantiti dallo Stato e non ad attività di funzionamento ordinario ed amministrativo”.

Nella replica, il consigliere Garagnani ha richiamato una ricerca condotta dall’Università di Modena secondo la quale circa il 25 per cento delle scuole annualmente aumenta le richieste di contributi volontari: “Queste risorse vengono usate per anticipare supplenze o altro e in questo modo lo Stato ottiene significative risorse a tasso zero. Ci troviamo di fronte a una vera e propria imposta, che non fa distinzione sulla base del reddito della famiglia”.

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