03/05/2012

SCUOLE D'INFANZIA, IL CONSIGLIO DICE SÌ ALLA FONDAZIONE

L'aula ha approvato la delibera, con un emendamento in base al quale “alla Fondazione sarà affidata la gestione di scuole comunali nella misura necessaria”

Una parte dei servizi educativi comunali rivolti ai bambini fra tre e sei anni sarà gestita, da settembre 2012, da una Fondazione, che il Comune costituirà nelle prossime settimane. Il numero di scuole che passerà in gestione alla Fondazione sarà il minimo necessario rispetto agli obiettivi di contenimento dei costi degli enti locali fissati dalle normative nazionali. Lo ha deciso il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 3 maggio, votando le linee di indirizzo presentate dall'assessore all'Istruzione Adriana Querzè, assieme a due emendamenti illustrati dal capogruppo Pd Paolo Trande e dal sindaco Giorgio Pighi. L'emendamento proposto dal sindaco richiama le nuove normative nazionali, che spostano dal 20 al 40 per cento dell'anno precedente il tetto di spesa per le sostituzioni di personale a tempo indeterminato negli enti locali, con una deroga per il personale a tempo determinato nei settori di polizia locale, istruzione e servizi sociali. Provvedimenti che, secondo Pighi, “vanno nella direzione giusta, ma non sono ancora sufficienti”.

L'altro emendamento, oltre a limitare “alla misura necessaria” il numero di scuole da trasferire alla Fondazione, impone di coinvolgere il Consiglio comunale nella verifica sul suo funzionamento, già al termine del primo anno.

La delibera è passata con i voti favorevoli di Pd e Modenacinquestelle; contrari Pdl e Udc; si sono astenuti Sinistra per Modena e Lega moderna.

A favore dei due emendamenti si sono espressi Pd, Sinistra per Modena e Modenacinquestelle.it; contrario il Pdl; astenuta Lega moderna; l’Udc si è avvalso del non voto.

Il Consiglio inoltre ha respinto (con i voti contrari di Pd, Pdl e Sinistra per Modena; favorevoli di Modenacinquestelle.it e Lega moderna) un ordine del giorno del consigliere Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) che avrebbe impegnato il Comune “ad attuare tutte le azioni che possano evitare di privatizzare le scuole d'infanzia comunali”.

L'assessore Querzè ha introdotto la delibera chiarendo che “la Fondazione di partecipazione è uno strumento innovativo, una scelta strategica, e non una risposta emergenziale. Fino a oggi  - ha spiegato - il Comune ha gestito direttamente le scuole comunali. La Fondazione ha lo scopo di mantenere la centralità del pubblico, salvaguardare il patrimonio di conoscenze e competenze, garantire la continuità didattica, favorire un'occupazione non precaria e di qualità, incentivare la partecipazione attiva dei genitori, ma anche di altri soggetti”.

La delibera dà mandato alla Giunta di elaborare una proposta per costituire la Fondazione e stabilisce le linee di indirizzo: “Il Fondatore originario sarà il Comune di Modena e in un momento successivo potranno aderire, in qualità di Fondatori Aderenti, altri soggetti, purché esclusivamente pubblici. Il governo rimarrà in capo al Comune e lo Statuto dovrà identificare la modalità per assicurare la più ampia ed efficace partecipazione da parte dei genitori”. Al termine del primo anno è prevista una verifica sui costi di gestione e sulla qualità del servizio e del lavoro, sentendo anche i pareri di genitori e dipendenti.

Le scuole da trasferire alla Fondazione saranno scelte tenendo conto del “numero di insegnanti a tempo determinato presenti in ciascuna struttura”. Per salvaguardare la continuità didattica e garantire lo scambio di esperienze alcuni degli insegnanti comunali a tempo indeterminato potranno essere “comandati” a lavorare per la Fondazione, continuando a seguire gli stessi bambini fino al termine del percorso scolastico. La Fondazione assumerà gli educatori e gli insegnanti a tempo indeterminato, utilizzerà gli edifici scolastici in comodato gratuito e progressivamente acquisirà gli appalti di servizi relativi alle singole scuole, mentre la manutenzione straordinaria rimarrà al Comune. Le ammissioni  continueranno a essere definite dal settore Istruzione e le rette saranno uguali a quelle delle scuole comunali. Per il primo anno sarà il Comune a trasferire gli importi delle rette alla Fondazione, insieme a un contributo per i costi di gestione, “nel rispetto di efficienza ed economicità, garantendo un’offerta coerente con le scuole a gestione diretta, con costi non superiori”.

Attualmente il sistema di servizi educativi e scolastici dai 3 ai 6 anni è a gestione mista, così strutturato: 22 scuole d'infanzia comunali, 24 convenzionate (tra queste, anche le scuole cattoliche aderenti alla Fism) e 11 statali, cui si aggiungono 4 scuole in concessione e 2 in gestione a Fondazioni (derivate dagli ex “Istituti pubblici di assistenza e beneficenza”).

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