18/06/2012

GIOCO D’AZZARDO, “DAL COMUNE PREVENZIONE E CONTROLLI”

L’assessore Antonino Marino ha risposto all’interrogazione di Eugenia Rossi (Idv) sul fenomeno in città e sulle infiltrazioni mafiose che lo alimentano

Nell'anno 2011 sono stati effettuati 1723 controlli in pubblici esercizi (nei primi quattro mesi del 2012 sono stati 338), 937 controlli in esercizi commerciali (nei primi quattro mesi del 2012 sono stati 509). Sono stati redatti una comunicazione di reato alla Procura della Repubblica per mancata esposizione della tabella di giochi proibiti in pubblico esercizio e due verbali di accertamento amministrativo in materia di videogiochi.

E’ il bilancio che ha stilato l’assessore alla Sicurezza e qualità urbana Antonino Marino rispondendo oggi, lunedì 18 giugno, in Consiglio comunale all’interrogazione di Eugenia Rossi (Idv) su ‘ndrangheta e gioco d’azzardo a Modena.

In particolare, con l’interrogazione la consigliera ha evidenziato l’alto utilizzo di giochi d’azzardo legali in Emilia Romagna e a Modena e come “le ricadute per la salute dei giocatori che si trovano in situazione di dipendenza siano estremamente preoccupanti”, ma ha soprattutto sottolineato “il ruolo economico esercitato dalle mafie”, che si infiltrano nel settore attraverso società di noleggio delle videoslot e partecipando alla “gestione delle sale Bingo spesso a prezzi non competitivi, che comportano riciclaggio e frode, secondo la stessa relazione della Procura Nazionale Antimafia”. Eugenia Rossi ha quindi chiesto in che termini e con quale entità il fenomeno sia diffuso nei locali del territorio comunale, quali provvedimenti ha adottato l’Amministrazione per contrastarlo e con quali risultati, e “quali nuove iniziative, provvedimenti e controlli intenda adottare alla luce della preoccupante e crescente diffusione del fenomeno”.

Marino ha spiegato che la Polizia municipale, nell'ambito delle proprie competenze, effettua verifiche e controlli sia all'interno di pubblici esercizi che di attività commerciali in cui ci sia offerta di gioco accertando, in particolare, la presenza della necessaria documentazione amministrativa relativa agli apparecchi citati. “Per quanto riguarda le verifiche sui centri scommesse – ha aggiunto – queste vengono svolte tramite il controllo sugli avventori, sulla presenza della licenza esposta e del titolare di questa all'interno del centro. Vengono anche svolti servizi giornalieri di verifica sulle aree esterne al fine di prevenire fenomeni di illeciti legati alle aggregazioni che si possono creare e al fine di monitorare la situazione complessiva. Particolare attenzione viene rivolta, inoltre, all'eventuale presenza di minori impegnati nelle attività di gioco, che finora ha sempre avuto riscontri negativi”. L’assessore ha inoltre ricordato una serie di attività volte alla prevenzione: la realizzazione a partire dal 2003 di una rubrica tematica sul sito “Stradanove” in collaborazione con il Sert; l’organizzazione di una giornata di formazione da parte dell’ufficio Politiche delle sicurezze in collaborazione con Federconsumatori rivolta anche ad operatori di Polizia; lo svolgimento di seminari con la Scuola Interregionale di polizia locale. Marino ha inoltre richiamato il convegno della Regione Emilia-Romagna, in programma l’8 giugno, rinviato a causa del terremoto e ha osservato che “lo Stato non destina alcuna quota delle risorse provenienti dal gioco ad attività di prevenzione, cura e riabilitazione della dipendenza da gioco d’azzardo ed è assurdo che, pur dicendo di giocare in modo critico, solleciti l’utilizzo di questi giochi”.

Nella replica, la consigliera Rossi ha chiesto quali sono le società dentro a questo businnes e quali sono i prestanomi. “E’ necessario affrontare il problema dal punto di vista sanitario – ha aggiunto – ma anche andare alla radice e vedere quali sono le pressioni dei noleggiatori nei confronti di titolari di bar, che hanno paura. Propongo di fare un ordine del giorno condiviso per premere sul Governo centrale affinché la legislazione venga mutata e ci sia un’inversione di rotta”.

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