20/08/2012

ESTATE MODENESE, IN POMPOSA DI SCENA IL LISCIO “ALLA FILUZZI”

Martedì 21 agosto alle 21.30, per la rassegna sulla tradizione, spettacolo di musiche e balli bolognesi con il Quartetto Marcheselli, al suono dell’organetto creato dai Biagi

Giri di valzer, polke e mazurche, da ballare a “figure staccate”, alla bolognese, secondo la tradizione del movimento Filuzzi, al suono dell’organetto creato dalla famiglia Biagi. E’ il Quartetto Marcheselli a portare questa particolare forma di musica e ballo liscio in piazza Pomposa martedì 21 agosto alle 21.30 per la rassegna sulle tradizioni curata da Gino Pennìca nell’ambito dell’Estate modenese. La Filuzzi è l'interpretazione fatta a Bologna e nella sua provincia degli stili musicali e di danza propri del Ballo liscio e nasce, come tutti i lisci italiani, dalla contaminazione dei nuovi balli di provenienza centro-europea (mazurka, valzer e polka) con i balli tradizionali preesistenti. Figure staccate nel ballo della Filuzzi sono “denzi”, “mezzi denzi”, “passettini”, “striscini”, “pestatini”, “saltolini”, e “piroette”. Caratteristico l'uso del “frullone” per chiudere la parte. Altro elemento distintivo importante è che la coppia si muove in continuazione, velocemente, attorno alla pista, con l'unica eccezione durante l'esecuzione di alcune figure come le piroette, che però durano al più lo spazio di una misura musicale. La serata in piazza Pomposa è anche un omaggio a Leonildo “Nildo” Marcheselli, punto di riferimento della musica filuzziana, tanto da essere noto come il “papà” della Filuzzi. I grandi suonatori e musicisti filuzziani venuti dopo di lui sono stati suoi discepoli. Deceduto nel 2005, quest’anno compirebbe 100 anni. La sua biografia ci dice che nacque “nella provincia bolognese a Longara, frazione di Calderaia di Reno, il 20 luglio 1912 e da quel territorio, forse dall’osteria di Castel Campeggi, il giovane Nildo parte per il suo viaggio musicale-esistenziale. Nel dopoguerra e fino alla fine degli anni Sessanta, le sue nuove composizioni incise per la casa discografica Durium trovano un largo consenso di pubblico e insieme alle trasmissioni radiofoniche la popolarità raggiunta intensifica il numero di serate che superano, in molti mesi dell’anno, i giorni del calendario”.

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