21/08/2012

PIANO SOSTA, SITTA A UN CITTADINO: “CHI DECIDE È IL COMUNE”

Rispondendo a una lettera, l’assessore di Modena riepiloga alcuni aspetti della nuova gestione dei parcheggi. E precisa il ruolo del privato e chi incassa le sanzioni

Chi decide sulle politiche della sosta e sulle tariffe è il Consiglio comunale. Lo ribadisce Daniele Sitta, assessore del Comune di Modena con delega al Piano sosta, nella risposta inviata nei giorni scorsi a un cittadino che aveva dichiarato di voler rivolgersi alla Procura per ottenere chiarimenti e la cui lettera è stata pubblicata anche dagli organi di informazione. E così la risposta dell’assessore rappresenta l’occasione per riepilogare alcuni aspetti del Piano sosta su dubbi sollevati anche da altri cittadini, a partire propria dalla “leggenda metropolitana”, come l’ha definita lo stesso autore della lettera, che vedrebbe un’azienda privata incassare direttamente i proventi non solo dei parcheggi ma anche delle sanzioni, comminate dagli stessi dipendenti della ditta e senza alcun controllo pubblico.

Nella risposta Sitta sgombera il campo dagli equivoci e dalle “leggende metropolitane prive di fondamento”, ricordando, appunto, che “il Piano della sosta è deliberato dal Consiglio comunale, così come le sue modalità di attuazione e le politiche tariffarie. Modena Parcheggi è l’assegnatario della concessione per la costruzione e la gestione del Novi Park e per la gestione della sosta, in virtù della gara pubblica espletata dal Comune. La società non ha quindi alcuna autonomia decisionale su politica della sosta e tariffe”.

L’assessore poi continua sottolineando come il Comune di Modena già si avvalga “di privati per la gestione dei servizi nei più svariati campi, anche molto più delicati della sosta, come scuola e servizi sociali. Lo fa sulla base di convenzioni che definiscono le modalità per espletare i servizi ed effettua i relativi controlli”.

E la stessa modalità viene seguita anche per i controllori della sosta, i cosiddetti ausiliari, che “da oltre dieci anni non sono più dipendenti comunali ma addetti di società debitamente autorizzate e il personale che svolge questo ruolo assume a tutti effetti lo status di pubblico ufficiale dopo un corso di formazione svolto dalla Polizia municipale”.

Ed è sempre la Polizia municipale, spiega Sitta, attraverso il suo normale iter di gestione, a verificare che le sanzioni comminate dagli addetti alla sosta siano corrette prima di spedirle a casa dei cittadini: “Solo il Comune, infatti, introita i pagamenti delle sanzioni e nessun altro è autorizzato a farlo”.

A Modena Parcheggi, sulla base della convenzione, spetta il 10 per cento dell’introito di questo tipo di sanzioni, una cifra che, sulla base dell’esperienza degli scorsi anni, rappresenta solo una parte del costo dell’attività di controllo. In ogni caso, la convenzione stipulata prevede il monitoraggio costante degli incassi della società assegnataria con la possibilità, nel caso fossero più elevati del previsto, di aumentare il canone di concessione che spetta al Comune.

Alle affermazione del cittadino, che lamentava anche la trattenuta di 40 euro mensili dalla busta paga come addizionale Irpef imposta dal Comune, l’assessore Sitta replica nelle conclusioni con un’annotazione generale: “Dal suo stipendio vengono prelevati ben più dei 40 euro che vanno al Comune per i servizi che vengono erogati. L’addizionale Irpef che lei paga al Comune, infatti, non è neanche l’1 per cento del totale. Il rimanente 99 per cento va a finire da altre parti... Se una quota maggiore di queste tasse rimanesse a livello locale avremmo certamente Comuni in grado di migliorare i servizi e di fornirli a tariffe più contenute, alcuni anche gratis. Ma per ora – conclude Sitta – le cose non stanno così ed è uno dei problemi enormi che ha il nostro Paese”.

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