14/11/2013

WEEKEND AI MUSEI /2, SCENE EROTICHE NELLE LUCERNE DI MUTINA

Domenica 17 novembre alle 17 nella Sala Crespellani a Palazzo dei Musei incontro sugli oggetti simbolo del legame che, per i Romani, intercorreva tra l’eros e la morte

Uno studio inedito sulla circolazione di lucerne con scene erotiche nel mondo romano, ritrovate in numerosi esemplari anche nel territorio di Mutina. I modenesi lo conosceranno in anteprima (sarà poi presentato il 21 novembre alla comunità scientifica internazionale a Roma) grazie all’incontro conferenza intitolato “Lucerne con scene erotiche dalle necropoli di Modena romana: tra ritualità della morte e piacere della vita”, in programma domenica 17 novembre alle 17 alla Sala Crespellani dei Musei civici di Palazzo dei Musei in largo Porta Sant’Agostino.

Letture di testi latini sul amore e morte, recitati da Lina Velardi, accompagneranno le relazioni di Donato Labate, della Soprintendenza, e di Anna Fedele, storica dell’Antichità. Sarà Silvia Pellegrini, archeologa del Museo, a condurre il nuovo appuntamento a ingresso libero della rassegna “Autunno a Palazzo dei Musei”, organizzato dal Museo civico archeologico etnologico di Modena in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.

In occasione dell’incontro saranno esposte le lucerne con scene erotiche della raccolta del Museo Archeologico, tra cui alcune mai esposte al pubblico.

L’archeologo e la storica descriveranno quelle lucerne, simbolo del legame che per i Romani intercorreva tra l’eros e la morte, spesso ritrovate nel corredo funebre con la funzione di accompagnare il defunto nel suo viaggio nell’oltretomba. L’incontro chiarirà anche il significato di erotismo e sessualità nel mondo romano: due aspetti della vita percepiti in modo naturale, privi dell’idea di peccato e proibizione che invece caratterizzano il pensiero moderno e contemporaneo. Scrisse ad esempio Svetonio nelle “Vite dei Cesari”, in riferimento a Tiberio: “Adornò alcune camere situate in parti diverse con immagini e statuette che riproducevano i quadri e le sculture più lascive e vi aggiunse i libri di Elefantide, perché a nessuno nell’amplesso mancasse il modello della posa che gli ordinava di prendere”.

Info: tel. 059 2033100; sul web: www.comune.modena.it/museoarcheologico

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