09/12/2013

SALA TRUFFAUT / 3 – OTTO ARTISTI “ATTRAVERSO GOMORRA”

Benati, Chiesi, Cremaschi, Della Casa, Giovanardi, Guerzoni, Franco Vaccari e Wainer Vaccari. Il 13 dicembre alle 18.30 Garrone inaugura la mostra curata da Luciano Rivi

Il cinema e le altre arti visive, in particolare la pittura, si incontrano nella mostra “Attraverso Gomorra, curata da Alberto Morsiani e Luciano Rivi, che si inaugura venerdì 13 dicembre alle 18.30 alla Sala Truffaut di via degli Adelardi a Modena, in presenza degli artisti e del regista Matteo Garrone. Il suo film diventa così occasione di riflessione in ambito artistico. La mostra è visitabile fino al 16 marzo 2014 negli orari di apertura della Sala Truffaut oppure su prenotazione (tel. 059 236288 - www.salatruffaut.it).

In esposizione opere di otto artisti modenesi di fama: Davide Benati, Andrea Chiesi, Carlo Cremaschi, Giuliano Della Casa, Mario Giovanardi, Franco Guerzoni, Franco Vaccari e Wainer Vaccari. Personalità differenti, all’interno di orizzonti visivi diversi, propongono un loro personale lavoro nel confronto con le suggestioni della pellicola e il mondo che vi si rappresenta. Il film “Gomorra” ha costituito, assieme al libro di Roberto Saviano dal quale è tratto, l’occasione di un dibattito intorno a questioni centrali della società civile italiana contemporanea. E la varietà di temi e problemi che il film ha affrontato e portato alla luce costituisce ancora occasione di riflessione. “Al passaggio iniziale dalla pagina scritta alla pellicola nell’incontro tra Saviano e Garrone – spiega Alberto Morsiani - segue, con questa mostra, un ulteriore spostamento verso il piano della pittura e di altre pratiche visive. Di una riflessione attraverso differenti ambiti artistici occorre del resto dire a partire dalla figura dello stesso regista di “Gomorra” – prosegue il critico modenese - e dallo stesso film: per il periodo di attività pittorica del primo, per la presenza dell’artista Luigi Toccafondo nella realizzazione del secondo in qualità di aiuto-regista. Un piano di confronto privilegiato tra pratiche visive differenti può essere individuato soprattutto nello sguardo antropologico che “Gomorra” esprime. La dimensione esistenziale proposta nella narrazione filmica – conclude Morsiani - può costituire il comune campo d’azione sul quale incrociare punti di vista differenti, lungo i possibili meccanismi analogici dell’esperienza pittorica e visiva. In direzione di “Gomorra” è possibile incrociare una pluralità di sguardi utile a svelare gli stessi meccanismi linguistici ed espressivi, a carattere analogico, costitutivi di senso, dell’esperienza artistica”.

Gli otto artisti protagonisti della mostra presentano ciascuno una loro opera ispirata al film. Davide Benati propone “Oasi dell’acqua amara” (2013), Andrea Chiesi “Chaos 19” (2011), Carlo Cremaschi “Basso napoletano” (2013), Giuliano Della Casa “Gomorra” (2013), Mario Giovanardi “Assassini di farfalle” (2013), Franco Guerzoni “Opera in due tempi” (2013), Franco Vaccari “Photomatic d’Italia” (1973-2013), Wainer Vaccari “Ritratto di Matteo Garrone” (2013).

Scrive il critico Luciano Rivi nel testo che compare sul catalogo che accompagna la mostra:“Guardare alla città vuol dire prestare attenzione anche alle sue strade e alle sue oscene viscere: da una parte lungo una geometria che guida e condiziona i nostri movimenti, per misura, direzione, distanza, secondo il volere di una storia che prende forma nello spazio; dall’altra in una più fisica prossimità con le cose, in una dimensione più incline all’informe, all’interno di una sorta di deposito che della storia sembra riproporre solo gli scarti, da intendere però come significative sopravvivenze metamorfiche”.

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