02/02/2013

BOOM DI RICHIESTE PER SERVIZIO CIVILE NELLE ZONE DEL SISMA

Nel modenese 900 candidati per 212 posti. Assessore Poggi: “Confermata la validità dello strumento e l’impegno dei giovani”. Lunedì 4 febbraio iniziano le selezioni

Boom di richieste per prestare servizio civile a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto che ha ferito l’Emilia nel maggio scorso. I giovani hanno accolto in massa l’appello e l’opportunità offerte dai bandi nazionale e regionale di servizio civile a favore delle zone colpite dal sisma.

Sono 900 i ragazzi dai 18 ai 28 anni che nei quindici giorni di apertura del bando straordinario hanno presentato la loro candidatura presso gli enti co-progettanti della provincia modenese. Di questi, 798 cittadini italiani hanno partecipato per il Servizio civile nazionale; altri 102 ragazzi stranieri, residenti o domiciliati in Italia, per quello regionale. I posti disponibili nelle aree terremotate del modenese sono complessivamente 212, 167 per il Servizio civile nazionale e 45 per il Servizio civile regionale. Complessivamente, si stima che nelle quattro provincie interessate dal bando (Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna) siano oltre duemila le candidature a fronte dei 450 posti disponibili (350 per italiani e 100 per stranieri). A fornire i dati è lo sportello informativo del Copresc di Modena.

Il Comune di Modena ha svolto il ruolo di capofila degli 81 enti, di cui 64 pubblici e 17 privati, coinvolti nel progetto che interessa quattro province e 54 Comuni.

“Il risultato è il riconoscimento dello sforzo compiuto dai tecnici degli enti coinvolti nel progetto per riuscire a mettere tutto a punto in pochi mesi”, osserva l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Modena e presidente del Copresc, Fabio Poggi. “Inoltre, un così elevato numero di richieste in appena 15 giorni dimostra sensibilità e senso di responsabilità da parte dei giovani modenesi che intendono contribuire attivamente alla ripresa della vita sociale e al ritorno alla normalità del loro territorio. E al tempo stesso – afferma Poggi - confermano la validità del Servizio civile come strumento di impegno sociale e formativo, ancor più in una fase in cui il mercato del lavoro offre scarse possibilità ai giovani. Durante la prossima settimana – continua il presidente del Copresc – nei vari enti a cui sono state indirizzate le domande, si svolgeranno i colloqui di selezione dei candidati che speriamo di poter vedere in azione da marzo nelle zone del cratere, dove trascorreranno un anno impegnati in ambito educativo, con bambini e ragazzi, o assistenziale con gli anziani, come previsto dal progetto” .

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