05/02/2013

CONTROLLI INTERNI / 1 – L’AULA APPROVA IL REGOLAMENTO

Ampliato e messo a sistema lo spettro di verifiche sull’attività del Comune e delle società partecipate. Dopo i primi controlli si valuterà l’estensione anche alle fondazioni

Un regolamento che mette a sistema i controlli interni sull’attività del Comune di Modena e delle società partecipate in cui l’Amministrazione ricopre almeno il 10%, anche se con l’esclusione delle società quotate e di quelle da esse controllate.

E’ quello approvato lunedì 4 febbraio dal Consiglio comunale di Modena con il voto favorevole di Pd, Pdl, Modena futura, Sinistra per Modena, e con l’astensione di Fratelli d’Italia, Modena5stelle-beppegrillo.it ed Etica e legalità. L’Aula ha approvato con uguale voto anche la delibera collegata che va a integrare il Regolamento di contabilità. Le modifiche definiscono regole precise per i controlli strategici (sullo stato di attuazione dei programmi deliberati dal Consiglio comunale), di gestione (efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa), sugli equilibri finanziari, di regolarità amministrativa e contabile, di qualità (valutazione della performance dei servizi secondo criteri di accessibilità, tempestività, trasparenza ed efficacia) e, appunto, sulle società partecipate.

L’ok del Consiglio è arrivato infine anche per una mozione presentata da Federico Ricci di Sinistra per Modena che propone di verificare, a conclusione del primo ciclo di controlli, la fattibilità dell’estensione degli stessi oltre che alle società partecipate anche agli altri organismi partecipati interamente o prevalentemente dal Comune “che svolgono attività fondamentali per il welfare mix locale”, come ad esempio le Fondazioni costituite con prevalente o esclusivo capitale dell’Amministrazione comunale. Ha votato a favore della mozione la maggioranza mentre si sono astenuti Fratelli d’Italia, Pdl, Modena futura, Modena5stelle-beppegrillo.it, Etica e legalità e della consigliera del Pd Franca Gorrieri.

“Il nuovo Regolamento dei controlli e le modifiche apportate al Regolamento di contabilità sono l’esito dell’applicazione della legge 213/2012 – ha affermato il vicesindaco e assessore al Bilancio Giuseppe Boschini presentando le delibere – che ha modificato significativamente l’articolo 147 del Testo unico degli enti locali e ne ha introdotti altri quattro, rivedendo e ampliando lo spettro di controlli che l’ente locale deve assicurare”. Per l’assessore, “nel momento in cui il Paese è impegnato in un processo di risanamento, il tema della corretta gestione degli enti locali acquista grande rilevanza e questo approccio al sistema dei controlli interni, insieme alla nuova modalità europea di bilancio, il cosiddetto bilancio armonizzato, aumenterà decisamente la trasparenza e leggibilità dell’attività dell’ente pubblico. Non si tratta tanto di creare nuovi controlli – ha precisato Boschini – ma prevalentemente di mettere a sistema quelli già presenti”.

Per ciascuna delle sei tipologie di controllo il nuovo Regolamento individua le finalità, le modalità di svolgimento e i soggetti deputati a gestirle. Con le modifiche è previsto un rafforzamento del ruolo del segretario comunale e del responsabile dei servizi finanziari, che partecipano all'organizzazione dei controlli interni assieme ai dirigenti, ai responsabili dei servizi e alle unità di controllo. Il nuovo Regolamento rafforza anche la funzione della Corte dei conti e dei revisori contabili, che saranno parte attiva per la verifica non solo degli equilibri contabili ma anche della funzionalità del sistema di controlli.

Novità sostanziale in termini di controlli introdotta dalla legge è in particolare quella relativa alle società partecipate: saranno rilevati obiettivi, situazione contabile, gestionale e organizzativa, contratti di servizio, rispetto delle norme, qualità servizi. “Non per nostra scelta – ha spiegato Boschini – ma in base al dettato della legge vengono escluse da questa tipologia di controllo tutte le società partecipate quotate in borsa. Il controllo delle partecipate in cui il Comune detiene meno del 10 per cento – precisa ancora l’assessore – sarà più tenue e riguarderà soprattutto l’andamento economico-finanziario, in modo da verificare che tali società non generino problemi o squilibri rispetto all’assetto finanziario dell’Amministrazione”.

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