19/02/2013

EX BASE AERONAUTICA, “IN CORSO DIALOGO CON LE AUTORITA’”

L’assessore Giacobazzi ha risposto in Consiglio all’interrogazione del consigliere Morandi (Pdl) sulla destinazione dell’area militare di strada Minutara

“Quella dell’ex base aeronautica, di circa 12-13 ettari, è un’area importante della città e in posizione centrale tra il parco di via Divisione Acqui e via Pelusia. Sulla sua destinazione è in corso un dialogo con le Autorità militari e il tema verrà affrontato anche nell’ambito del futuro Psc”.

Lo ha detto l’assessore alla Programmazione, gestione del territorio e Infrastrutture Gabriele Giacobazzi rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 18 febbraio all’interrogazione del consigliere del Pdl Adolfo Morandi sulla destinazione dell’area ex base aeronautica in strada Minutara.

Morandi ha chiesto all’assessore di relazionare in Aula sul tema in oggetto e di precisare “se la Giunta è in contatto con il Ministero competente per coordinarsi nella gestione della fase transitoria che precede la nuova destinazione dell’area demaniale, cosa prevede l’attuale Piano strutturale comunale per la zona in oggetto e quali direttrici  intendano adottare nel  nuovo Psc, e quali provvedimenti ritengano opportuno prendere per evitare che l’area abbandonata diventi un problema per l’ordine pubblico e la sicurezza urbana”.

Giacobazzi ha sottolineato che “i lavori sono in corso e in questa fase non si possono dare certezze: stiamo interloquendo con il Demanio militare in modo da avere un quadro di informazioni che ci consenta di inserire nel Psc una previsione su quell’area. L’Amministrazione si sta al momento preoccupando di evitare conseguenze negative – ha aggiunto – cioè che l’area venga abbandonata; per questo abbiamo chiesto che un presidio e un controllo vengano mantenuti”.

Per il consigliere Morandi “si tratta di un’opportunità: bisognerebbe cercare attraverso il Psc di indirizzare in qualche modo le scelte del Demanio e provare ad acquisire almeno una parte dell’area. Penso che ci sia l’interesse anche da parte dello Stato di destinare alla vendita parte del patrimonio per ottenere risorse che permettano di ridurre il debito complessivo del Paese”.

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