28/02/2013

PIGHI E MALETTI INCONTRANO GLI OPERATORI DEL CIE

Il Comune solleciterà l’azione di Prefettura e Ministero sulla situazione problematica del Centro, i cui lavoratori non percepiscono stipendio da alcuni mesi

“Sulla situazione del Cie solleciteremo un’azione della Prefettura e del Ministero degli Interni e chiederemo una visita del Garante dei detenuti per verificare le condizioni di salute dei trattenuti. Lo stato dell’arte non consente di garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e potrebbe trasformarsi in una situazione esplosiva anche dal punto di vista della sicurezza interna al Centro”.

Lo ha affermato il sindaco di Modena Giorgio Pighi nel corso di un incontro cui ha partecipato questa mattina, insieme all’ assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative Francesca Maletti, con una delegazione di operatori del Centro di identificazione ed espulsione e con i rappresentanti sindacali della Cgil. Durante l’incontro un’altra decina di lavoratori è rimasto in attesa ai piedi del Municipio con manifesti di denuncia per la situazione lavorativa.

Gli operatori e i rappresentanti sindacali hanno infatti ribadito a sindaco e assessore di non aver ricevuto ancora le mensilità da metà novembre in poi, di non poter contare su un coordinamento interno e di temere che le condizioni non possano migliorare in futuro senza il ritiro da parte del Ministero della convenzione con la cooperativa Oasi, che gestisce il Centro dal luglio 2012 a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto. Durante l’incontro hanno quindi chiesto sostegno all’Amministrazione comunale nella richiesta di intervento allo Stato.

“Siamo contrari per definizione – ha detto ancora Pighi – alle gare al massimo ribasso che spesso vedono vincere privati che propongono condizioni che non consentono poi di gestire i servizi”.

“Scriveremo a Prefettura e Ministero segnalando che con 29 euro al giorno, pari al costo per ospite indicato dalla cooperativa, grazie al quale ha vinto l’appalto, non è possibile garantire il servizio”, ha aggiunto Maletti. “La situazione di tensione che si è creata all’interno del Centro con l’aumento di turnover del personale e del numero di ospiti – oggi 50 – potrebbe diventare problematica anche dal punto di vista della sicurezza”.

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