19/02/2013

ULTIMI GIORNI PER “IL FASCINO DISCRETO DEGLI OGGETTI”

La mostra in corso al Museo della figurina chiude domenica 24 febbraio

 

Tra coni da zucchero e macinini da caffè, vasi da notte e sali d'ammonio, oggetti rari o caduti in disuso che richiamano atmosfere d'altri tempi, si può ancora visitare, da mercoledì 20 a domenica 24 febbraio, la mostra “Cose da niente: il fascino discreto degli oggetti”, al Museo della figurina in corso Canalgrande 103. L'esposizione, realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ha totalizzato da settembre circa 6 mila visitatori. Presenta oltre 200 figurine e materiali grafici, dai bolli chiudilettera ai giornalini per ragazzi, affiancate dagli oggetti reali che raffigurano, prestati da collezionisti e appassionati. Ogni oggetto in mostra è collocato idealmente nel 'suo' ambiente: le stanze che compongono un'immaginaria casa borghese di fine secolo - il salotto, lo studio, la cucina, la stanza di servizio, la toletta, la camera da letto e la camera dei bambini -, e gli spazi all'aperto, tipici della vita cittadina quali i parchi, le vie popolate di negozi e locali pubblici. Cose quasi 'da niente' al pari delle figurine, ma che hanno la capacità di evocare emozioni e atmosfere e sono ormai degne di far parte di collezioni pubbliche e private. Il catalogo della mostra ha la forma di un giornale di fine Ottocento. Gli oggetti sono inoltre accompagnati da brevi racconti che, nel delinearne le origini, ne fanno affiorare curiosità e aneddoti. È esposta anche una parte della raccolta di ventagli proveniente del Museo civico d'arte di Modena.
Da alcuni decenni, la museologia ha iniziato a prestare grande attenzione a cose che, anche povere e apparentemente insignificanti, possano essere raccolte e collezionate. Alla base di questa tendenza sta la volontà di restituire significato a oggetti che, privi di storia ed estrapolati dal loro contesto e vissuto, subirebbero definitivamente l'oblio del tempo. È così che cose 'da poco' vengono esposte in vetrine con accanto numeri di inventario e cartellini esplicativi, donando un'aura di sacralità a tutto ciò che è stato oggetto di esperienza umana. Sembrano cose, oggetti inanimati, ma in realtà sono racconti, storie, curiosità, segni di vite vissute ancora in grado di attivare il ricordo, di evocare un'atmosfera, di sollecitare un'emozione. Da questa idea è nata la mostra delle cose 'da niente', a cura di Thelma Gramolelli, con la collaborazione di Paola Basile e Maria Giovanna Battistini, curatrici del Museo della figurina. Materiali grafici di per sé poveri come le figurine, mostrano oggetti di vita quotidiana al passaggio tra Ottocento e Novecento, epoca d'oro di queste piccole immagini che, senza volerlo, ci restituiscono mode e costumi di un secolo fa: abiti e accessori, come cilindri e pagliette, colletti inamidati e corsetti, monocoli, lorgnette e pince-nez, bastoni da passeggio e parasole, che a volte ritornano come icone di epoche passate nelle sfilate di stilisti contemporanei e portano con sé un'infinità di storie e aneddoti, talora incredibili, sempre intriganti.
La mostra è aperta da mercoledì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle19 (informazioni: Museo della figurina, tel. 059 2033090, www.museodellafigurina.it).

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