08/07/2013

OK ALLE RISORSE AI GRUPPI CONSILIARI, TAGLIO DEL 30%

Il Consiglio ha approvato la delibera che per il 2013 vedrà ripartiti 79.800 euro. A favore Pd, Sel, Modena futura, Msa e Lega, astensione di El, Pdl, FdI, Mpa e Udc

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera di assegnazione delle risorse finanziarie ai gruppi consiliari, che per l’anno 2013 vedrà una riduzione del 30 per cento (nel 2012 il taglio era stato del 20 per cento) sulla base di quanto definito con l’approvazione di un emendamento del Pd durante la votazione del bilancio comunale. Si sono espressi a favore della assegnazione, il cui documento è stato presentato in Aula nella seduta di lunedì 8 luglio dal sindaco di Modena Giorgio Pighi, Pd, Sel, Modena futura, Modenasaluteambiente.it e Lega nord, mentre si sono astenuti Etica e legalità, Pdl, Fratelli d’Italia, Mpa e Udc.

La spesa complessiva dell’Assemblea per il 2013 ammonta a 79.800 euro a fronte dei 114 mila euro inizialmente previsti. L’importo comprende anche l’anticipazione relativa ai primi quattro mesi già erogata in attesa dell’approvazione del bilancio. Tra quota fissa (3.990 euro a gruppo) e quota variabile, al Pd, con 22 consiglieri, andranno 25.935 euro, al Pdl con 7 consiglieri 10.972 euro, a Modena futura, Sel e Udc, con due consiglieri, andranno 5.985 euro per ciascuno gruppo, e a Etica e legalità, Fratelli d’Italia, Lega nord, Msa e Mpa, costituiti da un solo consigliere, andranno 4.987 euro ciascuno.

Diversi consiglieri sono intervenuti in sede di dichiarazione di voto per motivare la propria posizione. Eugenia Rossi, di Etica e legalità, si è detta “assolutamente favorevole alle riduzioni delle spese della politica, che però vanno fatte a 360 gradi. La riduzione ai gruppi, quindi, mi va bene – ha aggiunto – ma deve essere un primo step di una serie di altre revisioni, relative alle spese della presidenza del Consiglio, degli assessori e degli assessorati, oltre che del finanziamento pubblico ai partiti, che trovo scandaloso”.

Adolfo Morandi del Pdl ha parlato di “forzatura” fatta dal Pd, “che ha proposto in sede di bilancio l’emendamento senza concordarlo con gli altri gruppi. Un segnale di riduzione ci può stare – ha detto – ma il modo in cui è stato presentato non ci trova assolutamente d’accordo. Le assegnazioni ai gruppi sono del tutto limitate; sarebbe opportuno fare tagli consistenti in altri ambiti di spesa del bilancio e soprattutto nella macchina comunale”.

Sandra Poppi di Msa ha confermato la sua disponibilità alla riduzione: “Lo avevo anticipato quando è stata proposta e mi aspettavo di essere consultata e di firmare il documento. E’ una sorta di primogenitura del Pd su un aspetto su cui in tanti eravamo d’accordo”, ha commentato evidenziando come il taglio rispetto allo scorso anno, in cui la decurtazione era stata del 20 per cento, ammonti a un ulteriore 10 per cento.

Francesco Rocco del Pd ha espresso “delusione” per la “polemica” scaturita sulla decisione della riduzione di risorse: “L’errore che può esserci stato da parte mia è di non aver più coinvolto coloro che avevano espresso favore all’iniziativa – ha riconosciuto – ma non mi si può accusare di averlo detto all’ultimo minuto perché l’abbiamo proposto diverso tempo fa. L’obiettivo era quello di lanciare un messaggio come Consiglio comunale”.

Fabrizio Cavani della Lega nord ha annunciato il proprio voto a favore: “Mi sarebbe solamente piaciuto essere più coinvolto – ha detto – perché in molti sono a favore di questa politica di riduzione delle spese e sull’emendamento presentato in sede di bilancio dal Pd poteva esserci anche la nostra firma”.

Per Davide Torrini dell’Udc “quello che chiedono i cittadini è l’azzeramento dei fondi ai gruppi e dei gettoni. Dovevamo osare di più: sulle cose fatte a metà per prendere consenso ed evitare problemi – ha affermato – non seguo il Pd. Non me ne è stata data l’opportunità comunque visto che mentre nella riunione dei capigruppo si decideva di portare avanti insieme certe tematiche, fuori il Pd stava presentando un emendamento da solo. Non è così che ci si comporta con le opposizioni”.

Sergio Celloni di Mpa ha evidenziato che “il costo annuale dell’Assemblea di Modena è pari a due mesi di pensione di Amato. Ci sono 2.540 politici che prendono da 3.500 a 5 mila euro di pensione al mese: questa è la vergogna della politica. Noi siamo persone al servizio del cittadino che fanno una sorta di volontariato. Va bene rivedere i costi della politica, ma non solo con tagli dal basso”.

Nicola Rossi, di Modena futura, infine, si è detto d’accordo con la riduzione di risorse ai gruppi: “Dove si operano tagli agli sprechi noi ci siamo – ha detto – ma è una medaglia di latta perché devono essere effettuati su vari fronti. Le opposizioni sono molto penalizzate rispetto alla maggioranza da questa decisioni, ma il nostro gruppo non ha utilizzato le risorse assegnateci finora, a dimostrazione che la politica si può fare anche senza”.

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