25/01/2014

GIORNO DELLA MEMORIA, ALLO STORCHI VA IN SCENA “BRUNDIBÀR”

Lunedì 27 gennaio alle 21 rappresentazione di una fiaba musicale per non dimenticare

Una fiaba musicale per raccontare alle giovani generazioni, attraverso il linguaggio della favola e della metafora, la tragedia della Shoah e in particolare l’atroce storia del campo di concentramento di Terezin, dove furono rinchiusi 140 mila ebrei, di cui oltre 15 mila bambini. Fecero ritorno da quel luogo solo 3.097 persone.

Il Giorno della Memoria del 27 gennaio 2014 sarà celebrato a Modena al Teatro Storchi alle 21 con la messa in scena, a ingresso gratuito, di “Brundibàr”, fiaba musicale in due atti per non dimenticare. L’iniziativa è promossa dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune e da Ert e Legacoop, in collaborazione con Fondazione Villa Emma. La rappresentazione dello Storchi, per la regia di Sheila Caporioni e Marina Meinero, è a cura di Costanza Gallo e Claudia Rondelli e sarà introdotta da Maria Bacchi della Fondazione Villa Emma. In scena si esibiranno l’ensemble musicale dell’istituto Vecchi – Tonelli, il coro delle voci bianche “Girasole” della “Pol. 87 & Gino Pini” e quello delle scuola primaria “Gianni Rodari”, insieme con il coro della parrocchia di San Paolo Apostolo.

“Occorre incrementare la conoscenza della storia – dice l’assessore comunale alla Cultura Roberto Alperoli – e riaccendere ogni volta la riflessione sugli esiti tragici del razzismo e dell’intolleranza. Occorre guardare al passato con lo sguardo ben piantato sull’oggi e sul futuro, perché pensare il dolore vuol dire provare a essere persone migliori”.

“Costruire memoria con le nuove generazioni – sottolinea Adriana Querzè, assessore comunale all’Istruzione – significa anche cercare forma e linguaggi adatti. E in questa iniziativa i ragazzi e le scuole sono coinvolti come destinatari e anche come protagonisti attivi”.

“Brundibàr”, che il giorno successivo si replica per le scuole, è un progetto artistico di comunicazione culturale che mette in scena l’operina di Hans Kràsa con libretto di Adolf Hoffmeister. Scritta in occasione di un concorso indetto nel 1938 dal Ministero dell’Educazione cecoslovacco, non potè essere presentata perché nel 1939 il Paese fu occupato militarmente dall’esercito di Hitler. Il compositore Kràsa fu internato a Terezin, mentre Hoffmeister proprio grazie a “Brundibàr” fu invitato a Londra dove restò fino alla liberazione, unico sopravvissuto del gruppo che per primo portò in scena il lavoro. “Brundibàr” fu comunque eseguita per la prima volta il 23 settembre 1943 nel ghetto di Terezin, e replicata poi innumerevoli volte, anche clandestinamente. Per adattare le parti agli strumenti a disposizione nel ghetto, la partitura dell’opera venne riscritta e l’organico strumentale subì variazioni che hanno portato a un ensemble che ha le stesse caratteristiche di quello proposto il 27 gennaio al Teatro Storchi.

“Brundibàr – spiegano i curatori dell’iniziativa - è una fiaba musicale, una fiaba autentica, esistita in tutti i sensi: quello narrativo e quello storico. È una fiaba che diffonde un messaggio di speranza, in maniera fedele e rispettosa di tutte le storie vere che si porta dentro”.

La trama racconta di Pepícek e Aninka, fratello e sorella orfani di padre. La madre ammalata ha bisogno di latte per riprendersi, ma loro non hanno soldi per poter seguire il consiglio del dottore. Perciò, per raccogliere quelli necessari decidono perciò di cantare al mercato, dove però vengono cacciati da Brundibár, il malvagio suonatore di organetto che da sempre occupa la piazza.

I due fratelli, con l’aiuto di un passero impavido, di un gatto astuto, di un cane saggio e dei bambini del paese, saranno capaci di sconfiggere Brundibár e cantare finalmente nella piazza del mercato, guadagnando i soldi necessari per comprare il latte e curare la mamma.

La messa in scena di “Brundibàr” a Modena è resa possibile anche dal sostegno di imprese aderenti a Legacoop: Abitcoop, Unipol, Assicoop, Coptip e Grandi Salumifici Italiani.

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