17/01/2014

PROCESSO PER LE MINACCE A TIZIAN, INTERVENTO DI LIOTTI

La presidente del Consiglio comunale: per la prima volta il Comune si è costituito parte civile contro le mafie. Il “grazie” della madre del giornalista

Trasmettiamo un intervento della presidente del Consiglio comunale di Modena Caterina Liotti relativo alla decisione del Comune di costituirsi parte civile nel processo per reati di associazione a delinquere a stampo mafioso che riguarda anche le minacce al giornalista modenese Giovanni Tizian.

 

Come presidente del Consiglio comunale di Modena, ma soprattutto come cittadina, vorrei condividere con tutti i modenesi la semplice constatazione  che qualcosa nella nostra città sta cambiando. Per la prima volta il Comune si è costituito parte civile in un processo contro la criminalità organizzata, per crimini commessi nel nostro territorio. E solo alcuni anni fa sarebbe stato impensabile doverlo fare. La vittima accanto a cui ci siamo schierati è il giovane giornalista Giovanni Tizian, già da tempo nel programma di protezione per le sue inchieste, e contro il quale la rete criminale di cui lui stesso ha svelato gli affari si preparava ad agire.

La scelta di fare parte del processo contro Nicola Femia e altri imputati, iniziato qualche giorno fa, non è un gesto formale. Questo voglio far capire ai modenesi. E’ un gesto importante, concreto, che chiama tutti, ed ognuno, ad una maggior coscienza civile. Un gesto che vuole attutire la paura di chi è vittima di minacce o azioni della criminalità organizzata, di chi, per accidente o per coraggio, ha visto  trasformata la propria vita da una violenza che sembra senza forma, ma che sa raggiungere come nessun altra le sue vittime.

Schierarci come Comune di Modena a fianco di Giovanni Tizian era necessario. Necessario perché davanti ad una nuova verità che diventa concreta sotto i nostri occhi, attraverso una minaccia di morte ad un giovane concittadino, bisogna agire subito e far sapere, subito, che noi, come istituzione, ma anche come modenesi, ci siamo. Con la nostra consapevolezza, con la volontà di non nasconderci verità amare e di dire ‘no’. ‘No’ alla paura, ‘no’ al rischio di lasciare campo vinto, anche solo per un istante, alla presenza delle mafie, ‘no’ al pericolo di perdere la coscienza civile su cui la nostra città si è costruita.

Le mafie, in ogni loro espressione, in ogni loro effetto, sono un danno gravissimo. Un danno per la verità (se Tizian non avesse più il coraggio di parlare e denunciare? Se tutti coloro che hanno qualcosa da dire per paura tacessero?), un danno gravissimo per le famiglie delle vittime che perdono ogni sicurezza e per il tessuto culturale ed economico di Modena, che si impoverisce e rischia di sgretolarsi. Perché la paura, dove si infiltra e passa, lascia impronte profonde, spesso incancellabili.

Se serve un esempio concreto vi dirò che i reati di stampo mafioso, come la corruzione, la criminalità, l'evasione fiscale e i crac finanziari costano all’Italia una cifra enorme, oltre 400 miliardi di euro l'anno e che insieme mafia, 'ndrangheta e camorra fatturano 135 miliardi l’anno, una somma doppia e anche tripla rispetto alle tre principali società quotate in Borsa. E contro questo noi dobbiamo combattere. Ma ancor più dei numeri sono le parole delle cittadine e dei cittadini, toccati, anche solo attraverso i propri cari, dalla subdola violenza che emana dalla criminalità organizzata a farci capire la nostra presenza a fianco di chi è nel mirino è fondamentale: “Oggi abbiamo toccato con mano quanto è importante non essere soli - mi ha scritto, qualche giorno fa, la mamma di Tizian sapendoci presenti nel processo Femia - L'arroganza spavalda degli imputati ha sbattuto contro il muro della condivisione di tanti che ci sono stati vicini. Forti della presa in carico anche delle istituzioni siamo fiduciosi perché oggi è solo l'inizio. Grazie”.

Questo ‘grazie’ è per noi motivo di orgoglio e  il muro di cui parla questa donna coraggiosa deve essere sempre più alto. E il nostro sostegno alle vittime della criminalità organizzata, sempre più forte e concreto. Il Comune di Modena ha scelto di costituirsi parte civile nei processi penali contro le attività criminose di stampo mafioso e di destinare l’eventuale risarcimento a un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell’usura. Accanto a Tizian il nostro cammino è cominciato. Sarà lungo e difficile, ma noi vogliamo esserci. E ci saremo.

 

Caterina Liotti

Presidente del Consiglio comunale di Modena

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