30/10/2014

SANITA’ / 2 – “IL PIANO REGOLATORE DELLE SEDI SANITARIE”

Il sindaco Muzzarelli ha introdotto in Consiglio il Protocollo tra Ausl e Comune. La direttrice Martini: “In città l'offerta dei servizi sarà strutturata su quattro poli”

“Il Piano regolatore delle sedi sanitarie”. Così il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha definito il Protocollo d’intesa tra Azienda Usl e Comune di Modena per la ridefinizione delle sedi destinate a servizi sanitari, che ha illustrato in Consiglio comunale insieme all’assessore a Welfare e sanità Giuliana Urbelli e alla direttrice generale dell’Azienda Usl di Modena Mariella Martini.

“Nella città del benessere – ha affermato il sindaco Muzzarelli - il primo obiettivo è la salute dei cittadini. Per confermare la centralità delle politiche di tutela della salute, ci impegniamo in un rapporto con le aziende sanitarie al fine di garantire una rete di servizi in grado di migliorare l’equità, l’appropriatezza e l’efficienza delle cure, nell’ambito di una strategia che poggia sull’integrazione dei servizi territoriali. In un progetto di carattere generale, inseriamo quindi il tema delle sedi, per avere ben chiari alcuni punti di riferimento e per fissare una tempistica. Cambia completamente l’impianto, basato non su luoghi, ma su servizi integrati” e ha concluso: “Completeremo questo impegno ragionando anche su un eventuale protocollo con l’Azienda Policlinico”.

Entrando nel merito delle scelte, la direttrice generale dell’Azienda Usl Mariella Martini ha quindi spiegato che “l’elemento caratterizzante è l’impegno a strutturare l’offerta di servizi su quattro poli che coincidono con i quattro quartieri in cui nasceranno le Case della Salute (due già definite, le restanti due lo saranno entro della legislatura). Le Case della Salute – ha detto - costituiscono l’hardware e il software dell’offerta dei servizi sanitari. L’hardware è costituito dai 142 medici di medicina generale che già lavorano in rete e dai 27 pediatri di libera scelta, articolati in forme associative di tipo strutturale o funzionale. Tutti loro faranno riferimento alle Case della salute; le altre componenti sono infermieri, ostetriche, psicologi e assistenti sociali in collaborazione con il Comune. Farà riferimento alle Case della salute anche l’assistenza domiciliare che offre già risposte importanti: nel 2013 sono state assistite a domicilio 4300 persone, la maggior parte con più di 75 anni; 316 erano pazienti oncologici complessi; 42 mila sono stati gli accessi a domicilio effettuati dai medici, 48 mila da parte di infermieri. Quindi l’assistenza intensiva erogata a domicilio è uno dei pilastri delle cure sul territorio – ha continuato Martini - ma se vogliamo una progressione quanto più lenta possibile della malattia, abbiamo bisogno di modelli diversi: la ‘medicina d’iniziativa’ prevede di elaborare protocolli e modelli di comportamento, anche per quanto riguarda l’alimentazione e lo stile di vita, e l’organizzazione per i pazienti di controlli periodici, oltre a iniziative di educazione terapeutica. Tutto ciò sarà fatto con il supporto logistico delle Case della salute; stesso discorso per il Puas con cui si gestiscono le dimissioni protette. Inoltre, nelle Case della salute non si farà solo sanità, ma anche promozione della salute attraverso la partecipazione dei cittadini e l’intervento diretto delle associazioni di volontariato”.

Infine, Martini ha accennato “all’impegno congiunto delle due aziende sanitarie a trovare una sede alternativa per i poliambulatori ospitati in via del Pozzo, il cui edificio avrebbe dovuto essere dimesso quest’anno, ma il terremoto ha costretto a posticipare. Una parte dei servizi sarà dislocato nelle due Case della salute che nasceranno per prime, mentre altre attività sanitarie saranno ospitate nel corpo principale del Policlinico”.

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