29/10/2014

UN PATTO PER COSTRUIRE INSIEME UNA CRESCITA DI QUALITÀ

Sottoscritto il documento del Tavolo promosso dal sindaco Muzzarelli: “Partiamo dallo Sblocca Modena”. E rivendica il metodo: “Confronto, ma poi si decide”

“Ci mettiamo tutti in gioco e siamo in tiro su obiettivi comuni. Questa città ha bisogno di qualche polemica in meno e qualche risultato in più”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha introdotto così i contenuti del “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della città di Modena e del suo territorio” sottoscritto oggi, mercoledì 29 ottobre, insieme alle organizzazioni economiche, sindacali e sociali che nei mesi scorsi hanno partecipato ai lavori del Tavolo approfondendo le proposte relative alle strategie per favorire il rilancio degli investimenti pubblici e privati e la creazione di un’occupazione stabile e di qualità. All’incontro erano presenti anche l’assessora a Bilancio e Smart city Ludovica Carla Ferrari e l’assessore a Attività economiche e Promozione della città Tommaso Rotella.

Tra i primi impegni strategici indicati dal sindaco c’è il provvedimento Sblocca Modena che dovrà “far decollare investimenti in attesa da troppo tempo” e fa parte di un pacchetto di iniziative che puntano a sburocratizzare la pubblica amministrazione: dal nuovo Regolamento urbanistico edilizio (Rue) al Piano strutturale comunale (Psc), fino ai progetti del programma Smart City. “E se la legge di Stabilità non ucciderà i progetti nella culla, a causa di un taglio per noi insostenibile – ha aggiunto Muzzarelli –, con la nuova Provincia avvieremo un percorso di riorganizzazione dei servizi di area vasta, per ridurre i costi e migliorare le prestazioni”.

Gli altri punti del Patto sono dedicati alla ricerca al trasferimento tecnologico con Università, scuola e formazione (“è l’asse fondamentale per l’innovazione delle imprese, e della manifattura in particolare”), alle politiche ambientali, al welfare e alle politiche della salute, alla cultura e al turismo, a partire dall’opportunità offerta da Expo 2015.

Prima di introdurre i contenuti, Muzzarelli ha sottolineato che il Patto parla di crescita (“pensiamo a uno sviluppo orientato all’ambiente e alla società, ma pur sempre una crescita capace di creare lavoro, occupazione stabile e di qualità, prima di tutto per i giovani”) e ha rivendicato un metodo di governo che non assegna a nessuno poteri di veto e che non perde tempo in liturgie (“alla fine ci assumeremo le nostre responsabilità e decideremo, anche senza l’unanimità”), ma “per noi il confronto con le rappresentanze della società è ancora un valore aggiunto”. E illustrando il metodo che prevede di articolare il Tavolo in vari settori “per garantire la massima partecipazione”, il sindaco ha affermato: “Siamo convinti che per l’obiettivo lavoro sia utile avere al tavolo i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese; per l’innovazione del welfare sia opportuno discutere con  il volontariato e iil terzo settore; e così via per tutte le grandi e piccole questioni che interessano la città”: dalla sicurezza alla mobilità, dall’ambiente alla scuola e alla cultura, fino alle pari opportunità, allo sport e alle politiche giovanili.

Concludendo l’introduzione, Muzzarelli ha affermato: “Cercheremo di essere registi e attori. Ma con il Patto noi vogliamo che tutti siano attori e che tutti partecipino alla regia”.

Tra le organizzazioni che hanno sottoscritto il documento ci sono tutte le principali associazioni economiche (da Confindustria, pur non presente per motivi organizzativi, fino a Apmi, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Lapam, Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri) ) e le centrali cooperative (Legacoop, Confcooperative, Agci); i sindacati Cgil, Cisl e Uil; l’Università di Modena e Reggio Emilia, la Camera di commercio e i principali istituti di credito che operano sul territorio (Banca popolare dell’Emilia Romagna, Banco Popolare-BSGSP, Unicredit spa); Modena Fiere e Fondazione Democenter Sipe; il Forum del Terzo settore e il Centro Servizi Volontariato; le Consulte comunali (Ambiente, Cultura, Politiche familiari, Sport); i Movimenti consumatori (Federconsumatori, Movimento consumatori, Codacons, Unione difesa consumatori) e la Rete Studenti medi.

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