14/11/2014

AREA F FRATELLI ROSSELLI, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Numerosi i consiglieri intervenuti in Aula prima dell’approvazione della variante

“Il nostro obiettivo è garantire a tutti i cittadini un’opportunità di casa e con questo comparto verrà data l’occasione di accedere ad alloggi in classe A a prezzi accettabili di 1600-1700 euro al metro quadrato per la vendita e 350-400 euro al mese per l’affitto. Questa è politica della casa e non contrasta con l’obiettivo del saldo Zero che ci siamo posti e che non è variato: lo stesso Sblocca Modena si concentra su recupero e riqualificazione”.

Lo ha detto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli in chiusura del dibattito relativo alla variante al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento edilizio e urbanistico (Rue), con valore ed effetti di Piano particolareggiato di iniziativa privata (Pua), relativo all’Area F di via Fratelli Rosselli e via San Giuliano. La delibera è stata approvata con il voto favorevole di Pd, controario M5s, CambiaModena, Per me Modena, Udc, FI e Ncd, dopo l’intervento di diversi consiglieri.

Secondo Adriana Querzè di Per me Modena “provvedimenti come quello sulle aree F rischiano di svuotare il Piano strutturale comunale soprattutto nelle finalità di protezione ambientale; sarebbe quindi il caso di invertire la rotta. Quella di via Fratelli Rosselli è un’area già molto costruita e con servizi, almeno quelli scolastici, del tutto insufficienti”.

Per il Movimento 5 stelle Marco Bortolotti ha affermato che “si dà il via al vecchio progetto Sitta. Abbiamo circa 15 mila abitazioni disponibili a Modena, molte sono vecchie e abbandonate. Su queste dobbiamo puntare per riqualificare e ricostruire. È necessario un Psc che dia una visione strategica e garantisca servizi adeguati”. Per Mario Bussetti “in una situazione di bassa crescita demografica come la nostra si potrebbero fare piccoli interventi in zone già urbanizzate, non oltre 300 alloggi in un’area che è carente di servizi con l’effetto di sovraccaricare zone che sono già critiche e di sprecare aree verdi”. Marco Rabboni ha parlato di “comportamento ipocrita dell’Amministrazione modenese, in piena continuità con la precedente: qui cambia la Giunta ma coloro che ci guadagnano sono sempre gli stessi. Siamo esterrefatti di fronte alla profonda incoerenza del Pd con quanto dichiarato in campagna elettorale e negli indirizzi del Governo, in cui si parlava di consumo zero del territorio”.

Per il Pd Simona Arletti ha definito positiva “la scelta di aumentare l’edilizia sociale in questo comparto perché dà una risposta precisa alla domanda delle fasce più deboli della popolazione. Certo l’impatto sarà significativo: chiedo quindi qualche ulteriore soluzione di viabilità, come il prolungamento di via Rosselli verso la tangenziale e la realizzazione di una fermata di Gigetto”. Antonio Carpentieri ha aggiunto che il mercato non è riuscito ad abbassare i prezzi di acquisto e affitto e quindi a dare risposte. Il Comune non può stare a guardare perché soprattutto in tempi di crisi c’è richiesta di alloggi a prezzo agevolato. Si cerca di andare incontro a esigenze abitative reali”. Fabio Poggi ha evidenziato che la delibera dà continuità e concretezza a un provvedimento che viene da lontano. Questa delibera è assolutamente strumentale all’obiettivo e al progetto di dare corpo ad alcune politiche che hanno al centro sostenibilità sociale e ambientale. Inutile richiamare documenti come Modena Futura che non esistono più e non sono mai diventati atti ufficiali”. Il capogruppo Paolo Trande ha ricordato che “il precedente Consiglio comunale ha approvato un documento di indirizzi per il nuovo Psc, da cui si possono capire i nostri intendimenti futuri. La delibera di oggi è un’altra cosa e mira a dare risposta al bisogno di nuove figure, come i precari, che fanno più fatica ad acquistare alloggi e ad accedere ai mutui. Si tratta di un piano abitativo sociale”.

Secondo Adolfo Morandi di FI “le case costano molto anche quando sono in edilizia residenziale pubblica e l’unico vantaggio è di chi costruisce. Occorre utilizzare meno territorio concentrando le abitazioni e andando verso l’alto: le case così costerebbero meno e si potrebbero ottimizzare i servizi. Ma la variante di oggi non va in questa direzione”.

Per Luigia Santoro del Ncd “il fatto che questa area F avesse già avviato il suo percorso precedentemente non è un buon motivo per perseverare nel consumo del suolo. In città ci sono molti alloggi invenduti a dimostrazione del fatto che le scelte fatte finora non vanno bene. Le giovani coppie preferiscono comprare appartamenti usati e svenduti per poi ristrutturarli”.

Nella replica l’assessora Anna Maria Vandelli ha evidenziato che “questo piano non è la soluzione, ma un pezzo di un insieme sistematico di azioni per ricominciare a trattenere a Modena i giovani. Attraverso aree F noi facciamo politica abitativa di carattere sociale (Ers) e credo fermamente che si debba proseguire su questa strada. Il patrimonio edilizio esistente – ha aggiunto – non è nella disponibilità totale dell’Amministrazione e per renderlo appetibile abbiamo bisogno di costruire premialità”.

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