Al Comune di Modena non risulta sia stata intentata una causa del tipo a cui fa riferimento la Nidil-Cgil sulla stampa odierna; la signora non era dipendente del Comune e nemmeno della Fondazione Cresci@mo, quindi la causa risulterebbe abbastanza incomprensibile.
Nel passaggio da lavoro interinale ad appalti di servizi ausiliari non vi sono norme che prevedano obblighi di continuità. L’accordo a cui si fa riferimento, come ammette il sindacalista, è stato firmato dal sindacato con l’agenzia interinale, non dal Comune, che in materia è tenuto a rispettare le norme pubbliche.
In ogni caso, l’Amministrazione comunale conferma di essersi interessata al caso. Risulta, inoltre, che la cooperativa che si è aggiudicata l’appalto per i servizi ausiliari, nell’ambito della propria libera organizzazione e per garantire gli organici nei servizi che gestisce in città, abbia proposto un incarico con le medesime funzioni alla signora, che ha già iniziato a lavorare in una scuola a poca distanza da quella in cui aveva lavorato in passato.
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