12/12/2014

COESIONE SOCIALE , IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Le linee di indirizzo approvate con il voto favorevole di Pd, Sel e Forza Italia

Le linee di indirizzo per gli appalti che affidano attività e progetti per la coesione sociale, presentate in Consiglio comunale dall’assessora comunale a Welfare, Sanità e Coesione sociale Giuliana Urbelli nella seduta di giovedì 11 dicembre, sono state approvate dall’assemblea con il voto favorevole di Pd, Sel e Forza Italia. Si sono astenuti il M5s, Per me Modena e Ncd.

Aprendo il dibattito, Adriana Querzè di Per me Modena si è detta “molto perplessa sull’opportunità di presentare in Consiglio atti di questo tipo che, in base alla legge competono a organi di governo, amministrazione e dirigenti. Non trovo in questi atti elementi di indirizzo politico che possono dare al Consiglio gli strumenti per esercitare il proprio compito di controllo, politico e non amministrativo. Chiedo quindi – ha concluso la consigliera – che questo Consiglio sia messo nelle condizioni di esercitare il ruolo di indirizzo perché solo così troveremo i criteri che ci guideranno nella valutazione delle politiche pubbliche”.

Per il Pd, Tommaso Fasano ha replicato che il Consiglio “ha il diritto di esprimere un parere anche su argomenti tecnici, è un atto di trasparenza: vogliamo essere in grado di monitorare gli interventi e capire se i soldi che spendiamo raggiungono gli obiettivi annunciati”. Anche per Fabio Poggi “ogni momento di condivisione delle decisioni è di per sé positivo. L’atto di oggi è il punto di partenza e va considerato come l’impegno a continuare un percorso insieme, definendo le modalità per condividerlo, soprattutto dal lato del monitoraggio degli effetti”. Grazia Baracchi, sottolineando la positività dell’iter seguito dall’amministrazione, ha posto l’attenzione sulla mediazione sociale conflitti, “che risponde al bisogno di nuove modalità di gestione dei rapporti sociali. Come tutte le cose all’inizio, è in fase di sperimentazione e proprio per questo richiederà un’attenta valutazione dei risultati, anche se non è un compito semplice e apprezzo la volontà dell’assessora di andare in questa direzione”. Secondo Andrea Bortolamasi il “dibattito ha introdotto in Consiglio il tema di valutare pubblicamente le decisioni prese per il territorio, una cosa non diffusa in Italia e una sfida che come Consiglio possiamo raccogliere”.

Secondo Marco Bortolotti, del M5s, “gli atti in discussione toccano una fascia di problemi in aumento nel nostro comune e questi sono quindi servizi fondamentali. Ma dobbiamo reinventarci le modalità di gestione: non siamo d’accordo sull’affidamento con un appalto temporaneo, dovremmo cercare di riportarli all’interno dell’amministrazione in modo da garantire la continuità degli operatori, essere più flessibili, attuare tutte le sinergie possibili e non rischiare di disperdere le professionalità che abbiamo formato. Disapproviamo il metodo ma non il contenuto delle linee di indirizzo e quindi saremo collaborativi per nuove soluzioni”.

Marco Cugusi di Sel ha apprezzato in modo particolare la scelta di affidare l’appalto sulla base non del massimo ribasso ma dell’offerta economica più vantaggiosa. “Dimostra – ha commentato il consigliere – attenzione alla qualità del servizio. Penso che i servizi alla persona non dovrebbero essere esternalizzati ma siamo in una condizione in cui non c’è alternativa”.

Per Adolfo Morandi, FI, le linee di indirizzo sono “completamente condivisibili: interventi di questo tipo sono necessari in un momento di crisi e in cui la popolazione sta cambiando. È indispensabile integrare le diverse mentalità e culture degli stranieri che vivono in città, nell’ambito del nostro quadro normativo. Ma questo tipo di intervento richiede il monitoraggio costante dei risultati ottenuti, con un’analisi qualitativa e non solo quantitativa. Ho anche delle riserve – ha aggiunto il consigliere – su come sarà configurato l’appalto che mi auguro sia realmente aperto a tutti e non spinga in direzione quasi univoca verso chi ha già gestito il servizio”.

Nella replica l’assessora Urbelli ha rilevato come la divisione dell’appalto in due, coesione sociale ed educazione all’abitare, sia “in linea con le richieste di apertura a una maggiore partecipazione anche di aziende più piccole” e ha ricordato come vincoli normativi e di bilancio impediscano di riportare il servizio all’interno dell’amministrazione, “ma sarà premiato chi darà continuità e privilegerà i contratti a tempo indeterminato”.

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