10/12/2014

DEL MONTE E BECCARIA, DUE SINDACI CAPACI DI INNOVAZIONE

Guidarono Modena di fronte a grandi cambiamenti della società e della politica. Iniziativa pubblica venerdì 12 dicembre alle 16.30 alla Sala convegni Beccaria di via Razzaboni

Mario Del Monte è stato sindaco di Modena dal 1980 al 1987; Pier Camillo Beccaria lo è stato dal ‘92 al ‘94. “Entrambi - sottolinea il sindaco di oggi Gian Carlo Muzzarelli - hanno rappresentato un esempio concreto di buona politica per l’innovazione”. A vent’anni dalla loro morte, avvenuta nel 1994, il Comune organizza una iniziativa pubblica di riflessioni su Modena, intitolata “Due sindaci di fronte alla politica e alla società che cambiano”. L’appuntamento, in programma venerdì 12 dicembre alle 16.30 all’Auditorium Beccaria presso la sede di Hera in via Razzaboni, sarà presieduto da Francesca Maletti, presidente del Consiglio comunale, e introdotto dal sindaco Muzzarelli.

La prima relazione in programma, intitolata “Modena nell’ultimo quarto del XX secolo. E oltre”, sarà svolta da Stefano Magagnoli dell’Università di Parma. A seguire, Roberto Franchini, giornalista e scrittore, parlerà di “Mario Del Monte fra istituzioni, partito e società civile”. “Pier Camillo Beccaria e il progetto della città” sarà invece il tema della relazione di Sergio Gimelli, giornalista. Seguiranno gli interventi di padre Giuliano Stenico, presidente del Ceis, e di Felicia Bottino, urbanista, prima delle conclusioni affidate al nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Nato a Modena nel 1941, consigliere comunale del Pci dal ’65, Mario Del Monte dopo essere stato segretario del partito in città dal ’75 all’80 fu segretario della federazione provinciale. Eletto sindaco nel 1980, quindi rieletto nel 1985, due anni dopo divenne assessore regionale. Nel ’90 fu eletto a Modena Presidente della Lega provinciale delle cooperative, incarico che ricoprì fino all’8 settembre 1994, quando morì in un incidente stradale. Da sindaco affrontò cambiamenti profondi che mettevano in discussione i vecchi modelli dei servizi, mentre nuovi problemi trovavano nuove risposte anche dalla società civile organizzata e dal volontariato.

Pier Camillo Beccaria, nato nel 1945 a Vignale (Alessandria), laureato a Roma in Architettura con una tesi in urbanistica , si trasferì a Modena nel ‘72 dove partecipò alla stesura del Piano regolatore del ‘75. Fu consigliere provinciale dal ’79 all’80, quindi entrò in Consiglio comunale come capogruppo del Pci. Fu membro del direttivo nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e della commissione nazionale Territorio dell’Anci. Nella segreteria provinciale del Pci dal 1980 al 1985, fu assessore comunale all’Urbanistica dall’85 e rimase in giunta fino alla sua elezione a sindaco, il 3 febbraio 1992. Il 13 dicembre di quell’anno, con una lettera al Consiglio e alla città, Beccaria rese pubblica la sua malattia, per la quale morì il 28 settembre 1994, annunciando che avrebbe comunque “come tanti altri”, continuato il suo lavoro. Tra i temi che affrontò nel suo mandato e seppe anticipare ci furono la riforma della Pubblica amministrazione, la lotta alla burocrazia, la questione morale e la necessità, in tempi di crisi, di rinsaldare i legami della comunità.

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