10/02/2014

“ETICO E TIPICO” /2 – IL CORSO PER FREGIARSI DEL MARCHIO

Ecco di cosa hanno trattato i quattro incontri con esperti sui temi dei punti della carta etica

I pubblici esercizi di Modena che possono fregiarsi del marchio di qualità “Etico e tipico”, oltre a sottoscrivere la “carta etica” e gli impegni che prevede in termini di azioni e comportamenti, hanno partecipato, con titolari o dipendenti, al corso di formazione gratuito che ha approfondito i temi della carta in quattro incontri a frequenza obbligatoria. Gli appuntamenti, ciascuno di quattro ore, si sono svolti alla sala Borsa merci a Palatipico nei giovedì 16, 23, 30 gennaio e 6 febbraio.

Il primo incontro ha riguardato la conoscenza, degustazione, promozione e vendita di prodotti tipici locali Dop e Igp (tema affidato a Marina Turrini di Artest spa) con dimostrazione pratica di preparazioni (a cura del ristoratore Paolo Reggiani). Nel secondo appuntamento (a cura di Aic, Associazione italiana celiachia), con una parte teorica e una pratica, si è trattato di celiachia e dieta senza glutine, di modalità corrette di approvvigionamento, stoccaggio, produzione e servizio di un pasto senza glutine, e della normativa regionale. Al termine della lezione, a seguito di un test specifico è stato rilasciato un attestato. Il terzo incontro è stato dedicato alla prevenzione e contrasto di abuso di alcol (del tema, in particolare in relazione ai minori, hanno trattato Patrizia Gambarini e Susanna Beltrami della Polizia municipale di Modena), di gioco d’azzardo patologico e di economia commerciale del gioco d’azzardo (argomento affrontato, anche sotto il profilo legale, da Matteo Iori dell’onlus Papa Giovanni XXIII), e della prevenzione e contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata (relatore Amedeo Pazzanese, capo della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Modena). L’ultimo dei quattro incontri ha trattato invece di risparmio idrico ed energetico (a cura di Giuliano Cavazzuti di Hera), di raccolta differenziata (con Elisa Prata di Hera), del recupero di prodotti invenduti ma ancora perfettamente utilizzabili a favore di organizzazioni caritative (argomento affrontato sotto il profilo sanitario da Maura Malaguti dell’Ausl, e dal punto di vista del volontariato da Giorgio Bonini di Porta Aperta e Luigi Zironi del Centro servizi volontariato e dell’emporio sociale Portobello).

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