25/02/2014

SÌ ALL’AGGIORNAMENTO DELLA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

Il Consiglio ha approvato il documento che adegua i limiti massimi di rumorosità

Il Comune di Modena ha dato l’ok all’aggiornamento della classificazione acustica su tutto il territorio comunale. Nella seduta del Consiglio comunale di Modena di lunedì 24 febbraio hanno votato a favore Pd, Sel e Udc, contro Fratelli d’Italia, Modena futura e Nuovo centro destra, astenuti FI-Pdl, Lega nord e Modenasaluteambiente.it. Il documento sarà depositato per 60 giorni come previsto dalla normativa per consentire la presentazione di eventuali osservazioni e sul tema sarà acquisito il parere dell’Arpa, che a sua volta raccoglierà il parere dell’Ausl.

“La presente variante alla classificazione acustica – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Simona Arletti presentando la delibera – si pone l’obiettivo di aggiornare lo stato di fatto e di progetto sulla base delle modifiche intervenute al tessuto urbano dal 2005 ad oggi e di correggere gli errori materiali presenti. Il Comune di Modena si è dotato della classificazione acustica fin dal 1999 e ha previsto un adeguamento ai sensi di legge nel 2005 – ha proseguito – ma in seguito sono intervenute modifiche solo in alcune aree interessate da varianti al Psc–Poc-Rue e non è mai stata effettuata una revisione generale”.

L’assessore ha spiegato che la classificazione acustica è lo strumento con il quale viene suddiviso il territorio comunale in Unità territoriali omogenee (Uto), sulla base della destinazione d’uso, e assegnati a ciascuna di esse i limiti massimi di rumorosità. “Senza la classificazione acustica – ha aggiunto – non è possibile una corretta pianificazione delle nuove aree di sviluppo urbanistico, né la verifica delle situazioni di superamento dei limiti su cui avviare l'azione di risanamento acustico”. L’assegnazione della classe acustica, definita a livello regionale, può avvenire per via diretta per alcuni particolari usi delle aree, come scuole, ospedali, parchi, quartieri fieristici, ipermercati, zone industriali e infrastrutture di trasporto, o sulla base di un punteggio attribuito a parametri quali la densità di popolazione, la densità di attività commerciali e la densità di attività produttive. I limiti di rumore associati alle classi sono invece fissati a livello nazionale e si differenziano per il periodo diurno (dalle 6 alle 22) e per il periodo notturno (dalle 22 alle 6).

Per il Pd, Enrico Artioli ha evidenziato “l’importanza della delibera, che prova a ordinare la materia per una maggior qualità di vita delle persone”. Il consigliere ha fatto un richiamo “al senso civico dei cittadini che, soprattutto nel periodo estivo, devono porre attenzione a non recare disturbo ai propri vicini. La classificazione acustica, invece – ha aggiunto – aiuta a intervenire dove ci sono problematiche più impattanti come attività produttive o linee di trasporto”. Elisa Sala ha evidenziato che quello dell’inquinamento acustico è un problema che non viene sollevato spesso: “Probabilmente – ha affermato – tendiamo a minimizzarne gli effetti perché su salute e ambiente non si riscontrano immediatamente, ma oltre agli esseri umani anche l’acqua, l’aria, il suolo e tutti gli ecosistemi sono impattati da questa forma di inquinamento”. Per Luigi Alberto Pini si devono fare delle differenze: “L’inquinamento acustico viene definito in modo preciso dalla legge; il rumore può essere più o meno piacevole, ma potrebbe non essere inquinamento acustico. Una città che ha rispetto dei suoi cittadini deve tenere conto anche di questi aspetti, ma non è pensabile una città in assoluto silenzio”.

Secondo Sandro Bellei di FI-Pdl “ci sono situazioni di inquinamento acustico difficili da risolvere per ragioni oggettive, mentre altre potrebbero avere facile soluzione, come ad esempio il rumore derivante dalla movida, che a breve riprenderà in alcune parti della città. Chiedo un intervento diretto – ha aggiunto – perché è giusto che i giovani abbiano luoghi di aggregazione, ma non è giusto che la loro libertà limiti quella degli altri”.

Anche Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha sottolineato che “l’inquinamento acustico è qualcosa di oggettivo ma presenta anche una componente personale. L’adeguamento della classificazione acustica è un atto dovuto – ha proseguito – ma credo ci siano situazioni critiche che meritano risposta: quelle al limite tra le aree in cui è consentito fare rumore e quelle in cui è necessario silenzio e rispetto”.

In chiusura di dibattito, l’assessore ha evidenziato che “tutte le nuove aree urbane che vengono realizzate sono già inquadrate nel giusto livello acustico ed è importante avere strumenti oggettivi per definire gli interventi migliorativi da apportare nella parte di città già esistente. Le situazioni più critiche sono quelle legate al traffico; diverse lamentele riguardano la movida e l’uso di strutture sportive: è giusto ascoltare le diverse sensibilità – ha concluso Arletti – ma poi è utile garantire la possibilità di utilizzo positivo della città”.

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