14/03/2014

BILANCIO / 5 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

L’approvazione del Bilancio 2014 è stata preceduta da una seduta di quasi otto ore

Una seduta di quasi otto ore, giovedì 13 marzo, ha preceduto l’approvazione del Bilancio di previsione armonizzato 2014, avvenuta intorno alla mezzanotte.

Ad aprire il confronto è stato Adolfo Morandi, capogruppo di FI-Pdl: “Dal bilancio si evince la volontà di mantenere in essere tutto l’esistente senza prendere atto che è tempo di cambiare”, ha affermato. “Questa è una Giunta conservatrice che non modifica nulla ed è sorda davanti alle indicazioni che abbiamo dato e alle difficoltà della gente. In 10 anni, confrontando entrate tributarie e spesa, si è passati da 127 a 167 milioni di euro – ha aggiunto – con un aumento di imposizione di oltre il 20 per cento, e la spesa corrente è incrementata di 37 milioni”. Anche per Gian Carlo Pellacani dell’Udc, quelli della maggioranza “sono bilanci di continuità e conservatori, senza interventi decisivi. Mancano indirizzi politici, idee e proposte di realizzazione – ha proseguito il consigliere – ci si limita a limare le spese in maniera lineare e per far quadrare i conti è necessario far crescere le tasse”. Secondo Pellacani, che evidenzia un aumento di tasse di 6 milioni nel 2014 rispetto al 2013, si tratta dell’“applicazione della politica della sinistra che per far fronte ai problemi invece di spendere meno o meglio, razionalizzando l’indispensabile ed eliminando il superfluo, va a colpire le tasche dei cittadini”. Per Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it “si poteva fare di più per la riduzione della spesa”, resa necessaria dalle “effettive risorse calanti dei trasferimenti dello Stato”. La consigliera ha portato ad esempio “l’approvazione della modifica dello Statuto che trasforma le attuali quattro Circoscrizioni in sette Quartieri, l’affitto elevato delle sedi del Comune, la gestione della rete di illuminazione pubblica e l’elevato numero di dirigenti comunali”. Poppi punta il dito contro la gestione del servizio rifiuti di Hera, la tassa di soggiorno “che va cancellata”, la Iuc “che va collegata alle capacità reddituali e patrimoniali”. Secondo Luigia Santoro del Nuovo centro destra “i servizi possono essere mantenuti e anche migliorati con una migliore gestione della spesa pubblica, aumentando l’efficienza ed evitando gli sprechi”. Per la consigliera “sono stati fatti molti errori negli ultimi anni, ad esempio rinunciare a gran parte degli introiti di Citypass e parcometri a favore di Modena Parcheggi o prendersi il grosso impegno economico senza successo del Museo Casa Enzo Ferrari. Queste spese, insieme a quelle per consulenze esterne, per Seta e altro – ha proseguito Santoro – sono sempre a carico dei cittadini modenesi, che vengono inoltre messi in difficoltà con operazioni come Piazza Roma”. Per Michele Barcaiuolo di FdI “questo bilancio non ha una visione verso il futuro, ma continua a guardare indietro e a mettere le toppe a un sistema che non può più funzionare. La pressione fiscale cui i cittadini sono sottoposti non è più sostenibile – ha aggiunto –ed è evidente che i contributi dello Stato agli enti locali non possono essere gli stessi di anni fa, così come non si può pensare che in futuro aumenteranno. Nel definire un bilancio – ha detto ancora – bisogna fissare un tetto e in base a quello fissare investimenti e spesa corrente, non il contrario”.

Per il Pd, il capogruppo Paolo Trande ha ricordato le difficoltà tra crisi, tagli e patto di stabilità e ha contestato le cifre riportate da FI-Pdl: “False perché confrontano bilancio ordinario 2003 con armonizzato 2014. Rispetto al 2004 le entrate sono aumentate dell’8,8% a fronte di tagli dei trasferimenti statali del 9% - ha continuato – e non sono aumentate le tasse: la somma Tasi più Imu è sei milioni in meno rispetto a Imu 2012. Il vero problema è la crisi: questa città deve tornare a produrre lavoro; l’area vasta richiederà una leadership collaborativa e un sindaco dalle spalle larghe”. Giuliana Urbelli ha sottolineato “la riduzione della spesa corrente operata; l’opportunità offerta dalle nuove regole per la redazione del bilancio e subito colta; il tasso minimo di indebitamento raggiunto senza svendere il patrimonio e mantenendo elevati standard di servizio; una spending review effettivamente realizzata: negli ultimi tre anni – ha detto – la spesa corrente è stata rimodulata di oltre il 10%; i costi di consulenza più che dimezzati, diminuiti i contributi alle associazioni e i costi per il personale”. In dichiarazione di voto sugli emendamenti, Salvatore Cotrino ha evidenziato che, “il consigliere Barcaiuolo sembra in grado di rispondere a ben nove problematiche, mentre in realtà propone emendamenti alternativi che vedono l’utilizzo sempre degli stessi 150 mila euro. Per recuperare questa quota – ha continuato – le proposte vanno a colpire incarichi che riteniamo fondamentali, attività professionali necessarie per l’erogazione di servizi ai cittadini”. Sulla proposta di illuminazione della Ghirlandina con il tricolore, inoltre, il consigliere ha invitato a pensare tale soluzione per la data del 2 giugno invece che per il Giorno del Ricordo. Gian Domenico Glorioso ha annunciato il voto a favore del bilancio e delle delibere accessorie del Pd e ha sottolineato che “se si vuole dare ai cittadini un’informazione veritiera non si può non dire certe cose, altrimenti non si rende davvero conto di come stanno le cose: la comparazione corretta tra bilanci di anni diversi deve dare conto delle modifiche alle norme contabili avvenute nel frattempo. Alla luce di ciò – ha aggiunto – si può dire che, nel quinquennio, la spesa corrente è calata di oltre il 9 per cento, quasi 20 milioni di euro, senza ridurre i servizi erogati, e questi dati dimostrano che la città è stata amministrata bene”.

Federico Ricci di Sel ha annunciato voto favorevole al bilancio e ha evidenziato l’importanza della mozione sulle scuole Fism per il gruppo di Sinistra ecologia e libertà. “Abbiamo proposto un ragionamento su cui la maggioranza trova un terreno comune – ha detto – non si esclude il welfare mix, ma l’Amministrazione pubblica ha bisogno anche di gestire in modo diretto per avere le competenze necessarie a sviluppare l’azione di controllo reale delle attività esternalizzate”. Il consigliere ha spiegato che, con quell’ordine del giorno, “viene posto un impegno a ridurre il contributo alle scuole private nel momento in cui c’è una riduzione del finanziamento della scuole pubbliche da parte dello Stato, almeno in modo proporzionale”.

In chiusura di dibattito, l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini ha parlato, nel complesso, di un “bilancio di efficienza”: “Consegniamo a chi verrà – ha detto – un bilancio solido, senza polvere sotto i tappeti, senza sorprese e con nuovi parametri del Patto di stabilità che consentiranno una prospettiva diversa; penso non sia da dare per scontato”. L’assessore ha poi posto attenzione alla “differenza tra spesa produttiva e spesa che si può evitare: è importante che ci siano strumenti di controllo di gestione e di valutazione delle politiche. Su questo tema – ha concluso Boschini – si può misurare il futuro politico della città”.

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