08/04/2014

VIA CANIZZARO / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Prima dell’approvazione della delibera emendata sono intervenuti diversi consiglieri

L’approvazione della delibera che indirizza il Comune di Modena verso il blocco dell’edificabilità delle aree di via Cannizzaro e via Aristotele è stata preceduta, nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 7 aprile, dall’intervento di diversi consiglieri.

Presentando la proposta di delibera, il capogruppo di Sel Federico Ricci ha evidenziato l’“importanza della partecipazione dei cittadini su un tema come l’acqua e l’esigenza di cogliere le più vaste sensibilità che si sono espresse in tema di politiche pubbliche per la sostenibilità ambientale e per l’uso delle risorse idriche da parte di singoli o di gruppi organizzati che hanno sostenuto con le firme la proposta di delibera”.

Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it, riferendosi alle difficoltà tecniche rilevate nella proposta di delibera di iniziativa popolare, ha espresso perplessità: “Non so bene di cosa stiamo parlando e ritengo che non ci siano ostacoli al blocco dell’edificabilità in quelle aree, perché il Poc cui si fa riferimento è scaduto, il Pua ancora non c’è e il parere della Regione non entra nel caso specifico, ma fornisce indicazioni generali e non è vincolante”.

Il capogruppo di FI-Pdl Adolfo Morandi si è detto a favore della proposta di iniziativa popolare, “che riprende temi da noi affrontati già anni fa”, e ha evidenziato che “una discussione più ampia sarebbe stata opportuna, invece che affrontare la delibera all’ultimo e a un orario che fa pensare si vogliano prendere i consiglieri per sfinimento”. Morandi si è inoltre detto a favore della delibera emendata: “Per me vale come impegno serio a fermare quella edificabilità – ha detto – spero che dietro non ci siano intendimenti diversi altrimenti si prendono in giro i cittadini”.

Per Eugenia Rossi di Etica e legalità “quella che era stata la grande illusione della città di poter partecipare finisce in un grande inganno politico. Sento il dovere morale e politico di avvisare i cittadini di non credere agli slogan che sentono, ma di valutare gli atti giuridici”. La consigliera si era dichiarata contraria all’ordine del giorno della maggioranza solo dopo trasformato in delibera, in quanto “semplice manifestazione di volontà politica senza alcun vincolo”, ma si è detta non convinta anche della delibera emendata: “Non è assolutamente la stessa cosa – ha affermato – e assisto a una mancanza di coerenza politica che mi lascia senza parole”.

Ingrid Caporioni ha evidenziato che “Sel ha preso un impegno preciso con i cittadini e ha lavorato fino alla fine per portare a casa un risultato: speriamo sia un atto amministrativo, ma in caso contrario almeno sarà un atto di impegno politico nei confronti della prossima Amministrazione”, ha detto riferendosi all’odg della maggioranza. “Noi le battaglie le facciamo – ha aggiunto – a volte si perdono, ma ci crediamo e continuiamo a portarle avanti”.

Il capogruppo del Pd Paolo Trande, prima di proporre di inserire nella proposta di delibera i contenuti dell’ordine del giorno, ha affermato: “Non c’è dubbio che i cittadini vadano rispettati. Al punto che abbiamo sentito il dovere, dinnanzi a una difficoltà tecnica della proposta di delibera, di fare un documento alternativo, di dare comunque una risposta ai cittadini attraverso un odg, un atto politico che non decade con il cambio di Giunta. Su questo – ha aggiunto – ci impegniamo moralmente e politicamente”.

Anche il sindaco Giorgio Pighi ha evidenziato che “gli atti di indirizzo, siano contenuti in una delibera o in un odg, rappresentano comunque un’indicazione alla Giunta. La proposta di delibera era priva di un’adeguata motivazione a sostegno del provvedimento – ha proseguito – e non solo dava luogo a un atto impugnabile, ma molto fragile: se fosse stato presentato e accolto un ricorso, sarebbe stato azzerato. Per questo si è deciso di formulare il dispositivo con riferimento al rispetto delle disposizioni, motivazioni e procedure”.

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